Nubi hanbok (abiti coreani trapuntati)


I tradizionali abiti trapuntati coreani

C

on “nubi” si definisce un tipo di abito che viene confezionato usando un metodo simile a quello occidentale per fare le trapunte: fra due strati di stoffa viene inclusa un'imbottitura di tessuto o di cotone e poi questa viene tenuta a posto mediante linee di punti. Nel preparare questi vestiti è molto importante che tutto sia fatto “a mano”. La cucitura, o meglio l'impuntitura di un abito trapuntato richiede parecchi mesi di lavoro, ma la qualità risulta poi superiore a quella che si otterrebbe con una cucitura a macchina e l'aspetto è molto più elegante. Senza alcun dubbio è un'opera d'arte.

Con il metodo “nubi” gli abiti diventano più resistenti e più caldi grazie all'imbottitura di cotone, di stoffa soffice e pieghevole o di lanugine inserita fra i due strati di stoffa. L'imbottitura è tenuta a posto con la cucitura, che viene di solito eseguita in modo da creare un motivo decorativo.

Come si è detto, i vestiti trapuntati tradizionali della Corea vengono confezionati interamente a mano, un punto dopo l'altro. Per gli strati interni ed esterni dell'abito vengono usati di preferenza seta e cotone, mentre per il riempimento è usata lanugine di cotone o due o tre strati di un tessuto pieghevole e morbido. Tutto viene cucito assieme a mano con piccoli punti ravvicinati.

Il procedimento di impuntitura è una ripetizione monotona degli stessi movimenti effettuati esattamente allo stesso modo, un compito che è difficile da completare senza una grandissima perseveranza. La famosa esperta di nubi, Kim Hae-ja (tesoro nazionale vivente numero 107), spiega: «Per poter produrre un vestito trapuntato tradizionale decente, bisogna liberarsi da qualunque distrazione e focalizzare la propria mente su ciascun singolo punto. Al minimo il lavoro può richiedere giorni per essere completato, ma possono essere necessari addirittura mesi quando è più impegnativo. È un procedimento tormentoso, difficile da sopportare senza la dedizione che le nostre madri applicavano nel rammendare i vestiti tutta la notte nei tempi andati.»


Una versione moderna del mantello turumagi, con modifiche al collo e ai polsini.

Kim ha creato abiti trapuntati per 28 anni, fin da quando cominciò dopo aver incontrato un monaco buddista che aveva lavorato nella sartoria di corte a confezionare abiti per il re Kojong (1863-1907). Nel mese di aprile del 2000 Kim ha tenuto la sua prima mostra a Seul, presentando stili di nubi in uso centinaia di anni fa e nuovi lavori con un disegno moderno che sono stati molto apprezzati dai visitatori.

La lunga storia dei vestiti trapuntati è documentata dalle pitture murali delle tombe di Koguryŏ (37 a.C. - 668 d.C.), dipinte molto tempo prima che il cotone fosse introdotto in Corea. In quelle pitture i guerrieri venivano rappresentati indossanti abiti da battaglia trapuntati, i classici nubi. Gli abiti trapuntati diventarono vestiti di uso comune solo dopo che la tecnica nubai di cucire fra loro abiti vecchi e sdruciti, adottata dai monaci, fu sufficientemente diffusa. Poi, quando si cominciò a coltivare il cotone nei primi anni del periodo Chosŏn (1392-1910), gli abiti imbottiti con lanuggine di cotone contro i freddi invernali divennero popolari. Presto le imbottiture furono usate in una varietà di oggetti: nelle imbottite per il letto, in protezioni contro il freddo, negli involucri termici per tenere caldi i cibi, negli imballaggi protettivi per il trasporto di oggetti fragili come le ceramiche, e in borse e scatole per il trasporto di oggetti personali come il tabacco o gli occhiali.


Un paio di pŏsŏn, le tradizionali calze imbottite da donna, obbligatorie con il vestito tradizionale coreano

Nei vestiti nubi tradizionali lo spazio fra i punti può andare da 3 millimetri a 10 centimetri. Più piccolo è l'intervallo, più bilanciato è l'aspetto e migliore risulta anche l'immagine complessiva del vestito. Lo spessore dell'imbottitura può andare da pochi millimetri a 5 centimetri per i vestiti da indossare nella stagione fredda.


Tessuti tinti con colori naturali, stesi all'aria ad asciugare

I nubi si possono anche suddividere in categorie a seconda della forma. Quando nei vestiti le indentature, o “vallate”, si formano a causa dei punti che danno loro un aspetto tridimensionale, si parla di “nubi dai punti profondi”. Quando gli strati di imbottitura sono molto sottili o quando non viene usata alcuna imbottitura, si parla di “nubi piatto”. Oggi gli abiti trapuntati vengono indossati soprattutto come oggetti di moda e sono molto apprezzati abiti con un'imbottitura sottile e cuciti con punti ravvicinati e mediamente profondi.

L'impuntitura è il metodo più comune di cucitura per il nubi e la seta è il materiale preferito. Sul cotone vengono talvolta usati punti filza, ma qualunque sia il metodo di cucitura, gli abiti trapuntati di cotone richiedono più tempo e più lavoro degli altri. L'impuntitura crea delle linee robuste e compatte perché ogni punto va indietro un passo, come nelle macchine da cucire. Il nubi cucito col metodo dell'impuntitura è l'ideale per i vestiti invernali perché nelle “valli” create dalla cucitura si accumula una quantità d'aria e i fori creati dall'ago fanno respirare l'abito.

Le giacchette nubi indossate dalla principessa Tŏgon e dal re Kojong della dinastia Chosŏn, esposte nel museo dell'Università Tanguk, hanno punti che distano l'un dall'altro dai 3 ai 5 millimetri. La giacchetta della principessa Tŏgon, imbottita di ramiè, è un bell'esempio di nubi dai punti profondi senza imbottitura di cotone.

Creato a mano, usando solo l'ago e il filo, il nubi è uno straordinario tipo di lavoro di cucito che dev'essere eseguito con arte delicata e con la dedizione di un artigiano.


Tratto da “Nubi Hanbok”, in Pictorial Korea, febbraio 2001. Testo originale di Park Mi-kyung, fotografie di Kim Kwang-soo. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo