Alloggiare in famiglia



Jilles Edde, uno studente francese, parla con la famiglia che lo ospita e con amici ad un pic-nic.

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gni anno oltre 5 milioni di turisti visitano la Corea e voi potreste essere uno di loro. Potreste decidere di alloggiare in un hotel, simile a qualunque altro hotel in qualunque altro paese e ottenere lo stesso tipo di servizio, consumando lo stesso tipo di cibo.

Oppure potreste provare qualcosa di diverso, come ad esempio andare ad abitare con una famiglia coreana, un modo per sentirsi meno stranieri e per gustare meglio il soggiorno in Corea.

Jilles Edde è uno studente di 24 anni proveniente dalla città portuale di Le Havre. La sua scuola, l'Università di Le Havre, è gemellata con l'Università Inha di Inch'ŏn.

Le due scuole conducono in collaborazione un programma di scambio di formazione industriale per gli studenti. In base a questo programma, Edde starà sei mesi in Corea e alloggerà presso una famiglia coreana a Oryu-dong, Kuro-gu, a Seul.

Prima che Edde esca per andare al lavoro tutte le mattine presso la Hanjin Marine Transportation Co. a Yeouido, Cho Chae-yŏl, la moglie del capo famiglia che lo ospita si alza presto per preparare la colazione per tutta la famiglia, un lavoro non indifferente. Edde ne è stato sorpreso all'inizio. “Sono stato davvero sorpreso nel notare che la signora Cho si alza così presto alla mattina per preparare la colazione per tutta la famiglia.” – dice – “Io non prendo riso a colazione perché non ci sono abituato, ma è bello vedere la famiglia che si siede a tavola per il pasto del mattino.”


Jilles Edde ammira le decorazioni che si vedono sotto il tetto di un tempio di Kanghwado, in una gita effettuata con la famiglia che lo ospita.

Quando può Edde dice di prendere il pasto della sera con la famiglia. “Qualche piatto è troppo pepato per me, ma comunque è delizioso.”

Nota: Per alcuni risulta particolarmente difficile abituarsi alla cucina coreana tradizionale. Per esperienza personale dell'autore di questo sito, i primi mesi ci si trova a sentire appetito in continuazione, ma quando si va al ristorante, dopo le prime cucchiaiate la gola si chiude e non si riesce a mangiare a sufficienza a causa del fatto che la maggior parte dei piatti sono troppo piccanti per noi (si ha quasi subito l'impressione di essere sazi, ma dopo due ore si provano di nuovo i morsi della fame).

La signora Cho dice: “Abbiamo avuto spesso dei giapponesi che venivano ad alloggiare da noi e una volta abbiamo avuto uno studente della Repubblica Ceca. Ma questa è la prima volta che abbiamo qualcuno che si ferma per più di due mesi. Se pensiamo che i nostri ospiti sono degli stranieri, allora tutto diventa difficile. Allora diciamo ai nostri ospiti di pensare di far parte della famiglia.

Quando abbiamo tempo, andiamo tutti quanti fuori assieme durante i fine settimana. Lo scorso week-end siamo andati all'isola di Kanghwado.

In seguito abbiamo intenzione di fare una gita assieme al monte Sŏrak-san.” Nonostante la barriera linguistica, la signora Cho dice che riesce a capire quello che Edde sta pensando dall'espressione del suo volto o dallo sguardo, e per questo motivo sente che ormai fa parte della famiglia.

Gli stranieri che vogliono alloggiare per qualche tempo o anche solo per una notte presso una famiglia coreana, lo possono fare attraverso organizzazioni come Labo, Lex o B & B.

“La nostra organizzazione è composta da famiglie che hanno vissuto all'estero o di famiglie che stanno studiando una lingua straniera.”, dice l'addetto commerciale della Lex. “Abbiamo programmi di studio per madri e bambini, e li mettiamo in contatto con stranieri che desiderano fare l’esperienza di vivere con una famiglia coreana. La maggior parte delle persone che accolgono nella loro casa visitatori stranieri affermano che sperimentare un’altra cultura e un’altra lingua amplia le loro conoscenze. Dicono che è un’esperienza specialmente utile per i bambini.”


Il tedesco Andreas Niederdeppe visita Insa-dong con la famiglia che lo ospita

Gwon Hye-sook, un membro del gruppo di famiglie che ospitano stranieri, dice: “Ero un po' ansioso la prima volta, perché non sapevamo nulla della Malesia. I nostri primi due ospiti si sono fermati una sola notte, ma siamo diventati buoni amici in men che non si dica. Quando sono andati via ci siamo interessati della Malesia e abbiamo voluto approfondire le nostre conoscenze su quel paese. Questo è un ottimo metodo per entrare in contatto con culture diverse.”

David Fowler, un canadese che si è fermato di recente per cinque giorni a casa dei Gwon ha detto: “Questa è la mia prima visita in Asia. In Canada, dopo il lavoro, quando i miei colleghi se ne andavano dall'ufficio, io mi fermavo ancora un po' e navigavo in Internet, ed è così che sono entrato in contatto con la famiglia che mi ospita. Ho cominciato allora a interessarmi alla Corea. Ho visitato una quantità di posti: Ch'angdŏkkung, il villaggio tradizionale sul monte Namsan, il Seoul Norimadang (teatro tradizionale all'aperto), le rive del fiume Han, il museo folcloristico a Onyang e le terme.” Ha poi aggiunto che ha anche incontrato alcuni amici della famiglia che lo ospita e che visiterà di nuovo la Corea non appena ne avrà l'opportunità.

Andreas Niederdeppe, proveniente dalla Germania, visita la Corea per la seconda volta. Dice che alloggiare in famiglia è più comodo che stare in un hotel perché c'è sempre qualcuno in giro che può rispondere alle tue domande e aiutarti quando ne hai bisogno.


Il canadese David Fowler in visita al villaggio tradizionale di Yongin, dove si può osservare il modo di vivere di un tempo.

Quando gli è stato chiesto che cosa lo avesse impressionato di più in Corea, ha detto che il vitto è molto diverso. “I naengmyŏn (spaghettini freddi di grano saraceno) mi hanno sorpreso perché sono freddi”.

Gli studenti stranieri in Corea spesso abitano nelle stesse pensioni in cui si trovano gli studenti coreani. Micha Joseph Adler, un giornalista che lavora per un quotidiano in coreano, è rimasto in una pensione per tutti i sei anni in cui si è fermato in Corea. La sua capacità linguistica per il coreano è sorprendente: è il risultato di vivere a contatto con molta altra gente e di aver seguito lezioni formali di coreano.

“A prima vista i coreani sembrano molto freddi, ma quando li conosci meglio, ti accorgi che sono una popolazione molto cordiale.” – dice Adler – “Non sanno semplicemente manifestarlo. I giovani studiano le lingue estere e conoscono le culture dei paesi stranieri. La gente che abita in città vive in modo confortevole. Se si vive con una famiglia coreana anche solo per un mese, il resto del vostro soggiorno in Corea diventa più facile. Lo consiglio agli studenti e ai giovani imprenditori.”

Ogni anno visitano la Corea circa cinque milioni di persone. Il 2001 è stato designato “Anno per visitare la Corea”. Il prossimo anno, 2002, la Coppa del mondo di calcio si terrà anche in Corea e il governo della città di Seul sta registrando le famiglie che desiderano ospitare a casa loro visitatori stranieri. A Seul vi sono molti hotel, ma abitare presso una famiglia coreana e condividere per un po' di tempo il loro modo di vivere è un'esperienza unica. È anche il modo più rapido per conoscere più a fondo la Corea.

Chi fosse interessato ad alloggiare presso una famiglia durante il suo soggiorno in Corea, può contattare una delle seguenti organizzazioni:
Lex (fax: 82-2-538-6738, e-mail: lexkor@unitel.co.kr),
Labo (fax: 82-2-736-0522, e-mail: labo@thrunet.com),
B & B (fax: 82-2-333-9346, e-mail: webmaster@anagi.or.kr).
Sito Web: http://sim.yonsei.ac.kr/etpk/housing/accommodation.html (sotto Home Stay)


Tratto da “Home Stay”, in Pictorial Korea, giugno 2001. Testo originale di Kim Si-ya, fotografie di Jeon So-hyang. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo