M entre anche oggi 25 aprile, a oltre una settimana dall’affondamento del traghetto Sewol, il sito governativo della Corea del Sud, korea.net, non ha ancora parlato delle cause dell’immane tragedia avvenuta nelle acque coreane, i giornali di tutto il mondo, e in particolare quelli statunitensi, cercano di chiarire quali possano essere stati i vari motivi che hanno portato alla morte per annegamento di tanti giovani studenti. Ecco quanto emerge dalla lettura di quei quotidiani. Carico eccessivo Peso eccessivo della nave dovuto alle modifiche Difetto nel meccanismo di governo del timone Equipaggio non addestrato a sufficienza La tragedia, il peggior disastro marittimo della Corea del Sud, ha commosso tutto il mondo e perfino la rivale Corea del Nord ha inviato le sue condoglianze. Un portavoce del Ministero dell’unificazione sudcoreano ha citato un messaggio giunto da Pyongyang, che dice: “Esprimiamo le nostre condoglianze per i dispersi e per i morti, fra cui giovani studenti, per l’affondamento del traghetto Sewol”. Park Ji-young Casi di eroismoCi sono anche stati casi di eroismo e di sacrificio da parte di alcuni. Park Ji-young, una giovane ventiduenne facente parte dell’equipaggio è considerata un’eroina, in quanto ha aiutato fino all’ultimo i ragazzi a uscire dalla nave e ha ceduto il suo giubbotto di salvataggio a uno dei ragazzi che ne era privo, rinunciando ad abbandonare la nave mentre vi erano ancora passeggeri a bordo. Un altro membro dell’equipaggio, il ventottenne Kim Ki-woong, e la sua fidanzata ventisettenne, Jeong Hyun-seon, incitavano i passeggeri a uscire dal traghetto. Poi sono tornati nelle cabine per salvare altri passeggeri, ma non sono mai tornati indietro. Parimenti, uno degli studenti, un ragazzo particolarmente altruista e coraggioso, ha ceduto il proprio giubbotto di salvataggio a un amico, pensando di farcela anche senza, ma è morto. Yoo Byung-eun, proprietario del traghetto Sewol La figura del proprietario del traghettoYoo Byung-eun, capo dell’azienda Chonghaejin Marine Co. proprietaria del traghetto Sewol, è conosciuto come il “milionario senza faccia” a causa delle sue rare apparizioni in pubblico. A quanto pare è un ex fotografo di scene della natura che ha esposto le sue opere in tutto il mondo con lo pseudonimo di Ahae (che significa "bambino piccolo"). È anche stato quattro anni in prigione per frode nei primi anni 1990. Inizialmente predicatore per la Chiesa Evangelica Battista, fondata da suo suocero negli anni 1960, sembra che abbia ancora un collegamento con la suddetta chiesa. Yoo era membro del culto religioso chiamato Odaeyang, il che lo rese sospetto nel caso del suicidio-omicidio di massa del 1987, in cui più di 30 persone del suo gruppo furono trovate morte, legate e imbavagliate in una fabbrica a sud di Seul. Gli investigatori però non hanno mai trovato alcuna evidenza che lo collegasse a quell’evento. Altre investigazioniGli investigatori stanno anche analizzando, nelle città di Busan e di Incheon, il comportamento del Registro coreano dei trasporti (Korean Register of Shipping - KR), un’organizzazione no-profit incaricata dell’ispezione e certificazione delle navi per conto del governo. I procuratori hanno detto di essere alla ricerca di prove di possibili irregolarità in relazione ai controlli di sicurezza del traghetto Sewol e di eventuali prove che i funzionari del Registro dei trasporti siano stati corrotti in cambio di ispezioni non accurate. |
Tratto da vari siti, fra cui la pagina «Investigations Into the South Korea Ferry Disaster Reveal a Litany of Errors» pubblicato dal quotidiano TIME e la pagina «From God.com to photography, Korea ferry founder has diverse interests» pubblicato da Reuters. |
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© Valerio Anselmo