Di questo tempio abbiamo già parlato in occasione dell'annuncio dell'apertura di un museo di reperti buddisti, ma ora abbiamo a disposizione altre informazioni interessanti e altre fotografie, per cui ci è sembrato utile parlarne ancora. In particolare nel dotto e molto dettagliato articolo che segue, oltre a varie notizie storico-religiose, si accenna ad alcuni strani fenomeni luminosi che potrebbero essere catalogati a metà strada tra il paranormale e il fantastico. |
T’ ongdosa (Tongdosa ![]() La sala principale del tempio Si dice che molti anni fa nella sala principale del tempio si sia tenuta una messa buddista sul sutra Avatamsaka. Poi, nel cuor della notte, una luce cominciò a brillare da uno stupa che si trovava nel recinto del tempio e la luminosità era così intensa da essere paragonabile alla luce del giorno, tanto da allertare molti monaci che si erano riuniti nel tempio per officiare un servizio religioso. Dicono che, a partire da quel momento, lo stesso stupa abbia emesso un'intensa luminosità di tanto in tanto, prima che un evento importante o un grave disastro colpissero il paese, e che la luce sia stata così forte da essere vista da lontano. Nota: I sutra sono raccolte di testi buddisti, mentre lo stupa è un monumento destinato a conservare reliquie del Budda o di importanti monaci buddisti. |
Questa storia miracolosa è una leggenda trasmessa fino a noi a proposito del tempio T'ongdosa. T'ongdosa è Gli stupa dove sono conservati Il monaco Chajang yulsa ( Nota: I sarira sono goccioline di minerali che si trovano a volte fra i resti cremati dei monaci buddisti e che sono venerate come reliquie sacre. T'ongdosa si trova posizionato sul pendio meridionale del monte Yŏngch'wi-san ( Nota: Nel nome del monte Yŏngch'wisan, il carattere cinese 鷲 (pronunciato in coreano ch'wi) significa “avvoltoio”. |
A proposito del nome del tempio, T'ongdo-sa significa “Tempio del passaggio nell'illuminazione”. Siccome gli edifici del tempio, le sue pagode, le lanterne di pietra, il bell'ambiente naturale e i grandi maestri che vi hanno insegnato la legge buddista sono tutti considerati come dovuti alla provvidenza del Budda, T'ongdo-sa era ritenuto essere eccezionale come il monte Grdhrakuta in India, dove il Budda insegnò il canone. Come suggerisce il nome, T'ongdo-sa ha una dignità particolare che è immediatamente evidente nel momento stesso in cui si entra nel tempio. Il primo Ch'ŏnwangmun custodisce le statue Dopo essere passati per il portale Ilchumun, si scorge alla destra il Museo Sŏngbo e poi, seguendo verso l'alto il cammino da quel punto, si arriva al portale Ch'ŏnwangmun ( Superando il portale Ch'ŏnwangmun e il padiglione Pŏmjonggak ( |
Il portale Purimun conduce alla sala principale, Taeungjŏn (
Un dipinto buddista che mostra le offerte La sala ove si venera il sarira del Budda è chiamata Chŏngmyŏlbogung e il sarira stesso si trova sulla piattaforma-altare del diamante, come si è detto. L'altare (o piattaforma) è considerato il luogo più sacro del tempio in quanto conserva in sé lo spirito fondamentale con cui il tempio fu originariamente costruito. |
Uno dei più antichi testi storici della Corea, il Samguk yusa (
La piattaforma-altare con lo stupa
Accanto a Kŭmganggyedan si trova uno stagno con un ponte che lo attraversa, stagno che gioca un ruolo centrale nella leggenda della fondazione di T'ongdosa. Quando il monaco Chajang yulsa cominciò a costruire il tempio, nel sito da lui scelto vi era un grande stagno abitato da nove dragoni. Il monaco riempì di terra lo stagno uccidendo tutti i dragoni eccetto uno, che lasciò a proteggere il tempio. Questo è il motivo per cui quello stagno viene chiamato Kuryongji ( Non solo il tempio, ma il paesaggio attorno è così bello che certi punti sono ora noti come “le otto meraviglie panoramiche di T'ongdosa”. Queste comprendono il grosso tamburo e la campana del tempio, il bagliore del sole che tramonta sullo stagno, la cascata e le rocce dietro al tempio, e un pino che ha varie centinaia d'anni. Il monaco capo del tempio è attualmente Hyŏnmun, sotto la cui guida il tempio si concentra sulla divulgazione degli insegnamenti del Budda mediante speciali funzioni religiose, quali la messa annuale sul sutra Avatamsaka e le cerimonie religiose che si tengono ogni mese nella notte della luna piena. Oltre a ciò, grazie a una grande messa estiva si dà ai credenti buddisti laici l'opportunità di sperimentare di prima mano la vita del tempio, per far crescere la loro familiarità con la cultura buddista e per aiutarli a incorporare questa cultura nella loro vita di ogni giorno. L'insegnamento del Budda è evidente in ogni angolo di T'ongdosa. Tutte le cose cambiano e alla fine scompaiono col passare del tempo, ma nel fluire del tempo il tempio T'ongdosa continua a esistere, conservando e diffondendo i precetti del Budda. |
Tratto da “Tongdosa”, in Pictorial Korea, aprile 2004. Testo originale di Park Sun-hee, fotografie di Hwang Min-kyu. Ricerche bibliografiche e note a cura dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net. |
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© Valerio Anselmo