È finita la crisi? Il serpente, simbolo dell’anno 2013 secondo il calendario estremo-orientale, può tranquillizzarci? Vediamo che ne pensano gli esperti. |
E’ il 2013, l’anno del serpente. Fra i dodici simboli dello zodiaco, il serpente è quello che viene guardato con maggior sospetto: la sua lingua tremolante, la pelle viscida, i denti velenosi e il suo modo piuttosto subdolo di muoversi gettano una luce alquanto ostile e intimidatoria su questo animale. Qualunque sia la cultura a cui apparteniamo, la maggior parte di noi vede nel serpente un presagio di male o di sfortuna, una creatura da evitare. Tuttavia, siccome il serpente perde regolarmente la pelle e si rinnova, va in letargo in inverno per “rinascere” in primavera, queste sue caratteristiche gli hanno anche permesso di essere venerato come simbolo di rinascita e di immortalità. Inoltre, dal momento che il serpente depone molte uova – a volte centinaia – rappresenta anche la fertilità, la prosperità e l’abbondanza. Nelle antiche credenze sciamaniche, un serpente che viveva sotto i pavimenti delle case tradizionali coreane era considerato una divinità che avrebbe protetto dal male la casa e le sue ricchezze. ![]() Statua vicina alla grotta Gimnyeong Sagul Leggende e racconti popolari Racconti riguardanti i serpenti si possono trovare nei testi coreani antichi, come quello del re Gyeongmun di Silla che soleva dormire protetto da serpenti, o quello di un serpente che proteggeva ferocemente la tomba del re Suro di Geumgwan Gaya. Nel folclore tradizionale coreano il serpente compare sia come essere buono, che come essere cattivo. Talvolta è un essere onorevole che ripaga un atto di benevolenza, altre volte minaccia i buoni e infligge dolori a chi meriterebbe invece una ricompensa. Un monaco corrotto può rinascere come serpente nella vita successiva. I serpenti tormentano le anime cadute nelle infuocate profondità dell’altro mondo. Si è anche pensato che il serpente fosse una creatura bandita dai cieli, che possedeva la possibilità di tornare al posto che gli spetta attraverso una pazienza infinita. Vi è un detto familiare che dice che, dopo migliaia e migliaia di anni, una biscia diventa un serpente ( Forse a causa di questa nozione il serpente è stato venerato in certe regioni della Corea, in particolare a Jeju-do. La grotta Gimnyeong Sagul è famosa per la sua leggenda di un serpente gigante che usciva dalla sua tana e terrorizzava gli abitanti dei villaggi se non gli si fosse sacrificata una vergine ogni anno. Un giorno un nuovo giudice distrettuale uccise il serpente ma, sulla via del ritorno, fu colpito da una pioggia di sangue e perì. Questa leggenda riflette la venerazione per il serpente, un essere intoccabile che non deve essere giudicato dagli esseri umani. ![]() Murale di un Hyeonmu della grande tomba di Gangseo (ora nella Corea del Nord) Un’altra storia che ha origine a Gongju nel Chungcheong-do parla di un povero letterato che si perde nelle montagne e trova rifugio a casa di una donna che viveva da sola. Alla fine questi due cominciano a vivere assieme e, quando il letterato torna al suo villaggio natio per una visita, viene a sapere che alla sua famiglia sono stati forniti tesori e oro mandati da lei. Nel tornare indietro, incontra per la strada un vecchio che gli dice che la donna è in realtà un vecchio serpente che ha intenzione di divorare lui e la sua famiglia per poter diventare un drago e salire al cielo. Gli viene consigliato di sputare il riso che lei ha preparato per lui, così da prevenire che ciò avvenga. Ma, invece di fare così, lui racconta alla donna quello che gli aveva detto il vecchio. A sua volta lei gli dice che il vecchio è un rivale che lotta per il diritto di entrare in cielo e che, se lui avesse fatto quanto gli era stato detto, sarebbe morto assieme a lei. La donna alla fine riesce a diventare un drago e vola in cielo, lasciando al letterato un’abbondanza di ricchezze, più che sufficienti per molte generazioni a venire. I serpenti non sono presenti solo nei racconti popolari e nelle leggende: ancora oggi i personaggi malvagi nelle danze e nelle rappresentazioni indossano talvolta delle maschere simili ai serpenti, e i serpenti sono stati scolpiti e rappresentati per secoli nelle pitture e nei murali. Specialmente gli antichi murali del periodo Goguryeo mostrano molti ‘hyeonmu’ ( Così, che cosa significa un anno del serpente? Si dice che quelli nati nell’anno del serpente siano indipendenti, determinati, dignitosi, cauti, sensibili e a volte eccentrici, ma fieramente leali e sempre rivolti in avanti senza mai guardare indietro. Sono considerati eccellenti nell’apprendimento e portati per le arti, sia letterarie, che marziali. Tutte queste caratteristiche si paleseranno negli anni a venire. Se il 2012, anno del drago, ha portato un grande cambiamento, il 2013, anno del serpente, è senza dubbio l’anno della rinascita. È un anno che richiede perseveranza e pazienza, qualcosa che sarà ricompensato con munificenza e abbondanza. È un anno per prepararsi a volare. Se è vero che l’anno è venuto strisciando, alla fine vi farà definitivamente volare in alto. |
Tratto dall’articolo "2013, the Year of the Snake comes slithering in" di Suzy Chung, pubblicato il 7 gennaio 2013 nel sito Korea.net. |
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© Valerio Anselmo