Una zona di belle case tipiche a Seul

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ukch'on (oggi trascritto come Bukchon) non è il nome di un distretto amministrativo, ma si riferisce a un'area della capitale che copre i piedi del monte Pukhansan a nord, Chongno a sud e Anguk-tong, Kahoe-dong, Chae-dong, Kye-dong e Samch'ŏng-dong fra i palazzi di Kyŏngbok-kung e Ch'angdŏk-kung a est e ovest, all'interno delle quattro porte di Seul.

Una delle stradine di Pukch'on con tante casette in stile coreano.
Purtroppo anche lì, come da noi, non mancano gli imbecilli che
deturpano i muri con delle scritte, come si vede a destra

L'area è stata chiamata Pukch'on (북촌 ), che in coreano significa “villaggio settentrionale”, a causa della sua posizione a nord di Chongno (종로 ). Nell'area vi sono circa 900 case in stile tradizionale, o hanok (한옥 ).

Durante il periodo Chosŏn (1392-1910) Pukch'on era una zona residenziale abitata principalmente dai membri della famiglia reale e dalle famiglie di classe superiore, e ancor oggi alcune delle case conservano tracce del proprio glorioso passato. I funzionari di rango inferiore vivevano invece a Namch'on (남촌 ), “villaggio meridionale”, ai piedi del monte Namsan (남산 ). Questo è oggi il villaggio di case coreane Namsan'gol, che si estende sui quartieri Namsan-dong, P'il-dong e Mukchŏng-dong nel distretto di Chung-gu.

Verso la fine del periodo Chosŏn, i siti abitativi a Pukch'on furono divisi in molti piccoli lotti per vari motivi sociali ed economici. L'attuale villaggio di case in stile locale, nel quale le abitazioni sono accostate l'una all'altra, si presume che sia il risultato di una ristrutturazione avvenuta negli anni 1930. Il cambiamento nello stile e nel posizionamento delle abitazioni rifletteva una tendenza sociale dell'epoca moderna dovuta al fatto che la popolazione di Seul diventava più densa a causa della migrazione dalle aree rurali alla capitale.

Il Centro culturale Pukch'on, che si trova
in una casa in stile coreano ristrutturata

La vista delle case tradizionali che si affiancano le une alle altre, con i tetti e le grondaie che quasi si toccano, ci fa pensare che anche gli abitanti di quelle casette fossero in buoni rapporti di vicinato. Passeggiando nel villaggio di casette tipiche di Pukch'on, si possono vedere vecchie stradine che ci appaiono amichevoli, come le gronde delle case che si sfiorano. Una delle antiche caratteristiche del villaggio è il sistema di strade che si diramano come corsi d'acqua che fluiscono verso il basso, invece di formare uno schema regolare di strade alla maniera occidentale.

In seguito ad alcune recenti ristrutturazioni, Pukch'on viene ora considerato come uno spazio abitativo unico, un po' come una mostra all'aperto della cultura tradizionale coreana. Alcune delle case coreane tradizionali sono state rinnovate per renderle più confortevoli, mentre altre sono state trasformate in centri culturali, alberghetti o musei.

Il Centro culturale Pukch'on ha vari programmi
culturali per i turisti stranieri che desiderano
conoscere la cultura coreana

Secondo quanto risulta dall'Ufficio per la gestione di Pukch'on, incaricato della sovrintendenza del villaggio Hanok, vengono inoltrate circa 20 richieste al mese per riparazioni o ristrutturazioni di edifici.

Pukch'on è sempre affollato da gente alla ricerca del gusto della cultura tradizionale coreana. Attualmente quattro delle case tradizionali sono aperte al pubblico. La più grande di queste è la Seoul Guest House che ha sette camere col pavimento a ondol (온돌 ). Di solito ha una decina di ospiti al giorno. Il Centro culturale Pukch'on, gestito dal governo metropolitano di Seul, è visitato da circa 50 persone al giorno. Il museo Chosŏn Minhwa, che fu aperto al pubblico nel 2002 in una casa in stile locale ristrutturata ed è specializzato in dipinti folcloristici (minhwa 민화 ), è visitato da circa 600 persone al mese.

La popolarità del Villaggio Pukch'on di case in stile coreano è attribuibile soprattutto al progetto di sviluppo di Pukch'on che il governo metropolitano di Seul ha intrapreso a partire dal 2001. Il governo ha rafforzato il sistema di registrazione e fornisce un supporto finanziario fino a 30 milioni di won (equivalenti a US$ 30.000) ai proprietari che intendono ristrutturare la propria vecchia casa in stile coreano. In seguito a questo programma sono state ristrutturate 186 case e 14 di queste vengono usate quali edifici aperti al pubblico, come musei o atelier di artisti. Nello sforzo di creare un ambiente migliore per le case tradizionali, in alcune delle viuzze di Pukch'on il governo ha rimosso i pali della luce, interrando le linee elettriche.

Nei tempi andati i coreani appendevano una corda di paglia,
chiamata kŭmjul, a sbarrare il portone di ingresso di una casa
per indicare che lì vi era un bambino appena nato. Nessuno
doveva entrare in casa, in modo che il bambino restasse protetto
dalle malattie e dagli spiriti cattivi. In questa fotografia la corda,
invece di sbarrare la porta, vi è appesa sopra.

Una grande attrattiva di Pukch'on è che qui si può apprezzare la pacifica e tranquilla atmosfera che queste vecchie case e stradine richiamano. In contrasto con Namsangol, che funziona da spazio espositivo, Pukch'on è effettivamente un'area residenziale. A Pukch'on, dove coesistono il passato e il presente, le case tradizionali, gli studi degli artisti e i laboratori degli artigiani, i centri culturali e i musei si trovano accanto a edifici moderni e a negozietti comuni. Per questo motivo Pukch'on è spesso chiamato “un museo di strada nel centro urbano”.

Questo “villaggio” nella città (chiamato in inglese Bukchon Hanok Village) è grosso modo diviso in due distretti. Se scegliete il percorso artistico e culturale che comprende il Museo dell'arte buddista coreana, lo studio d'arte Ojuk Kongbang, l'Istituto della cucina reale coreana, il Museo Kahoe e il Centro per lo studio dei nodi ornamentali (maedŭp 매듭), Maedeup Kongbang, potrete gironzolare in quell'area per un paio d'ore.

Dal momento che a Pukch'on vivono molti artigiani, i
visitatori possono vedere con i propri occhi come
vengono prodotti i vari manufatti. La foto mostra un
artigiano intento a dipingere un oggetto con la lacca.

Il percorso delle case tradizionali (hanok), che inizia al Centro culturale Pukch'on e porta alla residenza dell'ex presidente Yun Po-sun e ad altre case tradizionali, richiede invece circa tre ore.

Il miglior modo per conoscere Pukch'on è quello di visitare il Centro culturale Pukch'on gestito dal governo metropolitano di Seul. Il centro offre informazioni sui principali siti culturali di Pukch'on.

La maggior parte dei siti culturali di Pukch'on sono in relazione con gli artigiani residenti. A Kakkung Kongbang si possono avere notizie sugli archi coreani grazie alle opere di Kwon Mu-sŏk, patrimonio culturale numero 23. La famiglia di Kwŏn si è occupata della fabbricazione di archi per 11 generazioni, a partire dal tempo del re Sukchong (r. 1674-1720) della dinastia Yi del periodo Chosŏn.

Lì vicino si trova Ojuk Kongbang, lo studio di Yoon Byong-hoon, patrimonio culturale intangibile di Seul numero 15, specializzato in oggetti di bambù nero, chiamato ojuk (오죽 ).

Yoon Byoung-hoon è un artigiano
specializzato in prodotti di bambù nero

L'Istituto della cucina reale coreana fondato da Hwang Hye-seong, importante patrimonio culturale intangibile numero 38, introduce i visitatori nel colorato mondo della cucina reale del periodo Chosŏn. Poi il piccolo Museo del tè, ricreato nella casa già residenza di Chang Sŭng-ŏp (nome d'arte Owŏn), un famoso pittore del diciannovesimo secolo, presenta il tè tradizionale e antiche opere d'arte della Corea, della Cina e del Giappone.

Inoltre, il Museo Kahoe mette in mostra dipinti folcloristici e amuleti attraverso i quali i visitatori possono apprendere quali fossero le antiche credenze religiose dei coreani. E ancora, il Museo Tonglim Maedŭp, o Maedŭp Kongbang come viene di solito abbreviato, mette in mostra oggetti fatti con i nodi. Per finire, il Museo dell'arte buddista coreana, fondato nel 1993, presenta l'arte e la cultura buddista coreana mediante l'esposizione di circa 500 oggetti, comprendenti pitture, sculture e opere artigianali del periodo Chosŏn.

A Pukch'on vi sono anche cinque alberghetti dove si può provare che cosa significa vivere in una casa in stile coreano.

La Bukchon Guest House ha cinque stanze, due per una sola persona, due per due persone e una per tre persone. Ha inoltre il maru (마루), uno spazio col pavimento di legno aperto a tutti gli ospiti per guardare la televisione o prendere il tè.

Il terrazzo con le giare alla Keun Giwajip dà
l'impressione di trovarsi in un villaggio di campagna

Alla Urijip Guest House ai turisti è offerta l'opportunità di imparare a confezionare manufatti tradizionali direttamente dagli artigiani locali e di prender parte a festicciole con la famiglia del proprietario per conoscere di prima mano le usanze coreane. Vi è anche Nakkojae, una casa che può essere presa tutta in affitto. Vi sono poi la Seoul Guest House, una pensione rappresentativa in stile coreano che risale a circa 100 anni fa, e poi la Anguk Guest House, che ha il vantaggio aggiunto di essere situata vicino agli antichi palazzi reali.

Pukch'on offre una varietà di programmi sulla cultura coreana tradizionale. Il Centro culturale Pukch'on offre questi programmi per fornire ai turisti stranieri l'opportunità di apprendere la cultura tradizionale coreana. Vi sono lezioni sui manufatti tradizionali, sulla musica, sul ricamo, sulla calligrafia e sulla produzione del vino di riso.

Il negozio della Keun Giwajip mette
in mostra e vende vari tipi di ceramiche

Fino a qualche tempo fa molti consideravano le case coreane tradizionali (hanok) meno comode degli appartamenti. Tuttavia, grazie alla ristrutturazione, il villaggio di case tipiche Pukch'on è ora rinato come un luogo in cui gli stili di vita tradizionale e moderno convivono in armonia. E tuttavia ci sono ancora molte cose da fare. Ad esempio, in quest'area mancano ancora i parcheggi e si devono ancora creare tanti piccoli parchi.

Molti siti storici e monumenti culturali che si trovano in questa zona fanno parte dei beni culturali della Corea e sono degni di essere conservati, assieme alle vecchie case e alle viuzze di questo “villaggio” della capitale. Resti storici e beni culturali che vanno dal periodo Chosŏn all'era moderna sono indicativi della storia e della ricca cultura di questo distretto. Vale quindi la pena di fare quanto è possibile perché queste preziose testimonianze della tradizione coreana non restino dimenticate e siano fatte conoscere sempre più alle nuove generazioni e ai turisti stranieri in visita.


Basato su “Bukchon Hanok Village”, in Pictorial Korea, maggio 2005. Testo originale di Jung Yu-ran, fotografie di Kim Hyoung-duk. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo