Autobus elettrico che si ricarica senza fili

A Gumi hanno iniziato i test due autobus elettrici che si ricaricano in modo "wireless” dalla strada. La tecnologia non è nuovissima, ma è stata messa in pratica dai sudcoreani con questi due autobus. Intanto da noi, a Torino e a Genova, sono dieci anni (dal 2003) che una trentina di autobus vengono caricati per induzione.



Uno dei due autobus elettrici di Gumi che si ricaricano dalla strada in modo "wireless".

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n nuovo modello di autobus elettrico ha fatto il suo viaggio inaugurale su strada a Gumi (nella regione di Gyeongsang del Nord) il 6 agosto 2013. Alimentato tramite un metodo di ricarica senza fili (wireless), questo nuovo autobus elettrico funziona con un sistema non molto costoso e senza lunghi tempi di attesa per la ricarica.

Il cosiddetto “veicolo elettrico in linea” (On-Line Electric Vehicle, OLEV) è alimentato da una tecnologia a campo magnetico in forma a risonanza (Shaped Magnetic Field In Resonance, SMFIR) sviluppato dall’Istituto avanzato di scienza e tecnologia della Corea (Advanced Institute of Science and Technology, KAIST) e si ricarica in modalità wireless.

La caratteristica principale dell’autobus è che il veicolo utilizza energia elettrica convertita dalla forza magnetica fornita da ricaricatori incorporati nelle strade alle fermate degli autobus e nei parcheggi. Per il fatto che usa una batteria più piccola per la sua ricarica in tempo reale, il veicolo è relativamente leggero e può operare anche su strade regolari.


Schema del funzionamento del sistema di ricarica wireless degli autobus. I ricercatori affermano che il sistema non è dannoso per le persone.

"Il veicolo OLEV può essere ricaricato mentre sta fermo in un parcheggio o alla fermata dell’autobus", ha detto Cho Dong-ho, ricercatore capo della trasmissione di energia elettrica senza fili. "È in grado di viaggiare da 50 a 60 chilometri all'ora in città o fino a 90 chilometri all'ora fuori città."

Questo sistema è stato scelto come una delle "50 migliori invenzioni del 2010" dalla rivista Time. Inoltre è stato identificato come una delle prime 10 tendenze tecnologiche più promettenti che possono favorire una crescita sostenibile dal Consiglio per l’agenda globale del forum sulle tecnologie emergenti (World Economic Forum’s Global Agenda Council on Emerging Technologies) a Davos, in Svizzera.

Secondo il Ministero del territorio, delle infrastrutture e dei trasporti (Ministry Of Land, Infrastructure and Transportation, MOLIT), il veicolo è sicuro e pratico perché si ricarica in modalità wireless, eliminando così il pericolo di scosse elettriche.

La città di Gumi, che è stata selezionata per effettuare le prove, farà funzionare i due autobus elettrici su un percorso di andata e ritorno di 24 km tra la stazione di Gumi e Indong, fino a dicembre. Gli autobus inizieranno il funzionamento regolare nella città a partire dal prossimo anno.


Uno degli autobus di Torino

Da noi questo sistema esiste già da dieci anni

Il giorno dopo aver pubblicato la notizia che compare qui sopra, abbiamo casualmente scoperto che anche da noi, a Torino e a Genova, esistono, fin dal 2003, degli autobus elettrici che vengono caricati per induzione. Alcuni siti web (ad esempio questo, questo e quest’altro), illustrano tale sistema di caricamento, che precede di ben dieci anni quello adottato in via sperimentale a Gumi, in Corea. Il sistema di caricamento per induzione (o “wireless”, come l’hanno chiamato i coreani) usato per gli autobus torinesi e genovesi è stato fabbricato in Germania dalla Conductix-Wampfler ed è praticamente dello stesso tipo di quello coreano.

Le batterie degli autobus vengono caricate completamente durante la sosta notturna nel deposito, e poi si ricaricano del 10-15% nelle soste alle fermate dell’autobus, mentre si fanno salire e scendere i passeggeri. Gli autobus di Torino percorrono 200 chilometri al giorno, senza che abbiano bisogno di tornare al deposito per ricaricarsi. La Conductix-Wampfler afferma che il suo sistema di trasferimento di energia manda il 95 per cento della carica alla batteria dell’autobus, con una perdita di energia minima, che si aggira attorno al 5 per cento.

Le parole “campo magnetico” possono sollevare qualche preoccupazione per la salute, ma l’azienda tedesca assicura che, al di fuori delle immediate vicinanze del punto in cui sono interrate le spire, i valori del campo restano al di sotto di quelli stabiliti dalla Commissione internazionale sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP).


Tratto da “Wirelessly recharged electric bus rolls out” pubblicato sulla rivista Korea il 13 agosto 2013. Testo di Limb Jae-un. Riferimento Korea.net.

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© Valerio Anselmo