L a principale corrente culturale del periodo Chosŏn (1392-1910) era centrata attorno al confucianesimo, con i letterati confuciani che forgiavano le attitudini e lo sviluppo della società coreana. I letterati erano la classe di elite che mirava a realizzare i propri ideali ![]() Uno dei calamai di pietra creati da Kim Yu-je: quando si mette l'acqua nell'incavo del calamaio, la tartarughina scolpita sembra far capolino da un laghetto I letterati amavano, quasi veneravano, i “quattro amici dello studio” – la carta, il pennello per scrivere, l'inchiostro e il calamaio – che venivano sempre tenuti a portata di mano. Si tenga presente che l'inchiostro non era come da noi liquido e venduto in boccettine, ma aveva l'aspetto di una barretta solida, quasi sempre anche decorata in superficie e venduta in scatolette di legno. Per produrre l'inchiostro, la barretta veniva poi sfregata sulla superficie piana di una pietra apposita (quella che qui abbiamo chiamato impropriamente calamaio) modellata in modo tale da avere un parte più incavata nella quale si metteva l'acqua che era poi mescolata con la polvere di inchiostro (si veda la figura). Dei “quattro amici dello studio” di cui si è parlato, il calamaio in pietra (o pietra per l'inchiostro) era quello ritenuto più prezioso. Siccome durava molto più a lungo degli altri tre, i letterati, che di solito disprezzavano il successo mondano o le ricchezze, spesso
Un calamaio costruito con pietra di grana ruvida: I calamai di pietra più desiderati da parte degli studiosi fin dai tempi della Cina dei Tang sono stati senza dubbio i Duanxi provenienti dalla provincia di Guangdong e i Xichou di Anmi della provincia cinese di Anhui. Per quanto riguarda i prodotti coreani, si dice che i migliori fossero i calamai di Haeju (Haeju-yŏn) fatti con la pietra del mare al largo di Haeju, nella regione di Hwanghae-do, così come anche i calamai di Chongsŏn fatti con la pietra delle scoscese montagne di Chongsŏng-gun, nella regione di Hamgyŏng-pukto. Oggi però non è facile procurarsi questi oggetti perché entrambe queste aree si trovano in Nord Corea. Come migliore alternativa i sudcoreani ricorrono ai calamai di Nampo costruiti a Poryŏng nella regione di Ch'ungch'ŏng-namdo. Quest'area produceva il 70 per cento dei calamai di pietra della Corea fino agli anni 1970, ma da allora la produzione è precipitata, con le famose antiche case produttrici di Poryŏng rovinate da una marea montante di importazioni cinesi a basso costo. Solo un piccolo gruppo di artigiani, designati “tesori culturali viventi”, portano ancora avanti l'arte della creazione di calamai di pietra. Alcune di queste piccole aziende familiari hanno secoli di esperienza e ora
Kim Yu-je al lavoro Kim ha iniziato a lavorare nel campo della scultura in pietra all'età di quindici anni, imparando a scolpire nel granito figure di Budda e pagode buddiste. Dopo cinque anni di apprendistato senza stipendio e due anni di assistentato, fu in grado di ottenere qualunque figura da qualunque tipo di pietra. Una volta ha perfino scolpito una statua della Vergine Maria per un convento di Chŏngnŭng, a Seul, e ha anche lavorato come scultore sotto la guida del professor Lee Soon-suk del Dipartimento di Belle Arti dell'Università Nazionale di Seul. Anche se il lavoro di scultore era ben pagato, non si curava molto del guadagno. Vagò senza sosta per il paese, cambiando una ventina di volte città in un periodo di 14 anni. Uno dei motivi di questa sua irrequietezza è senz'altro da ricercarsi nel fatto che in quel periodo fu come drogato dalla letteratura. Nonostante che non avesse ricevuto un'educazione formale, Kim divenne un avido lettore. Mentre lavorava con la pietra trovava il tempo di scrivere poesie e nel 1994 pubblicò una raccolta dal titolo Primavera alla stazione ferroviaria di Seul. Ora presiede un gruppo letterario locale, i cui membri lo chiamano affettuosamente “poeta scultore”. Fino al 1991 non si era mai dedicato alla creazione di calamai di pietra, ma in quell'anno si imbatté in un libro di Kwŏn To-hong intitolato Calamai di pietra. Oggi egli si ricorda del brivido che provò quando lesse il capitolo intitolato “La pietra Nampo di Boryŏng, un fiore di pietra”. Il monte Sŏngju-san, da cui si ricava la pietra Nampo, si trova ad appena 15 minuti di distanza con l'autobus dalla sua città natale, ma lui non ne aveva mai sentito parlare prima. L'azienda familiare che dirigeva aveva dichiarato fallimento il giorno prima del suo
I calamai di pietra di Kim sono opere d'arte in cui egli Si recò alla Kyujanggak, un'antica biblioteca presso l'Università Nazionale di Seul, per cercare gli scritti di Sŏ Yu-gu, uno studioso della setta Sirhak del periodo Chosŏn che era stato citato nel libro come fonte di informazioni sulla pietra Nampo. Trovò il riferimento che gli serviva negli scritti di Sŏ e lo fece tradurre dal cinese al coreano moderno. Il testo diceva: “Oggigiorno i calamai di pietra in qualunque negozio di cartoleria e in qualunque scuola di villaggio provengono da Nampo. I calamai di pietra di Nampo sono così comuni che non ricevono la stima che sarebbe loro dovuta. Possono in realtà competere con i migliori calamai di pietra della Cina. La miglior pietra per fare i calamai di pietra si trova in una cava ai piedi del monte Sŏngju nella zona di Nampo. Alcune delle pietre, chiamate hwachosŏk (pietre fiore), hanno dei disegni naturali che assomigliano a fiori e piante. Vi sono anche delle pietre chiamate sŏngnansŏk (pietre uovo), ma queste sono ancora più rare.” Da quel momento ogni giorno Kim prendeva con sé il pranzo al sacco e percorreva in lungo e in largo il monte Sŏngju alla ricerca della cava delle pietre fiore e delle pietre uovo. Per quasi sei mesi, tutti i giorni scalpellò e martellò pietre, finché un bel giorno scoprì i misteriosi disegni che comparivano sulla superficie delle pietre che aveva spaccato. Era come se le pietre lo chiamassero con i loro disegni di nubi, uova e altri bellissimi motivi d'oro e d'argento. Kim aveva ritrovato la famosa cava che era stata dimenticata per quasi 200 anni. Quel giorno il poeta-scultore annotò le sue impressioni: Nella miniera di pietre del picco Changgun I calamai di pietra di Kim Yu-je creati con la pietra di Nampo sono considerati di qualità insuperabile per varie ragioni. Primo, la pietra ha la durezza ideale: non è troppo dura, come invece lo sono il marmo o il vetro che non permettono al
Calamaio di pietra costruito con una pietra a grana fine: Hanno anche una grana uniforme, con una trama fine e nello stesso tempo dura che rende la molatura del bastoncino d'inchiostro rapida e priva di sforzo. Impediscono anche all'inchiostro di schizzare mentre viene sfregato sulla pietra e mantengono chiaro e fresco il colore dell'inchiostro. Il colore ideale dell'inchiostro non è sufficiente che sia nero: deve essere anche vivido e limpido, cosa che viene determinata dalla grana della pietra del calamaio. C'è poi il colore della stessa pietra con la quale è fatto il calamaio che, nel caso dei lavori di Kim, è di un grigio scuro tendente, come tinta, al caldo e al soffice. Messo in evidenza dai disegni naturali della pietra, che assomigliano a pitture astratte, questo colore contribuisce a farne dei capolavori artistici. “I disegni della pietra sono immagini fossilizzate, materiale esterno del sedimento pressato nella pietra durante il periodo mesozoico”, spiega Kim. Avendo lavorato con il duro granito fin da quando era ragazzo, scolpire pietre per i calamai dovrebbe essere per lui facile come tagliare la pasta per il pane, ma Kim procede ugualmente con un'attenzione scrupolosa perché considera molto importante mettere in luce la trama unica di ciascuna pietra. I calamai di pietra di Kim sono anche famosi perché l'inchiostro non si asciuga per tre intere settimane. A causa di questa qualità, oltre che per i diversi disegni naturali della Un altro dei calamai di pietra di Kim Yu-je La fama di Kim cominciò a crescere con la sua prima mostra di calamai di pietra tenuta alla Galleria Hyun a Seul nel 1993. Oggi dirige un laboratorio approvato nel 1994 dal Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste per la sua creazione di calamai di pietra tradizionali, mentre è anche attivamente impegnato nella produzione di oggetti in stile moderno. Nel 1995 ha ricevuto il primo premio nella Competizione di arti tradizionali tenuta in commemorazione della liberazione da parte del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste. Lo stesso anno ha tenuto una mostra dei suoi calamai di pietra su invito della Mostra dell'arte buddista, altamente apprezzata dai calligrafi coreani e giapponesi. Il ricreare le arti e i mestieri tradizionali e il perseguire la perfezione nell'artigianato non sono particolarmente gratificanti dal punto di vista finanziario, ma Kim Yu-je vuole Il coperchio del calamaio di pietra mette in risalto Il suo scopo ultimo è quello di ripristinare l'antica gloria dei calamai di pietra di Nampo infondendovi il proprio spirito artistico. |
Basato su “Kim Yu-je, Fame of the Nampo Inkstone Revived by Inkstone Artisan”, in Koreana, vol.16, n.2, estate 2002. Testo originale di Lee Hyoung-kwon. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana. |
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© Valerio Anselmo