Da un museo italiano tornano in Corea
preziosi celadon dell'epoca Koryŏ


I

l 17 marzo 2003 celadon e altri oggetti di ceramica dell'epoca Koryŏ (918-1392) sono tornati in Corea dopo essere stati nascosti in Italia per oltre mezzo secolo. I 57 tesori storici un tempo facevano parte della collezione personale di un diplomatico italiano in Corea, che era tornato in patria con gli oggetti nei primi anni 1950.

Secondo Shin Gwang-seop, archivista capo del Museo Nazionale della Corea, “osservando la collezione, si deve pensare che il diplomatico italiano avesse un profondo interesse, una vera passione, per le opere d’arte e per le ceramiche coreane.”

Alcune delle ceramiche di tipo celadon della collezione risalgono a oltre mille anni fa e alcuni degli oggetti sono della prima metà del 12º secolo, quando i celadon di Koryŏ raggiunsero il loro apice. Fra il 1123 e il 1146 il metodo avanzato di cottura della ceramica Koryŏ produsse capolavori celadon il cui “verde martin pescatore”, un verde quasi mistico con una punta di grigio-blu, e tecniche sofisticate di tracciamento e di intarsio dei disegni li fece universalmente acclamare come fra i migliori al mondo.

Cinque pezzi di questa collezione sono particolarmente squisiti e rari. Fra questi una “bottiglia per l'olio, celadon, incisa con un disegno di peonie”, una “scatola fronzuta con coperchio, celadon, incisa con disegni di piantaggine e foglie”, e una “bottiglia per l'olio, celadon, con disegni di farfalle e crisantemi”.

La bottiglia per l'olio, decorata
con disegni di farfalle e crisantemi

Secondo il signor Shin, l'acquisizione di questi pezzi da collezione, emblematici della ceramica del periodo Koryŏ nel loro colore blu-verde sfumato eppure chiaro, è molto significativo per la Corea perché permette ai coreani di ricuperare parte del retaggio culturale del loro paese.

Due anni fa il nipote del diplomatico italiano mise all'asta la collezione Koryŏ, i cui pezzi erano conservati nel magazzino del Museo Nazionale d'Arte Orientale di Roma che aveva manifestato l'intenzione di acquistarli.

Rendendosi conto dell'importanza della collezione Koryŏ, l'Ambasciata coreana in Italia e il Ministero coreano degli affari esteri e del commercio iniziarono e mediarono una trattativa fra il Museo Nazionale d'Arte Orientale di Roma e il Museo Nazionale della Corea non appena furono informati degli impedimenti finanziari che ne ostacolavano l'acquisto da parte del museo italiano.

Anche se la collezione sarebbe stata valutata molto di più ad un asta, il Museo Nazionale della Corea riusciva ad acquistarla per la cifra di 127.185 dollari, a condizione che la collezione potesse poi essere esibita, in prestito, non appena il Museo Nazionale d'Arte Orientale di Roma avesse terminato la costruzione di una sala dedicata alla cultura coreana e alla sua arte.


Tratto da “Treasures - Italian Museum Returns Prized Goryeo Celadon”, in Korea Now, 19 aprile 2003, pp.33. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull’intero contenuto della rivista. Riferimento: “Korea Now”.

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© Valerio Anselmo