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N el corso della loro lunga storia i coreani hanno apprezzato le ceramiche e le hanno usate molto nella loro vita quotidiana. Di tutte le forme d'arte, la ceramica è quella che ha forse in Corea i legami più stretti con la vita di ogni giorno. Questa affermazione può sembrare banale: dopo tutto, è difficile trovare una nazione che non apprezzi i prodotti ben fatti con la ruota del vasaio. La ceramica, inoltre, non è più soltanto limitata a pochi privilegiati, come era in Europa un secolo o due fa, ma è ampiamente usata dalla maggior parte delle persone in tutto il mondo. Oggi in Corea la ceramica sta assumendo un'importanza che va al di là di un interesse normale e ciò è dovuto specialmente alla crescente popolarità delle ceramiche fatte a mano. |
Ma quanti di questi articoli di ceramica non sono intesi per un uso quotidiano? Le cosiddette “ceramiche di tutti i giorni” si distinguono per essere fatte a mano, ma tale criterio non è neppure completamente affidabile. Per esempio, le opere d'arte create a mano con estrema attenzione dai maestri ceramisti non si possono certo classificare come ceramiche da usare tutti i giorni. In un modo o nell'altro, una discussione più o meno lunga sul vero significato del termine “ceramiche di tutti i giorni” fornirà qualche chiarimento sulla tendenza che sta ultimamente portando un nuovo e fresco impeto all'arte della ceramica in Corea. |
Un ceramista, invece di perseguire la libera espressione della propria personalità come artista creativo, di solito fa funzionare una piccola impresa di lavoro a domicilio per il desiderio di produrre oggetti casalinghi che possiedano in sé una propria bellezza. Alcuni di loro sono dei dilettanti che hanno imparato a fare le proprie ceramiche in qualche laboratorio di ceramica. |
Per capire più a fondo questa tendenza, dobbiamo dare uno sguardo alle ceramiche coreane tradizionali. Com'è noto, le più rinomate fra le ceramiche coreane sono i celadon dell'epoca Koryŏ (918-1392) e le porcellane bianche del successivo periodo Chosŏn (1392-1910). Nella prima parte del periodo Chosŏn, man mano che il celadon veniva sostituito dalla porcellana bianca, divenne popolare un terzo tipo di ceramica, il punch'ŏng (
Questo risveglio è dovuto soprattutto al carattere prettamente nazionale della ceramica punch'ŏng. Il celadon e la porcellana bianca erano interpretazioni coreane di tecniche introdotte dalla Cina. Il punch'ŏng, invece, fu un prodotto originario coreano che non si trovava da nessun'altra parte. La tendenza corrente di usare ceramiche tradizionali come oggetti di uso quotidiano è iniziata come parte del movimento artistico Minjung, un movimento nazionalista di base degli anni 1980. Uno dei suoi obiettivi principali era quello di far rivivere il gusto caratteristicamente coreano del punch'ŏng. Il punch'ŏng era un mezzo ideale perché la sua elegante bellezza combinava una qualità folk rustica con la naturalezza e la sensibilità contemporanea. In ciò risiede, ad esempio, la bellezza della tazza da tè Kizaemon, tesoro nazionale del Giappone, che si pensa sia stata prodotta in Corea o da un vasaio coreano rapito e portato in Giappone, un'opera stimata moltissimo dal critico d'arte giapponese Yanagi Muneyoshi. Allo stesso tempo il punch'ŏng mantiene ancora i valori pratici che tutte le vere opere di artigianato devono possedere. |
Gli oggetti artigianali più belli si trovano fra le cose create da gente comune che pensa soltanto al loro uso pratico mentre, grazie all'utilizzo di questi oggetti, le loro vite nell'insieme diventano anch'esse più piacevoli. Questo processo dovrebbe condurre all'utopia romantica di Yanagi, la realizzazione di un mondo in cui abbia importanza non la sola leggiadria, ma la vera bellezza. Naturalmente, non sono mancati i detrattori della nozione di arte folk di Yanagi. Bisogna comunque ammettere che le ceramiche fatte a mano di oggi non sono diverse dalle ciotole per il riso e dalle coppe per il liquore fabbricate dalla gente comune nel periodo Chosŏn, abbellite soltanto dallo smalto vitreo punch'ŏng o decorate con disegni minimalisti. I motivi che si formano in conseguenza dello smalto vitreo e le tacche o le stesse irregolarità di forma di queste opere diventavano in pratica elementi decorativi. Quando queste ceramiche furono saccheggiate dai giapponesi durante le invasioni degli anni 1590 divennero rapidamente tesori familiari amati e conservati gelosamente. |
Parte dell'attrazione esercitata da questi articoli prodotti a mano è che non se ne trovano due uguali. Si aggiunga l'abitudine all'unicità e si ha qualcosa di profondamente personale. La cosiddetta “ceramica di tutti i giorni” può essere usata come ciotole per la minestra, contenitori per lo zucchero o perfino come portacenere. Ma quando la gente acquista queste ceramiche, sa che non sta semplicemente comprando un bicchiere o un piatto da usare tutti i giorni: sente che, in un certo senso, sta comprando un'opera d'arte, o un pezzo della tradizione coreana. Il mercato delle ceramiche fatte a mano oggi a Seul si sovrappone a quello delle gallerie d'arte di alta classe che offrono opere artistiche come dipinti e sculture. |
Queste ceramiche alternative fatte a mano hanno, però, anch'esse i loro limiti. Per molti rispetti sono meno comode da usare di quelle prodotte in massa e tendono a essere più limitate sia come varietà di tipi di vasellame, che nella bellezza della forma. Ma questi difetti lasciano sempre spazio a possibili migliorie. Con un uso più ampio di questi prodotti e con un miglioramento della qualità, l'arte della ceramica può veramente prosperare in un prossimo futuro. I coreani stanno per aprire le porte a un approccio alternativo che liberi l'estetica quotidiana dalle preoccupazioni economiche, arricchendo nel contempo di maggiore bellezza la vita di ogni giorno. Questi sono i capolavori della vita quotidiana. Come scriveva Yanagi: “Si immagini una cucina di cent'anni fa. Deve essere stata una vera galleria d'arte domestica”. |
Tratto da “Masterpieces of Daily Life, Everyday Ceramics”, in Koreana, vol.16, n.3, autunno 2002. Testo originale di Shim Se-jung, foto di Seo Heun-kang. Ricerche bibliografiche dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana. |
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© Valerio Anselmo