Chang Woo-soung, pittore tradizionale


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ell'autunno del 2001 si è tenuta a Seul una mostra di opere dell'ottantottenne pittore coreano tradizionale Chang Woo-soung, ben noto negli ambienti artistici per la sua arte raffinata. Questa pagina si basa su un'intervista concessa dall'anziano artista a un critico d'arte.

Crisantemi, 2001, cm 34x46

Nato e cresciuto in un periodo in cui la Corea era sotto il dominio giapponese, Chang si dovette adattare inizialmente al genere allora prevalente, chiamato pittura giapponese, che era uno stile eclettico basato sulla forma e sull'ombra, mentre il puro stile orientale si basava sulla linea.

Dopo la liberazione dal dominio coloniale giapponese, come tutti gli artisti coreani, Chang cercò di liberarsi dallo stile che gli era stato imposto fino ad allora e si dedicò alla ricerca di uno stile suo proprio, studiando le antiche pitture cinesi e la calligrafia della dinastia coreana Chosŏn. In questo periodo, per vent'anni si dedicò anche all'insegnamento della pittura alle nuove generazioni.

Fra gli artisti locali negli anni settanta cominciò a essere usato il termine pittura coreana, che si contrapponeva al precedente stile giapponese. Secondo Chang, però, il termine pittura coreana non è appropriato: il pittore ama definire il proprio stile semplicemente come pittura orientale e afferma che è essenzialmente espresso con linee.

Mucca pazza, 2001, cm 59x68

Nella pittura orientale non si rappresenta la forma o il colore così com'è: lo si rappresenta piuttosto in maniera molto soggettiva. Si tratta di un qualcosa di estetico e di filosofico, che si separa dalla realtà, e non si può affermare che questo atteggiamento sia esclusivo dei coreani.

Nei suoi anni di insegnamento presso la scuola d'arte dell'Università Nazionale di Seul, Chang ha sempre spinto i propri studenti a cercare di abbracciare innanzitutto l'essenza filosofica, religiosa e spirituale della pittura orientale, piuttosto che mettersi a disegnare le montagne o a tracciare l'immagine di fiori lussureggianti. La pittura orientale è un qualcosa che veniva coltivato dai letterati e quindi, per tale motivo, chi si accinge a questo modo di dipingere deve entrare nello spirito di un letterato e acquistare le conoscenze di un uomo di lettere.

Inno al bambù nero, 2001, cm 183x34

Il letterato è esperto in calligrafia, pittura e poesia. Nei tempi andati, gli studiosi più brillanti erano quelli che avevano maggiori conoscenze e raffinatezza. Nel periodo Chosŏn i pittori non letterati non erano considerati più importanti di un fabbro o di un falegname. È solo ai giorni nostri che chi dipinge viene considerato così importante anche se non ha alcuna base letteraria.

La pittura orientale è una pittura astratta, che è però molto diversa dalla pittura astratta occidentale. La pittura orientale non si basa su forme astratte o metafisiche, ma piuttosto, come si è detto, sulla linea.

Chang ha anche dipinto opere grandiose in stile occidentale, come quelle che rappresentano i martiri cattolici coreani e che sono tornate in Corea dopo essere state per 52 anni a Roma negli archivi vaticani. Un altro suo dipinto famoso è il ritratto dell'ammiraglio Yi Sun-sin, rappresentato più come un leader astuto piuttosto che come un feroce guerriero, con uno spirito da studioso invece che da militare.

Volpe, 2001, cm 46x58

E tuttavia egli è convinto che la sua idea sull'essenza della cultura asiatica sia corretta. Dice di sentirsi dispiaciuto che gli asiatici stiano abbandonando la loro cultura per seguire le stesse direzioni indicate dagli occidentali. Giustamente afferma che gli occidentali sono molto interessati alla filosofia orientale e alle altre cose dell'Asia. Mentre gli asiatici si sono gettati sulla civiltà occidentale abbandonando i loro principi e le loro idee, centinaia di occidentali si sono rivolti alle religioni e alle filosofie orientali.

Parlando ancora dei dipinti da lui realizzati nel 1949 per la cattedrale cattolica di Myongdong a Seul, anche se non ne parla apertamente, Chang esprime un larvato senso di tristezza per il fatto che il vescovo No Gi-nam abbia deciso di mandare queste opere al Vaticano.

Anche se Chang non segue alcuna religione in particolare, aveva accettato di dipingere la Madonna e i martiri coreani per la Mostra internazionale di arte sacra.

Corvi, 2001, cm 54x67

L'artista ricorda come queste opere gli abbiano richiesto un tremendo sforzo per la loro realizzazione e si dice contento di aver sentito che altri le hanno apprezzate. Nel 2001 queste opere sono state date in prestito dal Vaticano al Museo dei martiri cattolici di Chŏldusan per il bicentenario della persecuzione cattolica nota come Sinyu.

Parlando del dipinto che rappresenta l'ammiraglio Yi Sun-sin, si dice felice che tale opera sia stata scelta come ritratto ufficiale del famoso eroe del passato. Ricorda anche con piacere come il presidente Park Chung Hee scegliesse questo quadro in particolare, anche se vi erano molti altri dipinti dell'ammiraglio.

L'anziano pittore è ancora molto attivo nell'insegnamento. Tiene attualmente corsi di pittura presso il Museo d'arte Wŏljŏn e presso l'Organizzazione di ricerche artistiche Tongbang. I corsi presso il museo sono stati offerti per oltre dieci anni e attirano ogni anno un centinaio di studenti.


Tratto da “Literati Painter Chang Woo Soung”, in Koreana, vol.15, n.4, inverno 2001. Testo originale di Kim Young-jai. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana.

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© Valerio Anselmo