Pescatori di acciughe
Un tipo di pesca tradizionale



Le due strutture a forma di V che si vedono nell'acqua sono i chukpangnyŏm di cui si parla nell’articolo

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na costruzione dall'aspetto piuttosto primitivo di pali conficcati nel basso fondale e uniti da una rete, il chukpangnyŏm, si può vedere in due soli posti in Corea: a Sach'ŏn (Sacheon) e a Namhae-gun, nella regione Kyŏngsang-namdo. A Namhae-gun si trovano posizionati nello stretto di Chijok che è attraversato dal ponte Ch'angsŏndaegyo.

Oggi di questi impianti ne restano solo 23. Guardando verso il basso dal ponte Ch'angsŏndaegyo si possono vedere i pescatori che pescano acciughe e altri pesci grazie a questo metodo tradizionale.

Come ogni altro distretto lungo la costa meridionale della penisola coreana, Namhae-gun ha molte isole. Oltre l'isola principale di Namhaedo, vi sono 82 altre isole, fra cui Ch'angsŏndo (Changseondo), Nodo, Hodo e Taedo (Daedo). Fra Namhaedo e Ch'angsŏndo, le isole più grandi della zona, si trova il ponte Changsŏndaegyo (“grande ponte di Changsŏn”), che fa di queste due isole un gruppo a parte rispetto alla altre isole solitarie sparse al largo.


Il chukpangnyŏm viene costruito conficcando nel limo circa 300 pali di quercia da 10 metri in modo da formare una V.

Lo stretto passaggio che corre fra Chijok-ri, Ch'angsŏn-myŏn da un lato del ponte e Chijok-ri, Samdong-myŏn dall'altro lato è chiamato Stretto di Chijok e qui si può trovare quello strumento da pesca peculiare, noto col nome di chukpangnyŏm.

Questa costruzione è anche conosciuta col nome di “rete di bambù ormeggiata”. È una rete da pesca primitiva costruita conficcando nel limo pali di quercia lunghi 10 metri e poi sospendendo fra di essi una rete di bambù come una tenda. Il tutto ha la forma di una V che punta nella direzione in cui l'acqua scorre. Sulla punta della V si trova una trappola di bambù di forma rotonda. Quando c'è il riflusso della marea, la corrente diventa più rapida e trascina i pesci, facendoli finire in definitiva nella trappola.

Ultimamente, dove c'erano pali di quercia ormai marciti, questi sono stati sostituiti con robusti pali di acciaio. Le trappole di bambù sono costruite in modo che l'ingresso si apra e si chiuda con la corrente, intrappolandovi i pesci all'interno.

Fra i pesci che restano intrappolati vi sono passere di mare, triglie, pesci gatto, seppie, sogliole e sgombri, ma, dalla primavera, quando il tempo si fa più caldo, fino all'autunno, la pesca più ricca è quella delle acciughe, e le acciughe che si pescano qui sono della migliore qualità e le più saporite di tutta la Corea. Le acciughe prese con le reti perdono tutte le squame o sono fatte cadere, e così non risultano altrettanto buone. Ma le acciughe catturate con questo metodo vengono mantenute così come sono e non perdono le squame: sono molto più gustose, ma anche più costose.


Im Kwon-taek ha lavorato come pescatore delle trappole di bambù per oltre 40 anni

Quando la marea si ritira, i pescatori vanno fuori a prelevare le acciughe catturate nelle trappole di bambù. Se vengono catturate molte acciughe, i pescatori sono costretti ad uscire per andare alle trappole anche a notte fonda.

Non solo i pesci, ma anche altri prodotti del mare, come le alghe brune, sono più saporiti se la corrente in cui vivono è più rapida. Per questa ragione i coreani considerano le acciughe catturate nelle trappole di bambù di Chijok le migliori in assoluto. Questo è il motivo per cui spesso si vedono in vendita al mercato delle acciughe definite come acciughe di trappola di bambù, ma che in realtà sono solo delle imitazioni.

Le acciughe si prendono in abbondanza di solito da maggio a ottobre. I residenti del posto cominciano a riparare i chukpangnyŏm a marzo e a catturare le acciughe ad aprile. La maggior parte dei pesci vengono presi da maggio a luglio e da settembre a ottobre. All'inizio di novembre si catturano pochissimi pesci e così le trappole a quest'epoca vengono smantellate.


Con un retino si raccolgono le acciughe finite nella trappola di bambù

La prima cosa che i pescatori che tornano dalla raccolta delle acciughe fanno è di far bollire le acciughe per mantenerne il sapore. Il segreto per preparare delle acciughe dal grande sapore è proprio quello di sbollentarle leggermente.

Dopo che le acciughe sono state fatte bollire, devono essere sparse su dei vassoi e messe al sole. Se il tempo è bello non ci vuole che un giorno per farle asciugare, ma durante la stagione piovosa devono essere esposte nei brevi momenti di sole. Se poi non ci sono intervalli soleggiati e piove in continuazione, le acciughe vengono fatte bollire altre due o tre volte, ma non saranno altrettanto saporite. Se poi il sole non splende ancora, le si deve buttar via. Le acciughe pescate in questo modo costano di solito da due a tre volte di più delle acciughe normali, ma se non sono asciugate opportunamente il loro prezzo cala.

Nessuno conosce la storia di questo tipo di pesca, ma si stima che possa essere stato usato per almeno 200 anni. Considerando che ci sono famiglie che l'hanno usato per tre generazioni, la sua storia ha almeno cent'anni.


Si torna a riva con un canestro di acciughe

Anche di recente, come negli anni 1950 e 1960, se uno possedeva un chukpangnyŏm era considerato così ricco da fare invidia a tutti. Ma poi qui costruirono un molo e, man mano che diventavano numerosi i battelli da pesca, queste costruzioni di bambù cominciarono a diminuire. Anche la raccolta delle acciughe è diminuita del 10 per cento rispetto a quando la pesca col chukpangnyŏm era al suo apice.

I pescatori che usano questa tecnica di pesca soffrono molto durante i tifoni. Tutte le volte che arriva un tifone di una certa intensità, una di queste costruzioni su tre viene distrutta: il tifone svelle i pali e strappa le reti. Oggigiorno, però, i pali di quercia sono stati sostituiti da travi d'acciaio, riducendo drasticamente il danno sofferto.

I pescatori che impiegano questa tecnica sono fieri del loro metodo di pesca, che sarà, sì, primitivo, ma che è assolutamente non inquinante. Essi dicono di essere diversi dai vicini battelli da pesca che catturano qualunque pesce riescano a prendere. Il metodo usato da questi pescatori è invece diverso in quanto essi catturano solo il pesce che finisce nella grande trappola. Non è un modo di pescare che impieghi la forza bruta, ma è piuttosto un metodo di pesca naturale, che aspetta che il pesce arrivi.

In questo modo il chukpangnyŏm, un'invenzione che è stata trasmessa da una generazione all'altra, non disturba la natura perché è un metodo di catturare il pesce che si inserisce bene nell'ambiente. Vengono presi solo i pesci che sono stati portati nella trappola dalle correnti, mentre tutti gli altri sono lasciati andare. Inoltre, i pesci molto piccoli possono scappare attraverso i buchi della trappola.


Tratto da “Jukbangnyeom Anchovy Fishermen”, in Pictorial Korea, maggio 2004. Testo di Min Byeong-hoon. Fotografie di Kyong Kyu-sung. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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