Cultura

Cinema e teatro


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I film coreani raggiungono il mondo
I film coreani cominciano a far parlare di sé nei principali festival cinematografici.

Cubix, un successo nei film di animazione
Una serie di cartoni animati in 3D sta diventando un successo negli Stati Uniti.

Chang Sŭng-ŏp, il pittore alcolizzato
Un film su un famoso pittore coreano vissuto più di un secolo fa.

Oasis, film premiato al 59º Festival del cinema di Venezia
Nel 2002 il cinema coreano si è distinto per vari premi ricevuti nei principali festival cinematografici mondiali.

Il nuovo teatro all'aperto Haneul di Seul
Il Teatro nazionale della Corea ha inaugurato un teatro all'aperto, con un nutrito programma di manifestazioni.

La Compagnia del Teatro nazionale di Corea
Le varie attività di cui si occupa la Compagnia del Teatro nazionale di Corea.

Kim Ki-duk, miglior regista al 61º Festival del Cinema di Venezia
Il film “Una casa vuota” è valso al regista coreano il Leone d'argento per la miglior regia.

Il suono della campanella
Un documentario girato in ambiente rurale dal regista Lee Chung-ryoul ottiene un successo imprevisto.

Successo dei drammi storici coreani
I drammi storici coreani, soap-opera di ambiente storico, stanno riscuotendo un grande successo in tutto il mondo. Una panoramica e molti collegamenti a brani di filmato.

Un comico, ora regista e produttore, cerca il consenso mondiale
Dopo aver abbandonato il ruolo di comico ed essere diventato regista, Shim Yung-rae ha reinterpretato a Hollywood un film nel ruolo di comico.

Kim Ki-duk riceve il premio "Un certain regard" a Cannes
Dopo tre anni di assenza, il regista Kim Ki-duk ha vinto un premio al Festival cinematografico di Cannes con il suo nuovo film «Arirang».

Leafie, storia di una gallina coraggiosa
Una gallina fugge dal pollaio e si avventura nel mondo esterno pieno di pericoli, diventando madre adottiva di un’oca selvatica.

Settanta film classici coreani in linea dall’Archivio del cinema coreano
Sono stati messi in linea, da Youtube e Google, 70 film coreani classici del passato con sottotitoli in inglese.

Leone d’oro a Kim Ki-duk per il film “Pietà”
Una straziante storia di violenza e amore fra un giovane e crudele esattore di crediti e una donna che gli fa credere di essere la madre che lo ha abbandonato da piccolo.

'Late Spring' premiato come miglior film al MIFF
Un intenso dramma premiato per la miglior recitazione femminile e la miglior fotografia al 14° Festival internazionale del film di Milano.

La lista nera è come una cappa sugli artisti della Corea del Sud
Questa pagina descrive come gli artisti siano privi della libertà oggi in Corea.


Cinema

Nel 1889 un viaggiatore americano, Burton Holmes, fu il primo a portare in Corea una piccola cinepresa e un proiettore: i filmati da lui girati sono i primi documentari sulla Corea. La cosa provocò grande sensazione a Seul e anche la famiglia reale fu molto interessata, tanto da invitare a palazzo Holmes e il suo gruppo per uno spettacolo di proiezioni.

Il cinema coreano si sviluppò durante il periodo dell'occupazione giapponese (1910-1945). Ai primi drammi, fra cui ricordiamo Uirijok Poksu (Una giusta vendetta) del 1919, seguirono altri film che man mano assunsero un aspetto più attuale. Kukkyong (Il confine), del 1923, si può considerare il primo film “moderno”, che si distacca dalla tradizione.

Nel dopoguerra il cinema coreano rifiorì grazie a due capolavori: Ch'unhyangjon (Il racconto di Ch'unhyang) di Yi Kyu-hwan, del 1955, e Chayubuin (Signora Libertà) di Han Hyong-mo, del 1956, il primo basato su un noto racconto confuciano d'amore e di devozione verso il marito, il secondo basato invece su un romanzo a puntate, che rappresentava la vita scandalosa della moglie di un professore. Quest'ultimo film suscitò una controversia fra gli intellettuali coreani a causa del suo contrasto con la morale confuciana.
(Per un riassunto del racconto di Ch'unhyang cliccare qui.)

I film prodotti dalla metà degli anni '50 fino alla fine degli anni '60 furono soprattutto del tipo “strappalacrime”, e si rivolgevano essenzialmente a un pubblico femminile. Questi lavori tendevano a mostrare la tristezza della situazione femminile sotto il regime patriarcale neoconfuciano: Miwodo tashihanbon (Anche se ti odio, ancora una volta) del 1968 è un buon esempio di questo genere.

Un altro film fondamentale fu Sarangbang sonnimgwa omoni (L'ospite e mia madre) di Shin Sang-ok, del 1961. Anche questo è rivolto specialmente a un pubblico femminile, ma tratta di un argomento più delicato: il ruolo delle vedove nella società coreana. Nonostante la grande attrazione che si sviluppa tra lei e un pittore amico del defunto marito, l'eroina (Ch'oe Un-hui) non consuma la relazione citando i tradizionali precetti confuciani contro il matrimonio delle donne rimaste vedove.

Gli autori

Fra gli autori riscoperti di recente troviamo Kim Ki-young, maestro del cinema coreano durante gli anni '60 e '70. I suoi film più famosi sono drammi psicologici che rappresentano soprattutto caratteri femminili. Un buon esempio di questo tipo di film è Hanyo (La serva) del 1960, il cui carattere principale è una donna fatale.

(foto Korean Overseas Information Service)

Altro autore famoso è Im Kwon-taek, con il suo Mandala (1980). Appartenenti alla “New Wave” del cinema coreano abbiamo Park Kwang-su e Chang Son-woo. Uno dei produttori più famosi e controversi resta Shin Sang-ok. I suoi capolavori Yijo yoinui chanhoksa (Storia crudele delle donne della dinastia Yi) e il già citato “L'ospite e mia madre” criticano il confucianesimo.

Ultimamente c'è la tendenza a usare il mezzo cinematografico come sollievo dalla pressione della modernizzazione. I giovani registi sono sempre più portati a delineare visioni personali della vita, staccate dalla politica. E Seul è diventata il centro del cinema coreano, fatto ben rappresentato dal film “Il giorno che il maiale cadde nel pozzo”, un lavoro di Hong Sang-su del 1996, che ha avuto una buona accoglienza anche all'estero.


Teatro

Nei teatri di Seul rappresentazioni per bambini

Seul, 6 gennaio 2001

Una serie di spettacoli per bambini allietano il primo mese dell'anno 2001, offrendo ampie opportunità all'intera famiglia di spendere in attività culturali parte delle vacanze invernali.

Il teatro Chongdong presenta tre notevoli produzioni selezionate congiuntamente con il ramo coreano dell'Associazione del teatro per i bambini e i giovani (ASSITEJ). Si tratta del “Piccolo Principe” (9-14 gennaio), del “Racconto delle sorelle Kongji e Patchi” (16-21 gennaio) e dello “Spaventapasseri danzante” (25-31 gennaio).

Scene dal Principe rana, a sinistra, e dal Racconto di Kongji e Patchi
(foto Korea Herald - 6 gennaio 2001)

Il teatro Sadari, specializzato in rappresentazioni per bambini, presenta dal 4 al 28 gennaio il musical “Il principe rana”, mentre al Teatro Nazionale dal 20 gennaio al 4 febbraio viene proposta un'altra opera musicale, “La cyber fata”.


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© Valerio Anselmo