Cognomi coreani

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


S

econdo autorevoli studi condotti di recente, i cognomi italiani sono 330.000, molti di più rispetto alle nazioni vicine. Il motivo di ciò risiederebbe nella frantumazione sociale e culturale italiana e nella tardiva unificazione linguistica.

I cognomi coreani, invece, stanno all’estremità opposta. Negli ultimi trent’anni il loro numero è aumentato anche a causa delle immigrazioni dai paesi vicini, ma, comunque, oggi non raggiungono neppure i 300 in totale. Meno di 300 cognomi per una nazione, la Corea del Sud, che supera i 48 milioni di abitanti. È un fatto interessante ed è ancora più notevole che, per la massima parte, questi cognomi siano costituiti da una sola sillaba, mentre il nome è di solito formato da due sillabe.

Secondo statistiche rilasciate nel 2000 dal governo sudcoreano, 3.102.537 famiglie, ovvero 9.925.949 persone, avevano allora il cognome , scritto in alfabeto coreano come e di solito trascritto in caratteri latini come Kim, ma talvolta anche come Gim o perfino Kym. La tendenza prevalente per il tipo di trascrizione in caratteri latini, condizionata fortemente dall’entusiasmo verso gli Stati Uniti, è quella di scegliere una trascrizione che faccia assomigliare il più possibile il proprio cognome coreano a un cognome americano e i cognomi che vediamo scritti nella figura qui accanto lo confermano.

La completa libertà di scelta nello scrivere il proprio cognome in caratteri latini e la scarsa considerazione dell’importanza di avere un cognome fisso quando ci si presenta al mondo occidentale, fa sì che a volte si stenti a capire che un coreano che si presenta, ad esempio, come Lee sia la stessa persona che in altre occasioni si è presentata come Yi, o Rhee, o Li, o I.

Il 54 per cento, cioè oltre la metà della popolazione della Corea del Sud, ha uno dei seguenti cinque cognomi (qui trascritti secondo la romanizzazione più comune): Kim (), Lee (), Park (), Choi (), Chung (). Le rispettive percentuali sono il 21,6% per i Kim, il 14,8% per i Lee, l’8,5% per i Park, il 4,7% per i Choi e il 4,4% per i Chung. Se si completa la lista allargandola ai primi dieci cognomi (il 64,1 per cento del totale della popolazione), si avranno in successione Kang (), Cho (), Yoon (), Chang () e Lim ().

Nell’anno 2000 vi erano 286 cognomi registrati, mentre erano 274 nel 1985 e 258 nel 1960.

Esistono una dozzina di cognomi coreani che sono composti da due sillabe e due caratteri cinesi. I più comuni di questi sono Namkoong (남궁), che si trova al 93º posto nella lista dei cognomi, con 18.743 persone. Poi c’è Hwangbo (황보), Jegal (제갈), Sakong (사공), Sunwoo (선우) e pochi altri. Questi nomi possono essere ingannevoli per i non coreani, quando li vedono per la prima volta, specialmente se quella persona ha il nome proprio costituito da un solo carattere. Gli stranieri, che si aspettano che tutti i coreani abbiano il cognome costituito da un solo carattere e il nome formato da due caratteri, si possono facilmente confondere.

Alcuni cognomi si trascrivono normalmente in vari modi diversi. Ad esempio, viene trascritto come I, Li, Lee, Rhee, Rhi, Yi, Ri, Ree, Rey, mentre si romanizza come Jeong, Jung, Jeng, Cheong, Cheung, Chung, Jeoung, Jeung, Joeng, Joung, Chong.

Vi sono anche esempi di cognomi presi da stranieri che, nel corso della storia, si sono naturalizzati coreani. La maggior parte di loro erano cinesi, anche se non mancavano alcuni giapponesi, un mongolo, un uiguro, un jurchen, un arabo e un vietnamita.

Una cosa da tenere a mente è che non tutti i Kim sono gli stessi. I cognomi sono divisi in clan regionali (본관 ) basati attorno a un centro o all’origine del clan. Abbiamo così i Kim di Gimhae, i Kim di Gyeongju, i Kim di Gwangsan e i Kim di Gimnyeong. E, similmente, vi sono i clan dei Lee basati a Gyeongju, Jeonju e Seongju. Storicamente vi era in Corea una legge che proibiva a persone dello stesso clan di sposarsi fra loro, ma ora non viene più applicata. In totale i clan registrati sono 216.

Tutti i cognomi coreani sono rappresentati da caratteri cinesi perché, mentre la Corea aveva delle proprie convenzioni nell’attribuzione dei nomi, l’aristocrazia coreana adottò le convenzioni confuciane dei nomi usate nella vicina Cina dal quinto secolo in poi. Col tempo i cognomi cinesi furono adottati da tutta la popolazione. Siccome molti dei nomi sono stati usati per tanti secoli, si sono ormai completamente coreanizzati. Di conseguenza nomi come Maeng, Ma, Ka, Bing e Jegal, arrivati più di recente, suonano chiaramente come cinesi all’orecchio di un coreano. Esistono anche elenchi dei caratteri cinesi usati per i cognomi coreani, disposti in ordine secondo l’alfabeto coreano. In questi elenchi si nota talvolta che una trascrizione in alfabeto coreano o in lettere latine può essere usata per un certo numero di cognomi diversi. Ciò avviene a causa del fatto che vari caratteri cinesi originali hanno in coreano la stessa pronuncia, come nel caso di Yoo (che viene usato per quattro cognomi diversi).

I cognomi usati nella Corea del Nord sono gli stessi di quelli usati nella Corea del Sud, anche se l’origine del clan là non è più considerata importante. Inoltre, alcuni cognomi che, quando sono scritti in alfabeto nella Corea del Sud, iniziano per vocale, come e , nella Corea del Nord mantengono nella pronuncia la erre monovibrante () iniziale e vengono scritti come e .

A differenza di quanto avviene in molti paesi occidentali, le donne coreane quando si sposano non assumono il cognome del marito, ma i figli, comunque, ereditano il cognome del padre.


Tratto in parte da “Everything you ever wanted to know about Korean surnames”, pubblicato da www.korea.net il 12 agosto 2009.

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© Valerio Anselmo