A i i primi di luglio del 1979, un giornalista con base a Busan visitò l'isola di Neukdo (늑도, 勒 島) in Sacheon-si, Gyeongsangnam-do, come parte di una sua ricerca sugli aspetti delle tradizioni popolari e l'arte che aveva messo radici nelle isole vicine. L'isola di Neukdo fa parte di un arcipelago di piccole isole con una superficie di soli 0,32 chilometri quadrati. Ciò che attirò gli occhi del giornalista non era nulla di particolare, come canzoni popolari o giochi, ma una raccolta di ceramiche di terracotta piatte senza alcun disegno o decorazione discernibile. A quel tempo, un numero incalcolabile di terracotte storiche senza alcun disegno erano state trovate, reperti che erano stati raramente trovati a Busan, ma che erano sparsi in tutta la regione insulare di Neukdo: sotto le pareti, lungo la costa, attraverso i campi di riso, e un po' dovunque. Il giornalista portò i suoi risultati all'attenzione del museo dell'Università Nazionale di Busan. Dopo che il museo ebbe analizzato questi reperti al microscopio, si scoprì che tra i pezzi di ceramica c'erano un certo numero di lavori artigianali provenienti da paesi vicini, come pezzi dell'età del ferro Yayoi del Giappone (弥 生 時代) (300 a.C.-250 d.C.). Si trovò che l'isola di Neukdo era servita come porto commerciale internazionale nella prima età del ferro nel nord-est asiatico, circa dal 600 a.C. al 400 d.C. Il 19 luglio 2016, il Museo Nazionale di Jinju ha reso pubblici oltre 1.000 lavori di artigianato scavati da tutta l'isola in una mostra speciale per celebrare il 30° anniversario della loro scoperta. La mostra in corso riporta in vita la storia del commercio tra le nazioni dell'Asia nordorientale, commercio che ruotava intorno all'isola. La mostra mette a confronto anche i reperti con quelli scavati dal sito storico di Harunotsuji (原 の 辻) sull'isola di Iki (壱 岐) a Kyushu, una delle principali regioni che commerciavano con Silla Unificato, Baekje e Goguryeo, in modo da fornire un quadro chiaro dei flussi commerciali marittimi che erano in corso in quei tempi in tutta la regione. In mostra vi sono 168 reperti in prestito dal Museo di Ikikoku, tra cui 13 pezzi designati come beni culturali importanti del Giappone. L'isola piena di colori di Neukdo si trova lungo la costa meridionale della Corea. il piccolo gruppo di isolotti servì come porti per i flussi commerciali trilaterali tra gli antichi regni di Corea, Giappone e Cina circa duemila anni fa. La mostra si compone di tre sezioni. La prima sezione, "Una rotta marittima da pionieri", racconta la storia del porto su Neukdo, mostrando come gli scambi tra gli antichi regni dell'Asia nord-orientale iniziarono attraverso gli ambienti naturali e geografici che aiutarono l'isola a diventare un importante porto commerciale. In mostra vi sono reperti trovati in Manggok-ri a Changwon e in Hoegyeon-ri a Gimhae, entrambi vicini all'isola, che facevano parte delle rotte commerciali prima che il porto sull'isola di Neukdo cominciasse a crescere. Questa sezione della mostra presenta anche l'ambiente naturale che esistevano sulle isole di Neukdo e Iki nei tempi antichi, sulla base di dati ecologici, contribuendo a far sì che i frequentatori del museo ottengano una miglior comprensione della geografia fisica delle isole a quei tempi. La seconda sezione della mostra, "Stare al centro della rotta marittima," si concentra sulla formazione di attività commerciali lungo la costa orientale della penisola coreana. Mette sotto i riflettori banchine e tecniche di ingegneria civile che si sono sviluppate nell'isola di Iki, così come la forma dei battelli che entravano ed uscivano dall'isola di Neukdo, e parimenti gli stili di vita delle persone che vivevano nei pressi dell'isola. I reperti qui in mostra sono antichi manufatti cinesi che sono stati scavati nelle isole Neukdo e Iki, tra cui ceramica Nakrang, uno specchio di bronzo, noto come donggyeong (동경, 銅鏡), e un pugnale in bronzo, noto come donggeom (동검, 銅 劍) . Tutti questi oggetti attestano il ruolo che le due isole giocarono come capisaldi fondamentali del commercio tra gli antichi regni del nord-est asiatico. Ci sono molte più tracce di transazioni che intercorsero tra i popoli antichi, come pesi per le bilance fatti di vari materiali, monete e anche calamai di pietra. Questa sezione della mostra illustra la probabile rotta seguendo la quale una varietà di oggetti furono scambiati attraverso le acque dell'antica Asia nord-orientale, dall'arcipelago giapponese, attraverso tutta la costa della penisola coreana, per giungere infine, alla Cina costiera. La sezione finale e terza della mostra, "Buona fortuna alla rotta del mare", dà uno sguardo ai riti e costumi che erano eseguiti dalle persone che vivevano in riva al mare nei tempi antichi, concentrandosi sui riti di sepoltura e altre tradizioni. |
Tratto da “Exhibition spotlights trade between ancient Korea, Japan, China”, pubblicato da Korea.net il 28 luglio 2016. Testo di Wi-Tack whan e Sohn JiAe |
Torna all'inizio della pagina
© Valerio Anselmo