Cresciuti insieme per una vita

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


I

l novantatreenne signor Lee Hun-yo e la novantasettenne signora Kim Bong-geum, una coppia sposata che vive nel villaggio di Kangnae-myŏn, provincia Ch'ŏnwŏn-gun, regione del Ch'ungch'ŏngpuk-to, hanno celebrato nel 2002 l'ottantatreesimo anniversario di matrimonio e sono la più anziana coppia sposata della Corea. (In Corea le donne dopo il matrimonio conservano il loro cognome e non prendono quello del marito: per questo la citiamo con il suo cognome d'origine, Kim).

Secondo il costume coreano, ancora molto seguito fino alla metà del secolo scorso, tutti i matrimoni erano combinati e non era infrequente che due famiglie amiche decidessero di far fidanzare i propri figli ancora in tenera età e di farli sposare, cosa che avveniva quando questi erano ancora giovanissimi. Di solito l'uomo si sposava all'età di dieci anni (e il signor Lee ne è un chiaro esempio) e gli veniva data come sposa una ragazza di quattordici o quindici anni, che gli facesse da moglie, ma che lo accudisse anche quasi come una sorella maggiore. Spesso i due non si erano mai incontrati prima del matrimonio. Si dava anche il caso di fidanzamenti che si verificavano ancor prima che il futuro marito fosse nato: la bambina, essendo normalmente più vecchia, poteva già avere quattro o cinque anni quando i suoi genitori facevano questo contratto con l'altra famiglia. La promessa di futuro matrimonio fatta dalle due famiglie era sacra e, se fosse nato un maschio, i due si sarebbero dovuti sposare giunto il momento, anche se il bambino fosse per caso nato menomato.

Lee Hun-yo (93) e Kim Bong-geum (97)

Quando il giovane Lee Hun-yo ebbe raggiunto l'età di sei anni, dunque, i suoi genitori lo fecero fidanzare con la ragazzina Kim Bong-geum che allora aveva dieci anni. Da quel momento la ragazza lo “allevò” quasi come se fosse un suo fratellino per i successivi quattro anni e poi i due si sposarono. Così, ora, si può effettivamente dire che i due sono praticamente vissuti insieme per tutta la vita. I due sono un modello di vita sana per i loro figli e per i vicini, e ci insegnano che le virtù della pietà filiale e dell'armonia familiare sono necessarie oggi più che mai.

Lee e Kim hanno avuto cinque figli e tre figlie, e ora hanno la bellezza di 107 discendenti, fra nipoti e pronipoti. Essendo la loro una famiglia capostipite nello stretto senso confuciano (cioè la famiglia del più anziano dei figli viventi), in tutte le feste principali figli, nuore, nipoti e pronipoti si riuniscono presso di loro per i tradizionali riti in onore degli antenati.

La foto dell'ottantratreesimo anniversario di matrimonio, scattata nel febbraio 2002

Un piccolo commento linguistico a questa foto

Davanti al tavolo, coperto di frutta e di dolci, ci sono quattro fogli romboidali su cui sono scritti dei caratteri cinesi. Il foglio centrale, quello sotto i fiori, porta scritto il carattere cinese ch'uk ( ), che significa “auguri, congratulazioni”. Gli altri tre fogli, partendo da destra verso sinistra (alla maniera antica), sono l'inizio della frase augurale classica di lunga vita mansu mugang (만수무강 ), che letteralmente significa “Diecimila anni senza limiti”, solo che, evidentemente, uno dei bambini, nella confusione che certamente ha preceduto lo scatto di questa fotografia, deve aver fatto cadere l'ultimo foglio a sinistra, quello con il carattere kang (“limiti”). Riportiamo allora qui sotto la frase ingrandita, completa dell'ultimo carattere e scritta sempre da destra a sinistra:



Una tavola lignea con la stessa scritta, ricevuta in regalo in Corea

In queste riunioni della grande famiglia, le mogli dei nipoti preparano i cibi fritti in padella, mentre le mogli dei figli cuociono le minestre e fanno arrostire la carne. L'intera casa si anima di un'atmosfera festiva.

Al capodanno lunare il figlio maggiore, ormai ottantenne, si inchina fino a terra di fronte ai propri genitori augurando loro buona salute e fortuna nell'anno che viene, seguendo la tradizione, e ha ancora la gioia di ricevere da essi il suo regalino di capodanno in denaro, come se fosse un ragazzino.

Quando la signora Kim si sposò con Lee, figlio di uno studioso confuciano rigoroso, divenne la nuora della famiglia capostipite della grande famiglia Lee e si dovette occupare del governo di una casa molto grande. Data la sua posizione, dovette apprendere tutte le tradizioni e l'etichetta di una grande casa coreana molto rispettabile, cosa ben diversa dalle semplici occupazioni di una donna che vive in un appartamento e deve pensare solo alla sua piccolissima famiglia moderna. Questa sua educazione raffinata è passata ai suoi figli, e tutti i membri di questa famiglia vengono lodati dagli altri per i loro modi impeccabili.

L'anziano signor Lee mentre visita una paziente nella sua clinica

Il signor Lee è lucidissimo nonostante l'età e gestisce ancora una sua clinica dove cura i propri pazienti con prodotti erboristici e prepara da sé le proprie medicine. Per quanto riguarda sua moglie, ultimamente la signora Kim è diventata un po' dura d'orecchi, ma, a parte questo, gode di una salute splendida. Tutti e due, a quanto pare, non hanno ancora bisogno di occhiali per leggere. I due dicono che il segreto della loro longevità consiste nel mangiare poco, masticare bene il cibo, non fare spuntini fuori pasto, tenere la mente serena e avere relazioni sessuali moderate.

Secondo i suoi vicini, Lee ha aiutato i poveri per tutta la vita. A partire dal 1950 ha curato i poveri gratuitamente e ha donato riso e farina una volta o due all'anno ai bisognosi del suo villaggio. Fare del bene senza neppure dirlo ai propri figli può ben essere un altro dei segreti del signor Lee per una lunga vita. “È importante far del bene in segreto.”, dice, “Per me è un peso avere più di quello che mi serve.”

Due dei nipoti di Lee stanno ora studiando medicina orientale e spesso vengono a trovare il nonno per imparare dalla sua esperienza. “Ancora oggi il nonno consulta sempre i testi di medicina.”, spiega rispettosamente uno dei nipoti, “La sua attitudine costante verso lo studio è per noi una grande lezione di vita.”

A partire da quando la madre Kim ebbe festeggiato il sessantesimo anno di vita, la coppia e i loro otto figli hanno fatto una gita assieme una volta o due all'anno, tutti gli anni. I figli sono tutti in pensione ormai, ma il padre, che ancora gestisce la sua clinica, si preoccupa dei suoi pazienti mentre è via. Ma, nonostante questo, non esita a unirsi agli altri per queste escursioni familiari. Nella primavera del 2002 la famiglia ha visitato la spiaggia di Taech'ŏn, sulla costa occidentale della Corea, dove hanno fatto delle corse sulla sabbia, hanno giocato al gioco tradizionale chiamato yut e sono andati in un locale di karaoke a cantare. Il padre, Lee, è anche stato a fare i bagni nelle acque termali con i suoi figli, che come età vanno dai 60 agli 80 anni.

Il signor Lee sta preparando uno dei suoi rimedi erboristici

Il desiderio costante di questa anziana coppia di coniugi è quello che il loro paese, la Corea, e il suo popolo mantengano la pace. Per questo motivo, parlano sempre ai loro figli dell'importanza della salute, dell'armonia familiare e dell'integrità. Questa famiglia ha sempre coltivato le virtù della pietà filiale e dell'armonia familiare, che i coreani hanno apprezzato di generazione in generazione. Ultimamente anche la televisione ha presentato ai suoi spettatori un documentario su questa anziana coppia e la loro grande famiglia, e moltissimi sono stati quelli che hanno seguito il programma e apprezzato il loro insegnamento e la loro aderenza alle tradizioni, specialmente in un'epoca di così grandi cambiamenti in Corea.


Basato su “Growing Old Together for 83 Years”, in Pictorial Korea, maggio 2002, con aggiunte da parte dell'autore del sito. Testo originale di Jo Young-hye, foto di Lee Kap-chul. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo