Si riscopre il filosofo Dasan
Un importante studioso del regno di Joseon

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.



Un ritratto di Dasan
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no dei più importanti pensatori dell’ultima parte del periodo Joseon, Jeong Yak-yong (Chŏng Yak-yong 정약용 1762-1836), più noto col suo pseudonimo letterario Dasan (Tasan 다산 ), ha avuto vari appellativi. Era noto come rinomato teorico del movimento confuciano dell’«apprendimento pratico» (Sirhak o Silhak 실학 ), autore del testo “Ammonizioni sul governo del popolo” (Mongmin simseo 목민심서 ), architetto della Fortezza di Hwaseong a Suwon, designata “patrimonio dell’umanità” dall’UNESCO, e inventore, fra l’altro, di un tipo di paranco (detto geojunggi 거중기 ), usato per sollevare massi di pietra con un minimo sforzo nella costruzione della fortezza di Hwaseong (per il disegno originale cliccare qui).

NOTA: Il paranco è stato certamente usato già nell’antichità e, forse, anche nella costruzione delle piramidi d’Egitto. Già utilizzato nell’antica Roma per la costruzione degli edifici, doveva essere certamente noto in Cina, dove potrebbe averne portato notizia il missionario Matteo Ricci. Pare quindi un po’ azzardato attribuire l’invenzione del paranco a Dasan, come sembrano voler far credere le fonti coreane. Tutt’al più, gli si può attribuire la realizzazione pratica di un tipo di paranco utile ai fini della costruzione della fortezza di Hwaseong.

Il ruolo da lui giocato nel periodo storico in cui visse è ancora oggi un modello di comportamento esemplare per le generazioni attuali: la vita di Dasan, le sue conquiste, la sua compassione per la condizione delle classi inferiori, e la sua ricerca di uno sviluppo sostenibile continuano a risuonare nella società coreana.

NOTA: Pur avendo a disposizione l’alfabeto coreano, inventato dal re Sejong già oltre tre secoli prima, Dasan nei suoi scritti usò esclusivamente i caratteri cinesi, come, d’altronde, la maggior parte dei letterati della sua epoca che consideravano la scrittura alfabetica «una cosa da donne». Ci si chiede, allora, come faranno i giovani coreani moderni ad avere un accesso diretto alle sue opere, dal momento che oggi i caratteri cinesi sono stati aboliti nella massima parte delle pubblicazioni e non vengono più insegnati nelle scuole normali in Corea. Dovranno forzatamente basarsi su delle traduzioni in coreano moderno, con tutti i problemi che queste possono comportare.

La sua influenza intellettuale e spirituale nella storia della filosofia si estende su scala globale. Alla 36ª Assemblea generale dell’UNESCO tenuta nell’ottobre 2011, il 250º anniversario della nascita di Dasan che capita nel 2012 è stato inserito nell’elenco delle “Celebrazioni degli anniversari” in riconoscimento del significato dei suoi contributi filosofici in linea con i principali pilastri dell’UNESCO.

L’evento ha segnato il primo anniversario di un individuo coreano aggiunto all’elenco dell’UNESCO a partire dalla sua introduzione nel 2004. Fra le ultime aggiunte adottate dall’UNESCO ricordiamo il 300º anniversario della nascita di Jean-Jacques Rousseau (2012) e il 50º anniversario del discorso “Io ho un sogno” (“I Have a Dream”) di Martin Luther King (2013).

Nel celebrare il 250º anniversario della nascita del grande studioso confuciano coreano, si tengono in Corea per tutto l’anno 2012 una serie di eventi commemorativi e di conferenze accademiche come tributo alla virtù e allo spirito pratico del movimento Sirhak, ovvero la Scuola realista del confucianesimo, sostenuto da Dasan.

Lo schema di Dasan per un mondo vivibile


Una poesia con fiori dipinti da Dasan

Il filosofo coreano fu incontestabilmente un genio universale. Fu riverito in vita per la sua ingegnosità come famoso poeta, architetto, ingegnere, scienziato, educatore e prolifico scrittore, che impersonava al meglio il movimento Sirhak del diciottesimo secolo. Come consulente del re Jeongjo (che regnò dal 1776 al 1800), Dasan fu un riformatore sociale impegnato attivamente nell’affermare che una politica delle porte aperte di un’arte di governo benevola e un retaggio di pragmatismo avrebbero condotto alla prosperità nazionale. Non solo inventò il geojunggi per costruire la Fortezza Hwaseong di Suwon incorporando in quest’ultima elementi architettonici dell’Oriente e dell’Occidente con le ultime tecnologie di costruzione, ma modellò anche il vecchio nel dar forma al nuovo nell’ammodernare il confucianesimo dell’Asia orientale.

In un fervore accademico sempre crescente per riportare alla luce le conquiste di uno dei più eminenti teorici della Corea, dal 5 al 7 luglio 2012 si è tenuta a Seul una conferenza internazionale. Ospitata dalla “Fondazione culturale Tasan” (nome trascritto alla maniera antica), la conferenza ha riunito studiosi e specialisti che hanno avuto modo di scambiare le proprie opinioni e fornire una piattaforma accademica che rifletta il suo messaggio nel contesto contemporaneo globalizzato del ventunesimo secolo.

Nel discorso di apertura della conferenza, Chun-chieh Huang, decano degli Istituti per gli studi avanzati di Umanità e scienze sociali, ha detto: “Dasan ha creato una tendenza nuovissima del pensiero confuciano sintetizzando gli insegnamenti del suo retaggio confuciano estremo-orientale con il cattolicesimo col quale ebbe contatto. Nel comporre un confucianesimo asiatico orientale, Dasan ha versato del vino nuovo nelle vecchie botti, aprendo una nuova strada verso sviluppi futuri.”

“In questa epoca di crescente globalizzazione, il tesoro dell’insegnamento di Dasan, il suo retaggio intellettuale e le sue risorse spirituali ‒ specialmente la sua tesi pratica che ‘gli affari precedono i principi’ e il suo incoraggiamento ad usare valori culturali per trasformare e trascendere l’impatto della politica nazionale e degli affari militari ‒ possono giocare un ruolo vitale nella costruzione di un ordine mondiale più giusto per il ventunesimo secolo e oltre.”

Il professor Donald Baker dell’Università della British Columbia (Vancouver, Canada), che è stato il primo non-coreano a cui sia stato assegnato il Premio Tasan nel 2008, considera i valori pragmatici di Dasan come validi al di là del tempo e dello spazio, nel senso che guidano un individuo verso la responsabilità che ha come componente di una comunità. Partecipava alla conferenza anche il professor Boudewijn Walraven dell’Università di Leida (Olanda), che ha paragonato Dasan al famoso uomo del rinascimento Leonardo Da Vinci.


Tratto da “Dasan rediscovered: a glance at Joseon’s prominent scholar”, pubblicato nel sito governativo Korea.net il 5 luglio 2012. Testo di Hwang Dana. Qui pubblicato con autorizzazione del Korea Culture and Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto del sito. Riferimento: http://www.korea.net/NewsFocus/People/view?articleId=101118.

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© Valerio Anselmo