Dipinti di animali, simboli di credenze popolari

Qua e là in questo sito si possono vedere dipinti, sia antichi che moderni, con immagini di animali, selvatici come la tigre, il cerbiatto, la tartaruga, o domestici come il gallo, il cane, il gatto, oppure fantastici, come il drago, la fenice o altri esseri immaginari. Questi animali non sono stati dipinti solo per motivi estetici, per la bellezza delle loro forme o per i colori, ma anche perché fanno parte dell’insieme di tradizioni e di credenze che un tempo costituivano il bagaglio culturale del popolo coreano. L’autore dell’articolo è presidente dell’Associazione coreana di pittura popolare.

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


I

dipinti che un tempo decoravano le case coreane non erano valutati solo per la loro bellezza artistica. Rappresentavano il desiderio popolare di tenere lontani gli spiriti cattivi e di invocare le benedizioni dal cielo. Questi dipinti molto spesso rappresentavano degli animali. Qui sotto vengono elencati alcuni degli animali rappresentati più di frequente nei dipinti popolari antichi e moderni e si indica anche ciò che queste figure richiamavano alla mente nei coreani.

La tigre (horang-i 호랑이 ~)

La grande tigre siberiana che, fino a qualche
decennio fa, era ancora presente in Corea

La credenza popolare riteneva la tigre un guardiano compassionevole che proteggeva gli esseri umani e li ripagava perfino delle loro gentilezze. Per questo motivo la tigre veniva spesso rappresentata come una creatura gentile e docile, invece che una bestia feroce.

Tuttavia, si credeva anche che fosse un animale valente e senza paura che avrebbe evitato disgrazie quali incendi, allagamenti o tifoni, e che scacciasse i cattivi sortilegi. Si pensava che la pelle di tigre o gli ornamenti fatti con gli artigli della tigre avessero dei poteri misteriosi.

Al capodanno lunare venivano posti sul portoncino di ingresso o in altri luoghi attorno alla casa dei dipinti che rappresentavano la tigre, con la speranza che questi favorissero un anno felice.

Il drago (yong )

Il drago era un animale immaginario che si supponeva vivesse nell’acqua prima di salire al cielo. Era venerato come una creatura enigmatica e dignitosa, paragonabile a un imperatore o a un re. Si riteneva che il drago, come i regnanti, fosse responsabile della protezione della popolazione e della nazione, oltre che del controllo delle acque.

Il drago, simbolo regale o imperiale

Di conseguenza l’espressione del viso (in sino-coreano an ) del re era chiamata “yong-an (용안 , «volto del drago»)”, il trono (in sino-coreano sang , asse, letto) era chiamato “yong-sang (용상 , «letto del drago»)”, la mente virtuosa (in sino-coreano deok , virtù, potere) del re era detta “yong-deok (용덕 , «virtù del drago»)”, lo stato (in sino-coreano wi , posizione ufficiale) del re era detto “yong-wi (용위 ), «posizione del drago»” e l’abito ufficiale (in sino-coreano po ) del re era noto come “yong-po (용포 , «vestito formale del drago»)”.

Nella mitologia popolare il drago blu era il simbolo dei poteri esorcistici, il drago bianco o giallo rappresentava l’autorità regale, mentre si credeva che il drago-pesce possedesse il potere di far piovere.

Il gallo (dak )

Il gallo annuncia l’alba e disperde la notte, e così nei dipinti compariva spesso posto a metà di una porta. Si pensava che il gallo avesse cinque virtù. Con la cresta simboleggiava un’alta posizione nel servizio civile e gli artigli acuminati rappresentavano il valore militare.

Un dipinto popolare in cui sono rappresentati
un gallo e una chioccia con i pulcini

Si pensava che fosse abbastanza valoroso da non ritirarsi in battaglia, abbastanza compassionevole da cantare quando trova del cibo da condividere con gli altri, e abbastanza credibile da dipendere da lui per segnare il tempo. Era perciò ritenuto un animale virtuoso.

Il gallo (sutak 수탉) assicurava un’ascesa senza problemi lungo la scala burocratica, mentre la gallina (amtak 암탉) prometteva fertilità.

La fenice (bonghwang 봉황 )

La fenice era una creatura leggendaria di buon auspicio, spesso paragonata ai re (bong , fenice maschio) e alle regine (hwang , fenice femmina).

Il simbolo della fenice era usato anche nell’antichità.
Eccolo rappresentato su una piastrella del periodo
di Paekche (18 a.C. - 660 d.C.)

Come uno dei quattro spiriti guardiani che rappresentano i quattro punti cardinali, si credeva che la fenice vivesse solo in cima agli alberi di paulonia, che mangiasse semi di bambù e che, una volta allargate le ali, potesse volare per 90.000 li (un li equivale a 0,4 km).

Disegni di fenice, simbolici di dignità e di buon auspicio, erano usati per gli emblemi reali, per gli abiti e per il mobilio dei re. L’emblema presidenziale della Corea ha il disegno di una fenice (si veda la pagina “Il nuovo sigillo di stato”).

Il cane (gae )

Il cane è stato da tempo un amico intelligente e fedele dell’uomo. Fin dall’antichità fu molto apprezzato per la sua genialità e lealtà verso gli esseri umani, oltre a essere considerato utile per la caccia, per le ricerche e come guardiano della casa.

Si credeva anche che il cane fosse in grado di proteggere gli umani dagli spiriti cattivi, dalle malattie, dai fantasmi e dalle apparizioni malvagie, e anche di avvertire l’arrivo di disastri imminenti e di prevenirli.

Cucciolata, un famoso dipinto di Yi Am

Così come si consideravano creature sacre le tigri bianche e i cavalli bianchi, i cani bianchi erano considerati indispensabili per sopprimere le energie infauste in agguato attorno a una casa.

I cani gialli venivano spesso allevati nelle case di campagna come guardiani della fertilità e delle messi abbontanti.

Le belle e intelligenti specie di cani native dell’isola di Jin, chiamate jindokkae (진돗개 ~) sono il simbolo del coraggio e della lealtà, mentre si crede che i barboncini coreani, chiamati sapsalgae (삽살개), allontanino gli spiriti del male.

Il cervo (saseum 사슴)

Con le sue corna eleganti tese verso il cielo, il cervo era considerato una creatura sacra capace di discernere le sante intenzioni del cielo. Di conseguenza, si pensava che prevenisse le malattie e attirasse felicità e ricchezza. Il cervo era anche visto come veicolo per gli immortali ed era uno dei dieci simboli di longevità.

In Cina i caratteri cinesi che indicavano il cervo (鹿) e il salario dei funzionari statali (祿) erano entrambi pronunciati lu (in coreano nok 록 > 녹), per cui bailu (baengnok 백록 in coreano), letteralmente “cento cervi” (鹿), passò a indicare “successo e felicità“ (祿).

La tartaruga (geobuk 거북)

La tartaruga, con il suo guscio superiore a cupola e il guscio inferiore piatto, simboleggiava l’antica nozione coreana di un cielo rotondo a cupola e di una terra piatta.

Era per questo considerata un animale sacro che metteva in contatto il cielo con l’essere umano. Era inoltre un emblema di longevità, felicità, stabilità e forza.

Una stele di pietra eretta sulla schiena di una tartaruga di pietra racchiudeva la speranza che sarebbe durata per sempre.

L’unicorno (girin 기린 麒麟)

L’unicorno era una creatura immaginaria con un solo corno, corpo di cervo, coda di mucca, zoccoli e criniera di cavallo. Era il simbolo della compassione e della benevolenza. Il suo apparire, quindi, era visto come segno dell’arrivo di un re saggio.

Gli antichi coreani chiamavano girin-a (기린아 麒麟), o bambino-prodigio, un giovane che avesse una notevole abilità e grande dignità.

Il mangiafuoco (haetae 해태)

Il mangiafuoco, detto anche “leone-unicorno”, è una figura leggendaria che, come guardiano della giustizia, avrebbe colpito con il suo potente corno qualunque cosa ingiusta o impropria.

A causa della sua natura di mangiafuoco, era simbolo dell’acqua e dipinti di questa creatura erano spesso appesi sulle pareti della cucina. Anche in Cina esisteva un animale immaginario simile a questo e colà era chiamato xiezhi.

Altri dipinti di animali

Una coppia di anatre, simbolo dell’amore coniugale, e
una coppia di altri uccelli in un laghetto con fiori di loto
(foto © V. Anselmo)

Oltre agli animali appena citati ve ne sono molti altri che simboleggiano varie virtù o sentimenti umani, come la fedeltà, l’amore filiale e così via. Qui si vede un dipinto che ha attinenza con l’amore coniugale, normalmente rappresentato da una coppia di anatre mandarine. I fiori di loto del laghetto su cui galleggiano le due anatre sono simbolo di uno spirito dignitoso staccato dalle tentazioni mondane, un’influenza del buddismo.


Tratto da “Animal Paintings Symbolize Folk Beliefs”, in Korea, novembre 2008. Testo di Suh Gong-Im. Pubblicato con autorizzazione del Korea Culture and Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo