I l 16 novembre del 2001 si è tenuta in Corea una solenne commemorazione per il cinquantenario della partecipazione dell'Italia alla Guerra di Corea. Alle cerimonie partecipavano alcuni membri dell'Associazione Italiana Veterani della Guerra di Corea (Ospedale da campo C.R.I. 68), fra cui il ten. col. dottor Gianluigi Ragazzoni, che ci ha gentilmente fornito il materiale, e parenti dei membri dell'Ospedale, fra cui la signora Giuseppina Puntieri, figlia dell'allora tenente commissario Ugo Puntieri, che ringraziamo per averci suggerito l'idea di questa pagina.
Come si è illustrato negli altri due resoconti (“L'ospedale italiano in Corea durante la guerra” e “La Croce Rossa Italiana nella Guerra di Corea”), l'Italia, che allora non era ancora membro delle Nazioni Unite, partecipò alla guerra inviando un ospedale da campo della Croce Rossa (chiamato semplicemente Ospedale 68, MASH 68) che svolse il suo prezioso lavoro nelle retrovie in aiuto sia dei combattenti che dei civili coreani.
Un alto funzionario ministeriale coreano si intrattiene con il dottor Ragazzoni Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il ten. col. in congedo Gianluigi Ragazzoni, ufficiale farmacista e laboratorista dell'Ospedale 68, e due sottufficiali infermieri in congedo, Emilio Donatoni e Giovanni Canali, accompagnati dall'inviato della CRI, m.llo Roberto Cucchiaro. |
Il dottor Ragazzoni davanti alla lapide che ricorda il luogo in cui sorgeva l'ospedale Nel 2001 al dottor Ragazzoni sono pervenuti i ringraziamenti del presidente della Repubblica di Corea, Kim Dae-jung, premio Nobel per la pace, e la nomina ad “Ambasciatore di pace” da parte del Ministro coreano dei patrioti e veterani e del presidente dell'Associazione dei veterani coreani. |
Il luogo in cui si trovava l'Ospedale italiano fa oggi parte della periferia sud-occidentale di Seul ed è occupato da una scuola elementare. In questo stesso luogo (Yŏngdŭngp'o, Sin'gildong) il 2 giugno 1989 l'ambasciatore italiano in Corea poneva una
La lapide posta a Seul a ricordo dell'Ospedale Nello stesso anno (1989) nel Sacrario della Croce Rossa Italiana, in Via Toscana 12 a Roma, l'ambasciatore coreano poneva una lapide a ricordo, con il seguente testo: “A ricordo della partecipazione alla Guerra di Corea dell'Ospedale da campo 68 del Corpo militare della C.R.I., inquadrato nelle forze dell'ONU, 16.10.1951-10.1.1955, operando con spirito umanitario in soccorso delle vittime. In nome e con la gratitudine del popolo coreano, l'ambasciatore della Repubblica di Corea a ricordo pose.” |
Il monumento di Pusan Il dottor Ragazzoni ci fa sapere che a Seul, nel piazzale dei ricordi (Memorial), nel 2003 è stato inaugurato un monumento dedicato all'Ospedale italiano consistente in un'alta colonna, tipo foro romano, con un bassorilievo del Colosseo, lo stemma dell'ospedale e sul basamento la scritta “Italia” in coreano. Esistono poi altri due cippi, uno a Pusan, costruito con pietre del Piave inviate dallo stesso dottor Ragazzoni e trasportate dal veterano maresciallo Donatoni. Un altro cippo si trova al 38º parallelo ed è stato inaugurato anch'esso nel 2003. |
Nel 1951, il giorno dello sbarco dell'ospedale italiano, fu emessa in Corea una serie di francobolli commemorativi, in cui però la bandiera italiana risultava vistosamente sbagliata. Come si nota, la bandiera italiana porta Dopo le proteste del governo italiano perché era evidente lo stemma sabaudo, la serie fu ritirata e non fu più emessa la serie sostitutiva. |
Tratto da varie pubblicazioni gentilmente fornite dal Ten. Col. dottor Gianluigi Ragazzoni, fra cui una sua pubblicazione, “L'Ospedale C.R.I. 68 nella Corea distrutta dalla Guerra 1951-1955”, Bolzano 1999. |
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© Valerio Anselmo