L’articolo di cui si parla in questa pagina ci è stato segnalato dal dottor Marco Valerio che ringraziamo. |
![]() Dove sarebbe meglio nascere nel 2013 e dove sarebbe stato meglio nel 1988. I l 21 novembre 2012 il settimanale The Economist pubblicava un articolo dal titolo «The Lottery of Life» (La lotteria della vita) in cui offriva una classifica dei primi paesi del mondo in cui sarebbe meglio nascere, considerando un certo numero di variabili, prima delle quali la soddisfazione della vita. Nell’articolo sono riportate due classifiche: la prima, relativa alle previsioni del 2013, contiene l’elenco di 80 nazioni del mondo, mentre la seconda, relativa alle previsioni del 1988, ne contiene solo 50. La figura che si vede qui di fianco contiene solo le prime 21 nazioni dei due elenchi (perché l’Italia è classificata in quella posizione nella previsione del 2013). Le posizioni in cui si trovano l’Italia e la Corea del Sud sono qui segnalate da un pallino rosso che ne facilita l’individuazione. La previsione del 2013 è stata stilata dalla Economist Intelligence Unit che, come si vede, sconvolge parecchio le previsioni del 1988. Nel 1988 gli Stati Uniti erano considerati il miglior paese in cui nascere, seguiti dalla Francia e dalla Germania. Al quarto posto si trovava l’Italia, mentre la Corea del Sud era in decima posizione. Nel 2013, invece, gli Stati Uniti sono finiti al sedicesimo posto come la Germania, la Corea del Sud al diciannovesimo posto, l’Italia al ventunesimo e la Francia addirittura al ventiseiesimo. Nella recente classifica le piccole economie dominano nelle prime dieci posizioni, dove la metà delle nazioni sono europee, ma una sola (l’Olanda) appartiene all’eurozona. La metodologia seguita per stilare la classifica della Lotteria della vita del 2013 è riportata in una pagina a parte in cui si specifica che le variabili considerate statisticamente importanti per definire quale sia la qualità della vita di un certo paese si basano sostanzialmente su quelle del sondaggio Gallup del 2006, dove le variabili indipendenti comprendono:
Un confronto delle due classificazioni (2013 e 1988) mostra un notevolissimo sconvolgimento nella valutazione della qualità della vita. Ne risulta, secondo la classificazione più recente, che sia la Corea del Sud che l’Italia fanno un bel tonfo verso il basso. E, nello stesso articolo, si aggiunge che “le nazioni in cui la qualità della vita è superiore sono quelle che, nonostante tutte le loro virtù, sono terribilmente noiose", come appunto la Svizzera. Nel film «Il terzo uomo», il personaggio interpretato da Orson Wells, il furfante Harry Lime, dice: «In Italia per trent’anni e sotto i Borgia ci furono guerre, terrore, omicidi, carneficine, ma vennero fuori Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera non ci fu che amore fraterno, ma in cinquecento anni di quieto vivere e di pace che cosa ne è venuto fuori? L'orologio a cucù». La Economist Intelligence Unit presenta anche altre classifiche, fra le quali quella della competitività delle principali città del mondo. La pagina Benchmarking global city competitiveness presenta un elenco con le prime 60 città del mondo classificate secondo vari parametri:
Un’occhiata a queste classifiche presenta un certo interesse. È curioso vedere come alcune città italiane che penseremmo di trovare nelle prime posizioni possano invece essere catalogate molto più in basso, quando non sono del tutto ignorate. Si provi, per esempio, a cercare Florence (Firenze) e Venice (Venezia), che non mancano certo di interesse globale, e resterete delusi. |
Tratto da “The lottery of life”, pubblicato da The Economist in data 21 novembre 2012, tratto dall’edizione a stampa “The World in 2013”. Testo di Laza Kekic. Riferimento: The Economist |
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© Valerio Anselmo