Un esercito di fotografi dilettanti

Quarantacinque anni fa, nel 1965, quando ero in Corea, non osavo scattare fotografie di persone per la strada perché venivo spesso guardato male dai locali, in quanto nessuno pensava di fare fotografie in pubblico. Oggi, invece, tutto è cambiato e i coreani hanno da tempo scoperto il fascino della fotografia, specialmente di quella digitale. E certe loro opere sono di tale livello da essersi meritate l’inclusione di questa pagina nella sezione qui dedicata all’arte, in particolare alla pittura e alla calligrafia.



Un monaco del tempio buddista Jogyesa sta seduto in posa come modello per un gruppo di fotografi dilettanti

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a manìa di fotografare tutto, un tempo tipica solo dei giapponesi, ha ora contagiato anche i coreani. Da qualunque parte ci si volti in Corea, c’è qualcuno che sta scattando fotografie con ogni tipo di strumenti, dai cellulari con fotocamera incorporata alle ultimissime macchine fotografiche reflex digitali (“digital single-lens reflex” o DSLR). La maggior parte di questi fotografi dilettanti hanno una passione e un’esperienza che farebbero vergognare molti dei fotografi professionisti.

In un fresco pomeriggio d’autunno un gruppo di persone comincia a radunarsi fuori dal tempio Jogyesa nel cuore di Seul. Tutti loro, dagli studenti sui vent’anni alle persone sui cinquanta, hanno a tracolla macchine fotografiche reflex digitali. Sono i membri della comunità online “DSLR per foto più nitide” (cafe.naver.com/realdslr), tutti forniti di macchine fotografiche reflex digitali dell’ultimo tipo, che amano trovarsi assieme a fotografare. Il gruppo aveva preso contatto in precedenza con il tempio e un monaco ben volentieri viene a incontrarli e si lascia fotografare. Una fucilata di scatti riempie il cortile esterno mentre i fotografi cercano di catturare la bellezza forse sottostimata della Sala Daeungjeon. Gli obiettivi vengono cambiati, i flash lampeggiano e i fotografi si siedono, si inginocchiano e si sdraiano a terra, tutti in cerca dello scatto perfetto. Sparsa ai loro piedi c'è una montagna di borse, ognuna piena di zoom, grandangolari, filtri e schede di memoria.

Oltre la routine quotidiana

Park Ki-deok, il capo del gruppo, ha scoperto il proprio amore per la fotografia grazie a una piccola fotocamera compatta. Nel 2001 Park comprò una modesta fotocamera digitale per prendere foto durante una vacanza, e in seguito passò a un modello superiore nel 2003 alla nascita del suo primo figlio. Non trascorse molto tempo che Park sentì che anche la sua nuova fotocamera non era sufficiente. “Entro un anno volli avere una macchina digitale reflex,” dice Park. “Stavo ancora appena imparando a fotografare, ma avevo sentito dire che una reflex digitale poteva veramente migliorare la qualità delle proprie fotografie. Mi infatuai presto della cosa e nel 2005 pubblicai un libro intitolato Introduzione alle fotocamere DSLR. Lo stesso anno, in ottobre, creai la comunità in linea DSLR e oggi abbiamo oltre 100.000 iscritti.” Non è esagerato dire che queste macchine fotografiche hanno cambiato la vita di Park. Oggi egli tiene conferenze sulla tecnologia delle DSLR e prende parte a incontri sulla fotografia. Park lavora ancora come pubblicista freelance, ma il resto della sua vita ruota attorno alla sua fotocamera.

La signora Lee Min-ju, un altro membro della comunità, prende parte alla sessione di fotografia presso il tempio Jogyesa nonostante che sia incinta. Quando comprò la sua prima macchina reflex digitale nel 2006, cominciò a documentare la vita quotidiana e a pubblicare i suoi scatti sulla propria pagina web per condividerli con gli amici. Presto, però, Lee si entusiasmò per la fotografia digitale. Si iscrisse a corsi di fotografia, non solo per migliorare la qualità dei propri scatti quotidiani, ma per creare delle vere opere d’arte. “Dovrei partorire molto presto e così mi è difficile viaggiare per lunghi tratti.” dice. “Al momento, mi concentro sulla ripresa di modelli e di paesaggi. A Seul, nei parchi Seonyudo e Haneul, vi sono scenari meravigliosi per i fotografi e, oltre che nel mio sito web, sto pubblicando il mio lavoro anche nei blog e nelle comunità online.”

Un desiderio di digitale

L'amore dei coreani per la fotografia iniziò verso la fine degli anni 1990, quando la diffusione delle fotocamere digitali compatte resero più facile scattare, memorizzare e visualizzare fotografie di qualità. Mentre le fotocamere digitali diventavano famose in tutto il mondo, la connettività a banda larga molto avanzata in Corea e una popolazione favorevolmente predisposta verso la tecnologia rendevano esplosiva la crescita della fotografia digitale. Rapidamente i coreani cominciarono a registrare la propria vita quotidiana nel formato digitale, scambiandosi fotografie nei loro blog e nei loro siti web.

Assieme ai personal computer e ai telefoni cellulari, le fotocamere digitali divennero parte di un trio di oggetti ad alta tecnologia indispensabili. Quando arrivarono sul mercato anche macchine fotografiche DSLR a buon prezzo, queste trovarono un uditorio pronto ed entusiasta. Quando comparvero per la prima volta in Corea, nei primi anni 2000, erano troppo care per gli utenti comuni, per cui le si vedeva solo a tracolla di fotografi e fotogiornalisti professionisti. Ma quando i prezzi cominciarono rapidamente a scendere, la domanda crebbe a dismisura. “Il mercato delle fotocamere digitali della Corea è cresciuto da 100.000 fotocamere nel 2000 a 2.000.000 di macchine oggi.” dice un esperto del settore. “Del totale di fotocamere, si stima che 1,7 milioni sia il numero di fotocamere digitali compatte, mentre il numero delle DSLR sia di 300.000. E, una volta che hanno comprato una fotocamera digitale, i coreani passano rapidamente a modelli reflex digitali a buon prezzo, e da queste a quelle più care.”

Anche se i primi ad adottare fotocamere reflex digitali sono stati uomini giovani, di recente anche le donne tra i 20 e i 30 anni hanno cominciato a comprarle in massa. Oggi è facile vedere anche coppie di anziani che si portano dietro le loro fotocamere reflex digitali in vacanza, così come si vedono donne di casa che prendono parte a riunioni di riprese fotografiche armate di treppiedi e di una scorta di obiettivi. Le comunità dedicate alle fotocamere reflex digitali sono comunissime in Internet, con gruppi come il Club SLR (www.slrclub.com) che vanta più di 100.000 membri. Queste comunità, oltre a organizzare riunioni di riprese fotografiche e ad offrire dei forum in linea, forniscono informazioni sulle marche di fotocamere, offrono ai propri membri gallerie per la presentazione dei propri lavori, organizzano lezioni dal vivo e incontri con specialisti in varie zone del paese. L'espandersi di interesse per questo tipo di macchine fotografiche è un esempio archetipo di una tendenza cresciuta in ambienti domestici e iniziata con un piccolo gruppo di appassionati. Noti come saenghwal sajinga (생활 사진가), letteralmente “fotografi di vita”, oggi questi fotografi della domenica hanno superato il limite di semplici dilettanti, per diventare dei veri esperti, spesso con le capacità dei migliori professionisti.

I meravigliosi sfondi della Corea

Un altro fattore importante che fa aumentare il numero dei fotografi dilettanti in Corea è lo straordinario scenario naturale del paese. Campi di canne e di erba argentea che ondeggiano al vento, mari di fiori che presentano colori diversi a seconda delle stagioni, tramonti che infiammano il cielo e il mare, nebbioline leggere all’alba: tutto questo fornisce ai fotografi coreani un infinito numero di sfondi per il loro lavoro. I campi di erba argentea del monte Mindungsan a Jeongseon nella regione Gangwon-do, i campi di canne di Sinseong-ri a Seocheon nella regione Chungcheongnam-do e il parco Haneul nel Parco Coppa del mondo a Seul sono tutte destinazioni popolari per incontri di fotografi in autunno.


Un bellissimo scorcio dei campi di tè verde di Daehandawon a Boseong,
dove si intravedono gruppi di donne al lavoro

I campi di tè verde di Daehandawon a Boseong, il parco ecologico della baia di Suncheon a Suncheon, il villaggio Darangyi a Gacheon e Hoeryongpo a Yecheon attirano anch’essi molti fotografi. I campi di Boseong si dispiegano in curve senza fine sui pendii delle colline, mentre i terreni a terrazze del villaggio Darangyi a Gacheon si distendono sui fianchi della montagna. Nella baia di Suncheon le correnti passano attraverso le paludi per finire in mare e le vie d'acqua di Hoeryongpo girano attorno al villaggio. Per i fotografi che vanno alla ricerca di strade diritte affiancate da alberi torreggianti, il sito più famoso di tutti è l’isola di Nami nella regione Gangwon-do con la sua strada fiancheggiata da alberi di sequoia. Qui i mirini sono riempiti da un tunnel di verde lussureggiante in primavera ed estate, da un gentile paesaggio di color giallo in autunno e da una meravigliosa coperta di neve in inverno. Con un punto di fuga posto alla fine della strada, dà l’impressione di essere guidati verso un mondo sconosciuto.

Per fotografi alla ricerca dell’arte dei riflessi, la Corea fornisce una quantità di corsi d’acqua che rispecchiano il mondo che li circonda. Le paludi Upo a Changneong nella regione Gyeongsangnamdo e Seryangji a Hwasun nella regione Jeollanam-do sono luoghi popolari tra i fotografi alla ricerca di sognanti nebbie mattutine. Gli stagni salati di Gomso a Buan nella regione Jeollabuk-do sono anch’essi popolari grazie a scene uniche coi cumuli di sale asciugato al sole e i riflessi degli stagni. Albe e tramonti sono un tema eterno ovunque per gli amanti della fotografia. Famose per essere particolarmente belle sono le albe all’eremo di Hyangiram a Yeosu nella regione Jeollanam-do, così come lo sono i tramonti alla spiaggia di Kkotji a Taean nella regione Chungcheongnam-do e all’osservatorio di Sebang-Nakjoa Jindo nella regione Jeollanam-do.

I campi di fiori di colza dell’isola di Jeju, i greggi di pecore di Daegwallyeong nella regione Gangwon-do, i fiori di neve del monte Deogyusan a Muju nella regione Jeollabuk-do e la strada di ciliegi in fiore lunga quasi 27 chilometri a Hadong nella regione Gyeongsangnam-do sono altri luoghi che possono produrre fotografie magiche. In Corea, l’unico limite per i fotografi sono le schede di memoria delle loro macchine fotografiche.


Tratto da “Korea’s Shutterbug Army”, in Korea, novembre 2010. Testo di Seo Dong-cheol. Foto di Kim Hong-jin e del Korea Tourism Organization. Pubblicato con autorizzazione del Korea Culture and Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo