D al punto di vista artistico l’antico regno coreano di Goryeo (Koryŏ 916-1392) è famoso soprattutto per l’eleganza delle sue ceramiche verde-azzurre “celadon” che raggiunsero il culmine della perfezione nei secoli dodicesimo e tredicesimo. Le giare in ceramica del regno di Goryeo erano finora note come contenitori di pregio per conservare liquori o acqua. Ora il ritrovamento, annunciato il 4 agosto 2010, di due piccole giare, ricuperate da una nave naufragata circa 800 anni fa vicino all’isola di Mado, nelle acque della contea di Taean nella regione Chungcheong del Sud, hanno dimostrato che potevano essere usate anche per contenere cibarie diverse. ![]() Le due giare «celadon» del periodo Goryeo ricuperate da una nave affondata circa 800 anni fa Il ricupero dei materiali della nave affondata in quella zona ha richiesto mesi di difficile lavoro, ma i risultati hanno portato a una scoperta inaspettata. Le due giare di ceramica avevano attaccate delle etichette di bambù con la scritta “giare per il miele” e il nome della persona a cui dovevano essere consegnate, un certo O Mun-bu, un funzionario militare di basso rango che viveva nella capitale del regno di Goryeo, Gaegyeong, che oggi corrisponde alla cittadina di Kaesŏng (Gaeseong) nella Corea del Nord. È la prima volta che si sono trovate ceramiche “celadon” fornite di etichette che ne indicano l’uso, in questo caso come contenitori di miele o di altre cibarie. Data la bocca molto piccola, è probabile che il loro impiego pratico potesse limitarsi al contenimento di cibi liquidi. Ma la cosa interessante è che queste ceramiche pregiate, ritenute finora oggetti di puro arredamento, non erano meramente decorative, ma svolgevano in effetti funzioni pratiche, legate alle necessità quotidiane. A detta degli esperti, una delle due giare è un pezzo di alta qualità, con diverse incisioni che ricordano forme della natura, come salici, canne, bambù, peonie e crisantemi, con farfalle e anatre. L’altra ceramica ha incisioni che rappresentano nubi e fiori di loto. Entrambe sono alte 39 centimetri. Il progetto di scavo sottomarino, che è iniziato quest’anno, 2010, ha portato alla luce anche tazze, cucchiai di bronzo, altre giare di ceramica, cesti di bambù e pentole di ferro. Ognuno di questi oggetti aveva un’etichetta che indicava la quantità degli oggetti, il nome di chi li aveva inviati e quello di chi li avrebbe dovuti ricevere. Si pensa che questo naufragio risalga a un periodo fra il 1170 e il 1270, durante il quale i funzionari militari detenevano il potere nel regno di Goryeo. La nave, lunga 12 metri e larga 5, è forse affondata durante una tempesta nell’attraversare le turbolenti acque della zona di Taean, dopo essere salpata da una qualche città portuale meridionale. Nel 2009 erano stati effettuati scavi sottomarini su un’altra nave affondata a una distanza di appena 900 metri da questa. |
Tratto da vari siti in Internet, nel mese di agosto 2010, in particolare dall’articolo “Ancient honey jars unearthed from shipwreck” pubblicato nel sito governativo Korea.net. |
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© Valerio Anselmo