Per vedere i caratteri coreani presenti in questa pagina occorre Internet Explorer 5.0 o superiore
I testi delle scuole elementari erano allora, come anche oggi, ampiamente illustrati e le figure rappresentavano situazioni note ai bambini. La pagina si presenta come appare a sinistra, dove sono disegnati due bambini con la loro mamma. Si noti l’abito tradizionale indossato dalla mamma e i vestiti più occidentali indossati dai bambini. Tutti si siedono sul pavimento foderato di carta. I bambini stanno guardando le scarpe di gomma che il papà ha loro comprato: quelle del bambino hanno la punta arrotondata, mentre quelle della bambina sono a forma di barchetta, con la punta rivolta all’insù. Sia la madre che i figli sono senza scarpe perché le scarpe si lasciano fuori dalla stanza per non rovinare o sporcare il pavimento che deve essere tenuto sempre pulitissimo.
Il metodo che seguiremo nell’analizzare il testo sarà eminentemente pratico. Non divagheremo, ma vedremo di capire come si scrive, come si legge e che cosa significa il brano, parola per parola. Non sarà una cosa rapidissima, ma, se vi armate di santa pazienza, vedrete che potrà risultare interessante. Per non restare troppo tempo davanti al computer, si può stampare questa pagina in modo da poterla studiare poi con comodo su carta. Il metodo di scrittura usato in Corea è stato brevemente illustrato nella pagina precedente, quella sulla lingua, che si può raggiungere cliccando qui. L’elenco delle lettere dell’alfabeto coreano, con la pronuncia delle vocali principali, si può evidenziare in una finestra separata cliccando qui. Per vedere in una finestra separata la forma delle lettere coreane al momento della creazione dell’alfabeto (XV secolo) cliccare qui. Iniziamo l’analisi |
La prima riga 어머니가 La prima sillaba grafica (o raggruppamento sillabico) La seconda sillaba grafica La terza sillaba grafica A questo punto abbiamo le prime tre sillabe ( Una piccola nota sulla trascrizione La sillaba successiva Tra parentesi si può precisare che tale suffisso viene usato per le parole che terminano in vocale. Quando terminano in consonante, il suffisso che svolge la stessa funzione diventa invece Si è detto che 새 옷을 La sillaba grafica Si noti come ogni sillaba grafica sia composta in modo da occupare lo spazio di un quadrato. Così, mentre nella sillaba La parola Nota sulla pronuncia La sillaba Altra nota sulla trascrizione Fino a questo punto la frase significa quindi “la mamma (soggetto) i vestiti nuovi (oggetto)...”, ma ci manca ancora il verbo, presumibilmente transitivo, visto che c’è un complemento oggetto. 만듭니다 Consideriamo prima la scrittura. La prima sillaba, La seconda sillaba, La sillaba successiva, La sillaba finale,
Abbiamo detto che il verbo in questione significa “fare”. I dizionari italiani elencano i verbi all’infinito (come “fare”, ad esempio), mentre i dizionari coreani li elencano nella forma più semplice, che è in realtà un indicativo presente di livello basso. Questa forma semplice è costituita dalla “radice” del verbo seguita dalla sillaba La radice del verbo “fare” in coreano è Per rispondere a questa domanda dobbiamo ancora considerare la terminazione verbale Nella radice del verbo, in questo caso Abbiamo ora (finalmente!) la lettura e la traduzione completa della prima riga (nella trascrizione le sillabe sottolineate sono quelle su cui cade l’accento).
Sintatticamente la struttura della frase, come si presenta qui, è: soggetto - oggetto - verbo. Il verbo, cioè, viene alla fine della frase, e questo è un fatto costante nella lingua coreana. Si deve ammettere che non è stato facile arrivare fino a questo punto, ma forse ne è valsa la pena. Ora chi desidera terminare la traduzione di tutta la paginetta coreana, non deve fare altro che continuare a leggere. |
La seconda riga Ora che siamo entrati nei dettagli della scrittura, della pronuncia, della grammatica e della sintassi di questa lingua, dalla seconda riga in avanti procederemo un poco più spediti. 우리들의
옷입니다 La pronuncia e il significato della seconda riga saranno allora:
Qui però sorge il problema del verbo “essere” che da noi si usa (“Sono”) mentre nella frase coreana la copula praticamente non c’è. Anche gli studiosi coreani non sono tutti d’accordo su questo punto: alcuni dicono che il verbo essere come copula esiste e che è appunto questo |
La terza riga Questa riga non è molto difficile perché ormai conosciamo buona parte delle lettere che vi compaiono e qualche suffisso e terminazione verbale. Vediamo allora di spezzettarla e di analizzarla come abbiamo fatto per le altre righe. 추석에 Siccome la consonante
Il suffisso finale Una nota sulla trascrizione e sulla pronuncia 입을 La sillaba successiva,
La desinenza del participio futuro è 것입니다 La frase alla lettera significa “È il fatto che (li) indosseremo a Ch’usŏk”, dove il “li” (i vestiti) l’abbiamo aggiunto noi, ma potrebbe anche voler dire (un po’ forzatamente) “Sono cose che indosseremo a(lla festa di) Chusŏk”. In italiano, con riferimento ai vestiti che la mamma sta preparando, si può tradurre nel modo seguente:
Ci restano ancora due righe e poi avremo completato questa prima (pesantissima) lezione di linguistica coreana. |
La quarta riga Ormai, se si sono memorizzati i concetti esposti prima, questa riga dovrebbe rivelarsi più facile da capire. 아버지는 Una delle lettere che compaiono in questa sequenza non ci è ancora nota. Si tratta della Il suffisso 새 신을 La seconda sillaba
샀읍니다 I due simboli di Il resto della sequenza di lettere (
Il testo che stiamo esaminando è del 1965 e allora si usava scrivere la desinenza come è qui indicato ( La pronuncia e la traduzione della quarta riga è perciò la seguente.
Un ultimo sforzo e avremo finito. |
La quinta riga Giunti a questo punto non ci dovrebbe essere bisogno di altre spiegazioni per capire il significato della quinta riga: gli elementi che la compongono sono infatti già stati tutti utilizzati e analizzati in precedenza. 우리들의 신입니다 I dati di quest’ultima riga saranno quindi:
|
Abbiamo così concluso il compito che ci eravamo proposti di completare. Il significato complessivo della paginetta è quindi: Frasi semplicissime, alla portata di bambini coreani piccolissimi. Ma quanta fatica per noi! |
Torna all’inizio della pagina
© Valerio Anselmo