La Malesia espelle l'ambasciatore nordcoreano
per commenti sulla morte di Kim



L'ambasciatore nordcoreano in Malesia
I
eri, 4 marzo 2017, la Malesia, ha espulso l'ambasciatore del Nord Corea per commenti sulla morte di Kim Jong-nam.

La Malesia ha dichiarato l'ambasciatore nordcoreano 'persona non grata', intimandogli di lasciare il Paese entro 48 ore. Lo ha fatto sapere il ministro degli Esteri di Kuala Lumpur, Anifah Haji Aman, sottolineando che il governo del suo Paese aveva chiesto delle scuse all'ambasciatore per i commenti da lui fatti sull'uccisione di Kim Jong Nam, scuse mai pervenute. Il diplomatico, Kang Chol, aveva detto che Pyongyang "non può fidarsi" del modo in cui la Malesia ha gestito le indagini sulla morte del fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un.

Aveva inoltre accusato il Paese di essere "colluso con forze straniere", facendo riferimento alla Corea del Sud. Gli Stati Uniti e Seul hanno infatti affermato che Kim Jong Nam sia stato assassinato da agenti del regime nordcoreano, quando è stato avvelenato all'aeroporto di Kuala Lumpur con l'agente nervino VX.

Ieri Kuala Lumpur ha espulso anche un cittadino nordcoreano che era sospettato in relazione all'omicidio. Giorni prima, aveva annunciato che avrebbe cancellato l'accesso senza visto per i cittadini della Corea del Nord a partire dal 6 marzo. "La Malesia reagirà con forza a qualsiasi insulto contro di essa o a qualsiasi tentativo di macchiare la sua reputazione", ha commentato Anifah.

La decisione di espellere l'ambasciatore, ha aggiunto, è "una indicazione delle preoccupazioni del governo che la Malesia possa essere stata utilizzata per attività illegali". Kuala Lumpur ha inoltre respinto l'ipotesi che abbia violato le sanzioni imposte dalle Nazioni Unite a Pyongyang, dopo una notizia diffusa da Reuters secondo cui aziende legate alla Corea del Nord avrebbero gestito una rete legata a vendita di armi nel Paese.


Pubblicato il 5 marzo 2017.

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© Valerio Anselmo