Figurine di terracotta dalle tombe di Silla

Le statuette di terracotta che si sono trovate negli scavi delle tombe coreane del periodo Silla pongono vari problemi di interpretazione. Per quanto riguarda il loro uso, non si è tutti d’accordo. Le statuette sono cave e hanno una specie di imbuto per l’inserimento di liquidi e un beccuccio per l’erogazione, ma servivano davvero come bottiglie di vino di riso, o erano invece dosatori di acqua per l’inchiostro di china? Sul perché venissero poste nelle tombe assieme ad altri monili e tesori, ci si chiede se fossero dei giocattoli sotterrati assieme al cadavere di un bambino, o piuttosto invece dei simboli del passaggio nell’aldilà. L’autore dell’articolo li considera chiaramente come una rappresentazione del viaggio verso l’altro mondo.

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li scavi delle tombe del periodo Silla (57 a.C. - 935 d.C.) hanno portato alla luce vari reperti, fra cui terrecotte, armi di ferro e selle, in un insieme diverso come numero e come tipologia. In particolare, l’abbondanza di oggetti di terracotta in una varietà di stili e di tipi ha fornito importanti informazioni sulla vita quotidiana della popolazione di Silla, oltre a servire come indicatore per stimare la data di origine di una tomba.

Lo scavo della “Tomba delle campanelline d'oro” (Geumnyeongchong 금령총 ) ha fornito un vero capolavoro dell’arte antica: una figurina in terracotta di un uomo su un cavallo, assieme a un pezzo complementare (tesoro numero 91, chiamato in coreano Dojegimainmulsang 도제기마인물상 ). Pur non essendo una scultura di eccezionale pregio, se messa a confronto con la maggioranza dei comuni oggetti in terracotta, come i piatti e le ciotole da usare tutti i giorni, questa figurina risulta altamente decorativa, con una resa realistica del cavaliere e del cavallo in dettagli vivaci.

Lo splendore artistico di Silla

Nel centro della città di Gyeongju, che servì da capitale del regno di Silla per oltre mille anni, si trovano circa 200 antiche tombe di dimensioni diverse, dai 20 ai 60 metri di diametro. Fra queste tombe di terra a cumulo, ve ne sono circa 40 che risultano ben conservate, con pochissimi danni visibili dall’esterno. Basandosi sul ricupero di migliaia di accessori d’oro come cinture, collane, braccialetti e anelli, che testimoniano la prosperità di Silla e lo splendore dei risultati culturali ottenuti, i ricercatori hanno concluso che in queste tombe fossero sepolti i reali di Silla.

La statuetta del padrone, vista dal lato sinistro

La “tomba delle campanelline d’oro” è un tesoro di reperti di Silla, con un gran numero di oggetti d’oro, fra cui spiccano corone e cinture. In base a questi reperti, gli studiosi ritengono che la tomba risalga alla fine del quinto secolo o all’inizio del sesto. La tomba fu chiamata “Tomba delle campanelline d’oro” a causa del ricupero di una corona d’oro (tesoro numero 338), a cui sono attaccate delle piccole campanelle d’oro di forma sferica. Le corone d’oro e gli accessori rinvenuti in questa tomba sono relativamente piccoli e sono posti tutti vicini fra loro, per cui gli studiosi pensano che la tomba contenesse il corpo di un bambino, forse un principe di Silla.

Anche se la tomba ha preso il nome dalla corona d’oro, i suoi reperti più notevoli non sono la corona e gli altri accessori d’oro, ma quattro figurine di terracotta dalla forma particolare. Due delle figurine rappresentano un uomo a cavallo, mentre le altre due hanno la forma di barca con all’interno un rematore senza vestiti. Perché gli artigiani di Silla hanno creato queste figurine? e perché queste opere in terracotta furono sepolte con il defunto?

Figurine uniche

Le quattro opere in terracotta rinvenute durante gli scavi della tomba di Geumnyeongchong sono esempi rappresentativi delle varie statuette create dagli artigiani di Silla, che amavano raffigurare esseri umani, animali e altri elementi naturali. Si pensa che questo stile popolare di terracotta di Silla e di Gaya (42-562) sia stato trasmesso da Gaya a Silla attorno al quarto secolo.

Con l’interno vuoto o con una coppa attaccata al corpo, questo tipo di figurina potrebbe essere servito per contenere un liquido. Da notare che queste statuette si distinguevano chiaramente dalle figurine in ceramica, dalle stoviglie in terracotta intese per l’uso domestico e dalle bare di argilla.

La statuetta del servitore, vista di fronte

Si pensa che queste statuette, che non furono create per un uso pratico quotidiano, siano state dei contenitori cerimoniali utilizzati per dispensare il vino di riso o l’acqua durante i riti funerari, oppure che fossero un oggetto funerario per augurare un’esistenza pacifica nell’altro mondo. Questi oggetti di terracotta dovevano essere seppelliti nella tomba dopo il rito funerario. Le figurine ricuperate dalla “tomba delle campanelline d’oro” sono importanti come reperti in quanto permettono di gettare uno sguardo sulle usanze funerarie e sull’ambiente spirituale della popolazione di Silla, che desiderava sinceramente la pace nell’altra vita.

Padrone e servitore

Per quanto riguarda le due figure a cavallo, si presume che una sia il padrone e l’altra il suo servitore. La figura del padrone è un poco più grande (24 centimetri in altezza e 29,5 in lunghezza) di quella del servitore (21,6 centimetri in altezza e 26,3 in lunghezza). Il padrone indossa un abbigliamento aristocratico, con un cappello a punta e una spada corta, con staffe, briglie e una sella decorativa. Per contrasto, il servitore è coperto da un vestito essenziale, con un carico sulla schiena. Le differenze nelle dimensioni e nell’abito, così come le decorazioni dei loro cavalli, sono indicativi della loro rispettiva posizione sociale. Al momento dello scavo il servitore fu trovato posto davanti al padrone, come se lo stesse guidando nell’altro mondo.

Uno sguardo più da vicino al cappello del padrone ci mostra come esso abbia due cinghie che lo legano sotto il mento e un basso bordo ornato con bottoni rotondi, uno stile simile ai copricapi trovati in altre tombe di Silla. Siccome un cappello come quello della figurina non è stato trovato nella “tomba delle campanelline d’oro”, si pensa che questo tipo di copricapo potesse essere solo per degli adulti, e di conseguenza non potesse essere indossato dal bambino che si presume fosse l’occupante della tomba. Si pensa anche che il padrone fosse rappresentato come un adulto per augurare uno sviluppo perfetto del principe nell’altro mondo. Il collare e la fascia in vita dell’abito del padrone sono decorati in modo elaborato con bottoni rotondi, mentre i calzoni, indossati sotto l’armatura protettiva, hanno un disegno quadrettato e sono legati alle caviglie. Le sue scarpe sono appuntite con la punta leggermente rivolta verso l’alto e la sua spada, appesa alla cintola dal lato sinistro, è corta e ha un’impugnatura ad anello.

Il cavallo del padrone è completamente equipaggiato per viaggiare, compresi i finimenti che sono simili alla bardatura metallica per andare a cavallo trovata in altre tombe di Silla. Vi sono anelli del morso alla fine delle redini, e la briglia è notevolmente decorativa. La criniera del cavallo è accuratamente riunita sulla testa in un ciuffo che punta in avanti. Dall’area pettorale pendono due grandi campanacci, mentre un pendente a forma di cuore è appeso a cinghie decorative posteriormente su ciascun lato del corpo. Le giunture delle cinghie della bardatura sono fissate con bottoni, mentre la sella è collegata con cinghie ad anello. La coperta e i lembi della sella sono decorati con un semplice disegno lineare lungo il bordo, motivo che si può notare anche sui lembi della sella che è stata rinvenuta nella tomba del cavallo celeste (Cheonmachong 천마총 ). Inoltre, l’imbuto attaccato sul retro del cavallo ha il bordo decorato.

La statuetta del servitore, vista dal lato sinistro

A differenza del padrone, il servitore indossa una fascia attorno al suo ciuffo di capelli, ed è senza cappello. È a torso nudo ed è evidente che porta un involto sulla schiena, legato a tracolla sulla spalla destra. Il grosso campanello che tiene nella destra è particolarmente significativo. Secondo le antiche usanze funerarie, una persona doveva condurre la processione con il catafalco agitando un campanello a mano per guidare i portatori della bara e l’anima del defunto. Il campanello della figurina indica così che questa pratica tradizionale era seguita dalla popolazione del regno di Silla. I calzoni del servitore sono simili a quelli del padrone, ma non sono coperti con l’armatura, mentre le punte delle sue scarpe sono arrotondate. I suoi finimenti sono semplici, senza redini, staffe, anelli del morso o cinghie decorative, mentre la criniera del cavallo non è raccolta e annodata.

Una guida per l’aldilà

Le antiche tombe di Silla sono ricchi depositi di reperti importanti che aiutano a rivelare la cultura del tempo e i pensieri della sua società. Mentre gli ornamenti d’oro, come corone e cinture, ci mostrano lo splendore della cultura materiale di Silla, le figurine in terracotta trovate nella “Tomba delle campanelline d’oro” ne rivelano la cultura spirituale per quanto concerne le cerimonie funerarie, la credenza in una vita nell’aldilà e una gerarchia dello stato sociale espressa attraverso i vestiti, i possedimenti e la statura.

Di recente, da alcune tombe a Gyeongju e nella vicina area di Gyeongsan, sono state rinvenute delle figure in terracotta simili a queste, anche se più rozze, il che dimostra che questo tipo di oggetti era comunemente posseduto da gente di varie condizioni sociali. Le figurine in terracotta della “Tomba delle campanelline d’oro” permettono una notevole introspezione nelle usanze di inumazione della popolazione di Silla e nelle loro credenze spirituali, così come ci rivelano quali fossero le loro speranze relative alla vita dopo la morte.


Tratto da “Elegant Earthenware Figurines Reveal Silla’s Spirituality”, in Koreana, vol.22, n.4, Inverno 2008. Testo originale di Song Yi-chung, direttore del Dipartimento di archeologia del Museo Nazionale della Corea. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana.

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© Valerio Anselmo