Ciò di cui la Corea si può giustamente vantare
pubblicato su “Noi, Cricci” - dicembre 2006

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.

La Corea, questo paese così lontano dall'Italia, ha avuto un passato ricco di vicende storiche ed è stato il luogo in cui sono nate alcune grandi idee e si sono realizzate, prima che altrove, interessanti invenzioni. Più di recente, nell'ultimo mezzo secolo, la Corea del Sud è poi riuscita a compiere un vero miracolo economico, passando da una civiltà eminentemente agricola a potenza industriale in grado di inondare tutto il mondo con i suoi prodotti.

Quale di questi periodi sia stato più prolifico è difficile dirlo, ma sta di fatto che la Corea del Sud ci sta ora dando lezioni di saggezza politica, in quanto riesce a mettere da parte le beghe interne per cercar di risolvere, con una politica lungimirante e dinamica, i non pochi problemi che la divisione del paese in due metà contrapposte presenta. Ma vediamo innanzitutto le realizzazioni del passato.

La stampa a caratteri mobili inventata prima di Gutenberg

In Italia, quando si parla dell'invenzione dei caratteri di stampa mobili, si cita il tedesco Johann Gutenberg che tra il 1450 e il 1456 stampò a Magonza un'edizione latina della Bibbia con questo nuovo metodo. La distanza, allora enorme, che separava l'Europa dall'Estremo Oriente e la mancanza quasi assoluta di notizie su quei lontani paesi impedì che si venisse a conoscenza del fatto che in Corea si era arrivati già nel 1377, ben 78 anni prima di Gutenberg, a stampare un libro con caratteri di stampa metallici mobili. L'unica differenza era nel tipo di caratteri usati per la stampa e nell'ordine in cui questi erano disposti: Gutenberg aveva creato caratteri mobili che riproducevano le singole lettere dell'alfabeto latino, mentre i caratteri mobili dei coreani riproducevano i caratteri cinesi allora usati in quel paese per i testi scritti, in quanto l'alfabeto coreano oggi usato non era ancora stato inventato.

I caratteri metallici mobili

L'ordine in cui i caratteri venivano disposti era anch'esso diverso perché la scrittura di tipo latino procedeva, come ancora oggi, da sinistra a destra in righe orizzontali, con le linee che si succedevano dall'alto in basso, mentre quella di tipo cinese procedeva in verticale, dall'alto al basso, con le linee verticali che si succedevano da destra a sinistra. Naturalmente, dato il tipo di scrittura usata, il numero di caratteri differenti richiesti per la stampa di un testo era molto diverso. Se non si considerano i vari “tipi” (font) di caratteri, per un libro scritto in caratteri latini (quelli usati ancora oggi da noi) servivano solo una cinquantina di lettere diverse (dalla a alla z, e dalla A alla Z), oltre ai numeri e ai simboli di punteggiatura, mentre per stampare un libro scritto in cinese occorrevano decine di migliaia di ideogrammi diversi, tanto che si sarebbe potuto pensare che non valesse la pena di creare appositamente tanti caratteri solo per stampare pochi libri con la difficoltà tecnica del comporre un testo con un numero così grande di ideogrammi diversi. Ciò dà ancor più valore alla decisione di creare dei caratteri mobili in Corea, rispetto all'Europa, dove comunque il lavoro di fusione delle poche lettere diverse necessarie e la composizione del testo con quelle poche lettere non dava luogo a troppe complicazioni.

L'invenzione della stampa con caratteri metallici mobili fu una realizzazione importantissima per lo sviluppo della cultura e si può capire la cautela dell'UNESCO nell'ammettere che il testo buddista Chikchi (abbreviazione del titolo ), prodotto in Corea nel periodo Koryŏ (918-1392), era il più antico testo esistente al mondo stampato con caratteri metallici mobili. Tale riconoscimento fu ottenuto solo nel settembre del 2001 e ora il Chikchi è incluso nel registro UNESCO delle memorie del mondo, a riprova della precedenza nel tempo dell'invenzione coreana. Per una più ampia trattazione dell'argomento si veda la pagina “I caratteri metallici mobili della Corea” nella sezione Cultura – Scienze del sito www.corea.it.

L'alfabeto coreano

Un'altra delle grandi invenzioni della Corea fu quella dell'alfabeto coreano, creato ad opera del re Sejong il Grande nel quindicesimo secolo. Si tratta di un sistema di scrittura di tipo fonematico, che distingue consonanti e vocali un po' come il nostro, ma con simboli diversi dai nostri. Pur essendo noto solo a chi si interessa di coreano, è ritenuto uno dei più bei sistemi di scrittura esistenti al mondo, sia per la sua semplicità e adeguata rappresentazione della pronuncia, che per l'aspetto estetico. Siccome questa forma di scrittura doveva prevedere il contemporaneo impiego degli ideogrammi cinesi che vengono tracciati in un quadrato, il re Sejong decise di scrivere le sillabe coreane in un quadrato, in modo da ottenere una scrittura graficamente omogenea anche quando in essa fossero stati presenti dei caratteri cinesi.

Orologi ad acqua che indicavano le ore con segnali sonori

Fra le numerose invenzioni stimolate da Sejong, questo straordinario re coreano, ci piace ricordare qui quello che da noi rappresentano ancora i campanili che indicano il passare del tempo con rintocchi sonori. All'epoca di Sejong il tempo veniva misurato in vari modi. Oltre alle meridiane, che però funzionavano solo di giorno, ma che erano giunte a notevoli perfezionamenti, c'erano gli orologi ad acqua che indicavano il passare del tempo in base alla quantità di acqua che si andava accumulando in un cilindro.

Una copia dell'orologio ad acqua costruito durante il regno di Sejong

I tecnici orologiai del re Sejong idearono un sistema per far sì che uno di tali orologi desse il segnale del passare del tempo mediante grosse palle di metallo che andavano a sbattere contro dei gong al raggiungimento di un certo intervallo di tempo. Il suono così prodotto era udibile in una vasta area e regolava le varie attività. Questo orologio fu installato in un padiglione del palazzo reale Kyŏngbokkung il primo giorno del settimo mese lunare del 1434 e divenne lo strumento standard che segnava il passare del tempo in Corea. I segnali degli intervalli di tempo di questo orologio erano trasmessi alla Porta Kwanghwamun durante il giorno per annunciare il mezzogiorno e al Padiglione della campana a Chongno all'alba e alla sera per segnalare l'apertura e la chiusura delle porte della città.

Anche in questo caso, per ulteriori informazioni su questo tipo di orologio si può consultare la pagina “Orologi ad acqua e altro” nella sezione Cultura – Scienze del sito www.corea.it.

I progressi di oggi

Purtroppo lo spazio a disposizione sta per finire e dobbiamo limitare un discorso che potrebbe risultare troppo lungo. All'inizio abbiamo detto che anche il recente miracolo economico di questo paese è da annoverare fra le grandi realizzazioni del popolo coreano. Oggi nessuno più ignora i prodotti coreani nel mondo e marchi come Samsung, LG, Daewoo, Hyundai e altri sono noti a tutti. Che un paese isolato come la Corea, che può spedire i propri manufatti solo per nave o per aereo, sia riuscito a farsi conoscere e apprezzare nel mondo in così breve tempo lascia sbalorditi. E questa è certamente un'altra delle grandi realizzazioni di cui la Corea si può giustamente vantare.

Valerio Anselmo

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© Valerio Anselmo