La Corea, in passato una nazione di fortezze
(prima parte)

seconda parte

Fin dall’antichità la Corea ha subito invasioni e scorrerie provenienti dal nord e dal sud. Per difendere i centri abitati furono costruite molte fortezze con caratteristiche particolari. L’originale in inglese di questo articolo, pubblicato dal sito korea.net, si può consultare cliccando qui. L’articolo, troppo lungo per una sola pagina, è stato diviso in due parti. Questa è la prima parte.

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


L

a Corea è una nazione di fortezze, come testimonia il fatto che queste rappresentano il maggior numero di siti storici designati dall’Amministrazione dei beni culturali coreani. Mentre castelli, mura di città e altre fortificazioni difensive si possono trovare in tutto il mondo, la topografia e la necessità hanno ispirato i coreani a sviluppare una tradizione unica delle fortezze distinta non solo da quella dell’Occidente, ma anche da quella dei vicini asiatici della Corea.

Le fortezze coreane non sono semplicemente strutture militari, ma riflettono anche l’estetica architettonica tradizionale della nazione, la sua abilità tecnica e, soprattutto, il rispetto coreano per la natura. Dagli antichi regni della Corea nei primi cento anni avanti Cristo, la strategia militare si è basata su una serie di fortezze sulle cime delle montagne in tutta la nazione a difesa del paese. Così esse sono anche monumenti alla storia, che simboleggiano la secolare lotta dei coreani per difendere la loro indipendenza dall’aggressione straniera.

Monumenti storici


La porta Hwaseomun della fortezza Hwaseong a Suwon, con una fortificazione a mezza luna.

“Noi siamo una nazione orientale di fortezze”, così diceva Yang Seong-ji, lo studioso e statista della prima parte del periodo Joseon.

Si dice che per capire bene la storia coreana si dovrebbe avere una buona conoscenza delle fortezze della Corea. Non è chiaro quando, esattamente, i coreani cominciarono a costruire fortezze, ma sappiamo che l’hanno fatto per un bel po’ di tempo. La prima menzione storica di fortezze fu un riferimento a Wanggeomseong (왕검성 ), l’antica capitale coreana di Gojoseon (고조선 ) fondata nel 194 a.C. Perfino nella capitale Seul si possono trovare i resti di due grandi bastioni di terra che si ritiene siano stati costruiti all’incirca durante i primi cinque secoli dell’era volgare.

Le prime fortezze erano in gran parte mura di terra, spesso costruite attorno a insediamenti per dare loro una protezione aggiuntiva contro le incursioni e le invasioni. Man mano che la società coreana cresceva più sofisticata, però, altrettanto facevano le sue fortezze. All’era dei Tre Regni (57 a.C. ~ 668 d.C.) la penisola coreana è stata quasi sempre in guerra con grandi regni politicamente avanzati che mettevano in campo potenti eserciti. Grandi bastioni punteggiavano la Corea, in particolare nelle strategiche regioni centrali del paese dove le frontiere dei tre regni si incontravano.

La costruzione delle fortezze proseguì a ritmo sostenuto con l’ascesa dello stato di Goryeo (918 ~ 1392), che costruì fortezze di pietra sulle cime strategiche delle montagne in tutta la Corea. Goryeo commissionò anche la costruzione della Fortezza di 1.000 li [lunga circa 400 chilometri] (chiamata in sino-coreano Cheolli Jangseong 천리장성 ), una serie di mura difensive lungo la frontiera settentrionale della Corea per proteggere il regno dai predoni nomadi della Manciuria. Come la Grande Muraglia o il Vallo di Adriano, questa impressionante serie di fortificazioni regolava anche l’immigrazione e il commercio e, forse ancora più importante, segnava il confine fra la civiltà e le grandi terre selvagge al di là della muraglia.

Nel periodo Joseon (1392 ~ 1910), un’ulteriore dinamica si aggiunse alle fortezze di montagna: la costruzione di mura di cinta attorno a più di 300 centri abitati in tutto il paese. Le risorse furono sempre più focalizzate sulla costruzione di queste mura per proteggere città e villaggi importanti, specialmente quelli che contenevano centri amministrativi del governo regionale chiamati gwana (관아 ). La più notevole fra queste fu la nuova capitale reale di Seul, che aveva già quattro fortezze montane che proteggevano la città. Nei distretti costieri spesso soggetti alle incursioni di pirati, le città cinte da mura erano un mezzo particolarmente importante per proteggere la popolazione e per fornire basi sicure per le operazioni offensive.

Le devastanti invasioni giapponesi e mancesi dei secoli sedicesimo e diciassettesimo, rispettivamente, hanno spinto la costruzione, il restauro e la ristrutturazione delle fortezze difensive sulla cima delle montagne e lungo passi montani strategici. Nell’ultima parte del periodo Joseon l’importazione di nuove idee dall’estero ispirarono forme più avanzate delle fortezze, ben dimostrate dalle spettacolari mura della città di Suwon, registrate dall’UNESCO.

Le fortezze hanno continuato a svolgere un loro ruolo nell’era moderna. Le fortificazioni costiere sull’isola di Ganghwado furono teatro di scontri con predoni francesi e americani verso la fine del diciannovesimo secolo. Nel ventesimo secolo, tuttavia, molte fortezze e mura urbane furono demolite in nome della modernizzazione, in particolare sotto il dominio giapponese.

Tipi di fortezze coreane e loro caratteristiche

I coreani hanno costruito diversi tipi di fortificazioni difensive, ognuno con le proprie funzioni e caratteristiche uniche.

La forma più comune della fortezza coreana era, di gran lunga, la fortezza di montagna, chiamata in coreano sanseong (산성 ). La Corea è talvolta chiamata “paese delle fortezze di montagna” e per una buona ragione: finora sono stati scoperti in tutto il paese circa 2.400 siti di fortezze di montagna. Dato il terreno montagnoso della Corea, non dovrebbe essere una grande sorpresa che questo tipo di fortificazioni sia quello prevalente.

Costruite in gran parte di pietra, le fortezze montane della Corea erano di solito poste in cima a picchi di montagna strategici. Le fortezze di montagna erano di due tipi generali. Il primo tipo, pogok (포곡 ), di solito cominciava su un pendio di montagna e seguiva le linee di cresta fino alla vetta. Le mura di solito proteggevano anche valli importanti. Il secondo era il tipo temoe (테뫼) che di solito inanellava come un alone un alto picco. Entrambe le forme avevano un aspetto altamente irregolare. Questo perché erano progettate per seguire le linee naturali della topografia della montagna più alta per il massimo effetto difensivo. Scogliere, valli, picchi e altri importanti elementi topografici erano presi attentamente in considerazione, rendendo di conseguenza ogni fortezza unica. Queste fortezze di solito avevano il loro approvvigionamento di acqua, il che permetteva ai difensori di resistere meglio agli assedi.

Continua nella seconda parte.


Tratto da “Korea’s fortresses are monuments to both the past and Koreans’ respect for the environment”, in Korea, Aprile 2013. Testo di Peter Bartholomew. Note linguistiche e caratteri cinesi dell’autore del sito. L’articolo viene pubblicato in due puntate. Questa è la prima delle due parti.

seconda parte

Torna all'inizio della pagina
© Valerio Anselmo