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![]() Ch'anggyŏnggung, uno dei palazzi reali più rappresentativi della Corea, offre uno stile unico nei suoi giardini, dove tecniche architettoniche tradizionali, naturali e moderne creano una piacevole armonia P er i coreani del passato la natura era l'essere assoluto creatore di tutto ciò che esiste sotto il sole e il più puro degli ideali. Per questo motivo essi stavano molto attenti quando inserivano strutture artificiali in uno spazio naturale. Evitavano perfino di costruire una fontana che gettasse l'acqua verso l'alto perché pensavano che andasse contro il cielo. Seguendo l'ordine naturale per cui l'acqua fluisce verso il basso e poi si riunisce e trabocca, essi costruivano semplicemente stagni e cascate. Consideravano anche i fiori e gli alberi come creature viventi che nascono e muoiono in modo naturale, e si astenevano dal costruire giardini artificiali con alberi e fiori ornamentali. Per i giardini gli studiosi preferivano alberi di pino, bambù, albicocchi giapponesi, orchidee, crisantemi e fiori di loto, mentre la gente comune preferiva gli alberi di zelkova, i parasoli del sultano, gli alberi delle locuste, gli aceri, le querce, i peschi, le camelie e i salici. Nella maggior parte delle case della gente comune venivano piantati alberi da frutta, come cachi, giuggioli, alberi di mele cotogne cinesi, ciliegi, albicocchi, castagni, peri, ciliegi cornioli giapponesi, noci e la vite. |
![]() La disposizione dei giardini delle abitazioni private riflette il temperamento coreano e l'attitudine di adattarsi alla natura Ai coreani piaceva anche che gli alberi crescessero piegati da una parte, piuttosto che crescere diritti, e li posizionavano in un modo naturale. Rispettando le caratteristiche geografiche, evitavano di distruggere o di cambiare la natura. Sui terreni acquitrinosi piantavano alberi originari di quelle aree e scavavano stagni o creavano ruscelli. Nel costruire padiglioni o strutture nei giardini, pensavano per prima cosa all'armonia che gli edifici dovevano avere con la natura e li ponevano al bordo degli stagni, sulle rive dei fiumi o ai piedi delle montagne, in modo che dal padiglione si potesse apprezzare il paesaggio circostante. In casi estremi creavano giardini erigendo muri attorno ad aree da cui si godeva un bel paesaggio. Naturalmente, questi muri erano anch'essi costruiti tali da essere in armonia con l'ambiente naturale. |
![]() Sosu sŏwŏn è rappresentativo delle tendenze architettoniche dei tempietti-accademia confuciani dopo il 15º secolo. I giardini di queste costruzioni servivano come luoghi di studio e di meditazione per gli studiosi Gli stagni dei giardini coreani avevano forme diverse. C'erano il kyedam ( I giardini tradizionali coreani si dividono grosso modo in: boschi sacri, o sillim ( |
![]() Un’abitazione completamente aperta d’estate per permettere all’aria di rinfrescare gli ambienti. Come si può ancora vedere nel villaggio Hahoe ad Andong o nel villaggio Yangdong a Kyŏngju, entrambi nella regione Kyŏngsang-pukto, le case private erano costruite in modo da essere in armonia l'una con l'altra nel formare il villaggio. Nella progettazione di una casa era molto importante lasciare spazio per i cortili. Di norma, la casa di una famiglia nobile aveva una zona riservata per le abitazioni della servitù (haengnangch'ae La costruzione del giardino delle case private era fatta in modo da essere in armonia con il paesaggio e con l'intero villaggio. I muri periferici erano creati con materiali vari in modo che si armonizzassero con le case e i giardini erano ornati con piante e fiori per trasmettere una calda senzazione di benvenuto. Le case private erano progettate in modo da comprendere ampi spazi aperti e luminosi per incoraggiare la coltivazione di un buon carattere morale. Per quanto riguarda i giardini dei palazzi reali, il luogo in cui il re risiedeva e dove conduceva gli affari di stato era lo standard più importante su cui si basava la costruzione della stessa città che era scelta come capitale del regno. Poco si sa sullo stile dei palazzi reali del primo periodo dei Tre Stati (1º secolo a.C. - 7º secolo d.C.) a causa della mancanza di chiare evidenze storiche. Tuttavia, basandoci su antichi documenti, si ha notizia del fatto che il regno di Paekche possedeva le più avanzate tecniche di sistemazione del paesaggio ed era noto per i suoi giardini anche all'estero. |
![]() Il padiglione Hwangwŏnjŏng costruito su un'isoletta in uno stagno nel palazzo Kyŏngbokkung è rappresentativo dei giardini reali del periodo Chosŏn Si è potuto conoscere molto sui giardini reali del regno di Silla con gli scavi di Anapchi, il giardino del palazzo del principe reale, costruito nel 674. Anapchi era un giardino reale studiato con l'unico scopo di apprezzare la natura. Con la creazione di formazioni che rappresentavano le Samsindo, le tre leggendarie isolette, e i dodici picchi del monte Wushan della Cina, gli ideatori del giardino cercarono di rappresentare il Nirvana. Per quanto riguarda invece i giardini dei palazzi reali del periodo di Silla Unificato (668-935), il più noto è il P'osŏkchŏng nella valle occidentale del monte Namsan a Kyŏngju. La maggior parte dei restanti giardini reali furono creati nel corso del periodo Chosŏn (1392-1910). Questi comprendono il Kyŏnghoeru nel palazzo Kyŏngbokkung (il principale palazzo reale), il giardino posteriore di Kyot'aejŏn (la residenza principale della regina), Hyangwŏnjŏn, Chagyŏngjŏn, il giardino posteriore del palazzo Ch'angdŏkkung (una villa reale) e il giardino posteriore di T'ongmyŏngjŏn nel palazzo Ch'anggyŏnggung. La costruzione dei tempietti-accademia confuciani (sŏwŏn) e delle case separate (pyŏlsŏ) risale al 15º secolo o a epoche successive. I loro giardini erano costruiti in modo da includere l'ambiente naturale per servire agli studiosi come luogo di studio e meditazione lontano dalle distrazioni mondane della vita di ogni giorno. I giardini sŏwŏn più notevoli sono il Sosu sŏwŏn a Youngju, il Tosan sŏwŏn ad Andong e l'Oksan sŏwŏn a Kyŏngju, tutti nella regione Kyŏngsangpuk-to, mentre i più notevoli giardini pyŏlsŏ sono il Sosewŏn a Tamyang e il Pyŏlsŏwŏn di Yun Sŏn-do sull'isola di Pogildo nella regione Chŏllanam-do. |
![]() Il tempio Pulguksa a Kyŏngju, nella regione Kyŏngsangpuk-to, mostra un giardino tipico dei templi buddisti Oltre che in questi luoghi, la bellezza dei giardini tradizionali può essere ammirata nei templi buddisti come nel sito del tempio Chŏngnimsa a Puyŏ, nella regione Ch'ungch'ŏngnam-do, nel tempio Mirŭksa a Iksan, nella regione Chŏllapuk-to, nel tempio Pulguksa a Kyŏngju nella regione Kyŏngsangpuk-to. Notevoli sono anche i padiglioni all'aperto, come il Ch'oksŏngnu a Chinju, nella regione Kyŏngsangnam-do, il Yŏnhoru ad Andong, nella regione Kyŏngsangpuk-to, e il Kyŏngp'odae a Kangnŭng, nella regione Kangwŏn-do. La creazione dei giardini reali era fortemente influenzata dalla geomanzia e dalla filosofia dello Yin e Yang e dei cinque elementi, mentre quella dei giardini dei templi buddisti era influenzata dalla teoria dell'Elisio buddista. Quando si costruivano giardini sŏwŏn o pyŏlsŏ, prevaleva il monasticismo di Zhu Xi. Anche il taoismo sembra però aver esercitato in Corea un'importante influenza nella costruzione dei giardini. Come conclusione, si ricorda ancora una volta quello che, per i coreani del passato, era l'essenziale nella creazione dei giardini. Al di là di ogni altra considerazione, il fattore più importante era certamente quello di rispettare l'armonia con la natura. |
Basato su “Ancient Korean Landscape Gardening”, in Pictorial Korea, agosto 2004. Testo di Moon Mi-hwa. Fotografie di An Oh-hyeon. Ricerche bibliografiche e note a cura dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net. |
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© Valerio Anselmo