Fino a poco tempo fa la festività del Chuseok (Ch’usŏk) era citata come “Festa del raccolto” perché, tradizionalmente, ha luogo dopo la mietitura. Questo periodo festivo, in cui i contadini si riposano dalle fatiche dei campi, viene da poco tempo citato come “Giorno del ringraziamento”, cosa che fa pensare quanto sia rapido il cambiamento della lingua e del modo di pensare di una nazione quando c’è di mezzo la globalizzazione. Il titolo originale in inglese di quest’articolo definisce infatti il Chuseok come “Korean Thanksgiving Day”. Lo stimolo a parlare oggi (19 settembre 2008) di questa festa è dato dal fatto che in Corea il Chuseok è stato celebrato meno di una settimana fa. |
O gni autunno la Corea assiste a un esodo in massa di gente che lascia Seul per celebrare la più importante festa dell’anno, Chuseok. Chiamata oggi da qualcuno “Giorno coreano del ringraziamento”, questa festività viene celebrata il quindicesimo giorno dell’ottavo mese del calendario lunare, ancora molto seguito in Estremo Oriente. Le date del calendario gregoriano e quello del calendario lunare non vanno d’accordo fra di loro e, in pratica, la data del Chuseok, pur restando sempre fissa nel calendario lunare estremo-orientale, è tutti gli anni diversa nel nostro calendario occidentale. Quest’anno, 2008, quella che noi amiamo chiamare ancora semplicemente “Festa del raccolto”, senza forzature americaneggianti, è capitata il 14 settembre.
Chuseok è una festa che racchiude in sé gli elementi di due delle nostre festività: il ferragosto e il 2 novembre, giorno dei morti. Però, non è solo il tempo per celebrare il raccolto e per ricordare i propri antenati, ma è anche un momento per ricordare da dove uno viene, per ritrovare una volta all’anno le proprie radici, e per condividere dei momenti piacevoli con i membri della grande famiglia allargata e con i vicini. I coreani, perciò, per quest’occasione preparano una quantità di cibo saporito da offrire ai propri familiari, ai vicini e agli amici che vengono a far visita. |
Bambini che fanno una corsa indossando i Tradizionalmente la mattina di questa festività si tiene una cerimonia rituale detta “charye” ( |
Una famiglia in visita alla tomba di un parente. Si Nella notte di Chuseok ci si raduna sotto la luna piena, che di solito è la più grande dell’anno, e si esprimono auguri di buona fortuna e di felicità per la propria famiglia e per gli amici. Chuseok è anche una festa gastronomica. Fra le molte specialità preparate in questa circostanza, quelle che meglio rappresentano la festività sono i “songpyeon” ( Oggigiorno molti preferiscono restarsene in città e passare la vacanza incontrando gli amici o semplicemente riposandosi in casa. Vi sono anche alcuni che approfittano del ponte di Chuseok per andarsene all’estero per un supplemento di vacanza estiva. Comunque, sia che si tratti di una gita al proprio villaggio di origine, sia che si voglia fare un viaggio all’estero, è molto importante prenotare il biglietto di viaggio con molto anticipo. |
Basato su “Chuseok: Korean Thanksgiving Day”, in Korea, Settembre 2008. Testo di Jeong Hyeon-ji. Pubblicato con autorizzazione del Korea Culture and Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net. |
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© Valerio Anselmo