S i pensa che la penisola coreana abbia cominciato a essere abitata circa 500.000 o 600.000 anni fa, durante il periodo paleolitico, la “vecchia età della pietra”. Allora la gente usava strumenti di pietra scheggiata o sfaldata per cacciare e per raccogliere le piante. Quando l'era glaciale terminò circa 10.000 anni fa, l'ambiente divenne più simile a quello odierno e la popolazione cominciò un nuovo stile di vita: si iniziò a coltivare la terra e ad allevare animali. Nella penisola coreana questo sviluppo ebbe luogo verso il 6.000 a.C., attorno al Neolitico, o “nuova età della pietra”. I principali strumenti usati tutti i giorni erano allora fatti di pietra o di creta.
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Nel mondo vi sono circa 50.000 dolmen, di varie dimensioni. Li troviamo in Irlanda, nel Galles, nelle contee inglesi del Devon e della Cornovaglia, in Danimarca, in Olanda, nella Francia nord-occidentale, in Spagna, nell'Africa settentrionale, in Siria. Famosi sono i dolmen di Stonehenge, in Gran Bretagna. La Corea ne è particolarmente ricca, anche se i dolmen coreani non raggiungono le dimensioni dei megaliti di Stonehenge. Uno studio recente ne ha catalogati 29.510, di cui 19.068 nella provincia di Chŏlla-namdo e 1.597 in Chŏlla-pukto, il che rivela che la Corea possiede il 60% dei dolmen esistenti al mondo. Alcuni di questi sono sostenuti da altre pietre, altri sono formati semplicemente da un grosso monolito appoggiato a terra: in questo caso, sotto la pietra vi è la tomba, anch'essa in pietra. |
Anche se i dolmen in Corea sono così numerosi, gli studi su questi monumenti megalitici non sono ancora stati approfonditi a sufficienza. L'autore del sito si ricorda di averne visto uno in un villaggio sperduto durante una delle spedizioni nelle campagne coreane negli anni 1960. Si trovava in posizione leggermente sopraelevata rispetto al terreno circostante ed era piuttosto piccolo e abbastanza insignificante, se confrontato con i megaliti di Stonehenge: era alto forse un metro da terra e il masso sovrastante poteva essere spesso 60 centimetri.
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Il fatto che i dolmen si trovino sparsi nel territorio, in mezzo alla campagna, li fa apprezzare molto di più che se fossero chiusi in un museo. Sono resti di un'antica civiltà e i coreani di oggi li apprezzano molto anche da un punto di vista estetico, quasi come oggetti facenti parte della natura che li circonda. |
Tratto da “Dolmens”, in Pictorial Korea, maggio 2000. Testo di Park Jong-bun, fotografie di Kwon Tae-kyun. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net. |
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© Valerio Anselmo