Focus: Il mercato delle calzature
dalla newsletter di marzo 2011


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ispetto agli altri beni di consumo il settore coreano delle calzature ha sofferto meno della crisi economica e il 2010 è stato un anno di crescita. Il giro d’affari ha totalizzato 1,60 mld USD, un aumento dell’11% rispetto al 2009. Considerate anche le scarpe da ginnastica, da trekking e le pantofole, il giro d’affari ha raggiunto i 3,80 mld USD e per il 2011 la crescita prevista è del 3%.

Il 2010 è stato caratterizzato da una netta distinzione fra produttori grandi e medio-piccoli in termini di fatturato, acutizzando la polarizzazione fra le imprese. Infatti i nomi più importanti del settore come Kumkang, Tandy e Soda continuano a crescere mentre i marchi più piccoli e i prodotti di designer di nicchia hanno avuto un andamento più incostante. La qualità della produzione coreana vanta un buon grado di precisione e di rifinitura; tuttavia, sotto il profilo del design e dell’innovazione, è legata molto al trend del momento. Lo stile preferito per le calzature da donna è femminile, che non disdegna i tacchi, anche molto alti.

Molti calzaturifici coreani sono anche importatori e distribuiscono il prodotto finito sia su metodo OEM (Original Equipment Manufacturer, fornitore straniero ma etichetta locale), sia con contratti d’esclusiva per portare varietà alle loro collezioni. Fra le calzature italiane presenti sul mercato, Cesare Paciotti ha recentemente inaugurato il suo primo negozio monomarca dopo essere stato introdotto in Corea nei grandi magazzini. Un buon successo stanno anche riscuotendo GEOX, grazie al rinnovato interesse verso le calzature comode e dalle funzionalità specifiche, e Manas di Lea Foscari, presente sul mercato coreano da circa 2 anni.

L’interscambio commerciale

Nel 2010 l’andamento dell’export coreano di calzature è stato positivo con una crescita del 29,5% per un totale di 121,92 mln USD e i maggiori Paesi clienti della Corea, Giappone e Cina, hanno sensibilmente aumentato la domanda, rispettivamente del +32,1% e +16,5%. Le esportazioni verso gli USA sono invece diminuite del 4,6%. Il mercato è diviso principalmente fra il Giappone, che supera la Cina con una quota del 26,7%, Cina col 24,5% e Germania 11,4%. L’Italia è il dodicesimo Paese partner, con una crescita del 28%, che riguarda soprattutto la voce merceologica 6403 (calzature con suole esterne di gomma, plastica, cuoio).

Per quanto riguarda le importazioni, durante il periodo in esame esse sono ammontate a 1,14 mld USD, con un incremento del 38,2% rispetto al 2009. L’Italia, con 92 mln USD (+13,9%), detiene l’8,1% del mercato locale, in terza posizione come Paese fornitore dopo Cina e Vietnam e prima di Indonesia e USA. La Cina monopolizza il mercato (quota del 64,8%). ma la sua produzione si rivolge ad una differente fascia di mercato e di prezzo. I paesi europei forniscono soprattutto calzature di buon livello, mentre quelli del sudest asiatico scarpe da ginnastica. C'è da dire tuttavia che le importazioni dalla Cina e dai Paesi del Sud-Est asiatico sono dovute in gran parte al rientro dei prodotti frutto della delocalizzazione delle fabbriche di produttori coreani.
 
Dal 1 luglio, per effetto dell’entrata in vigore del Free Trade Agreement (FTA), il dazio doganale del 13% sulle calzature viene abolito.


Tratto dalla Newsletter del mese di marzo 2011 dell’Istituto Nazionale per il Commercio Estero, sede di Seul

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© Valerio Anselmo