Icheon, centro della ceramica,
e il maestro ceramista Seo Gwang-soo

Il nome di questo luogo non deve confondere. Non si tratta della città in cui si trova l’aeroporto internazionale. Quella è Incheon. Questa invece si chiama Icheon (senza la “enne”) e ha uno stile completamente diverso dall’altra.



I piccoli contenitori vengono fatti asciugare all’aria fresca. Il passo successivo è quello di farli cuocere nel forno.
I

cheon, situato nella parte sud-orientale della regione Gyeonggi-do, è il centro riconosciuto della ceramica coreana e la zona che produce il riso della più alta qualità. Con oltre un milione di visitatori in occasione del Festival della ceramica di Icheon, che si tiene dalla fine di aprile fino alla metà di maggio, la ceramica tradizionale qui rappresenta una festa per gli occhi, mentre i molti ristoranti del posto forniscono delizie per le papille gustative.

Anche se non più fiorente com’era verso la fine degli anni 1950, Icheon rimane oggi uno dei luoghi più importanti della ceramica coreana tradizionale. Concentrata nelle aree di Saeum-dong e Sindun-myeon, l’industria ceramica di Icheon ha ora la sua base in un villaggio costituito da circa 300 case ad appena un’ora d’auto dal trambusto di Seul.

Siamo arrivati presto a Handoyo, il negozio e laboratorio di Seo Gwang-soo (서광수), la cui fama come ceramista l’ha portato a ottenere il riconoscimento di “Proprietà culturale intangibile numero 41” della regione Gyeonggi-do. Situato in un angolo isolato di Namjeong-ri, dove le foglie dei bambù frusciano gentilmente nella brezza primaverile, l’ingresso di Handoyo è decorato di cocci di ceramica che fanno intuire quale sia la passione del proprietario.


Il maestro Seo davanti ai forni. Per creare ceramiche perfette ci vuole pazienza e amore del bello.

Seo è entrato nel mondo della ceramica nel 1961, ad appena 14 anni, e ha dedicato il resto della sua vita a quest’arte. È famoso per essere riuscito a riportare in vita l’arte perduta della porcellana bianca coreana tradizionale, specialmente la porcellana bianca dell’ultimo perodo Joseon (1392-1910) chiamata Muji Dal-Hangari (giara a forma di luna). Il profondo color latte delle giare a forma di luna è ciò che rende superiore questa ceramica e Seo insiste nell’usare un forno tradizionale alimentato con legno di pino, invece dei più economici forni a gas che sono usati oggi nella maggior parte dei casi.

A differenza dei forni a gas che sono in grado di produrre ogni volta senza problemi vari pezzi di porcellana perfettamente rifinita, la percentuale di successo del forno tradizionale è di circa il 30 per cento. Tuttavia il metodo tradizionale lascia una finitura distinta, terrosa, che un forno a gas non potrebbe mai emulare, anche usando esattamente lo stesso materiale e la stessa vernice vetrosa.


Il maestro ceramista Seo Gwang-soo dipinge a mano le proprie opere

Si inizia con una cottura “biscotto” (per la ceramica non verniciata) a 900°C, seguita da una cottura per la vernice vetrosa a 1.300°C. Il fuoco del forno cambia dal nero al bianco e al rosso, e impartisce alla porcellana una tinta profonda e misteriosa. Seo insegna ai suoi studenti che la parte più importante dell’arte della ceramica è la “sensazione” del fuoco. Ammette, però, che non la capisce completamente neppure lui. Fieramente devoto alla propria arte, Seo ha tenuto con sé nella propria galleria molti pezzi che si rifiuta di vendere a qualunque prezzo, perché sente che questi catturano meglio l’ineffabile essenza della fabbricazione tradizionale della porcellana coreana.

Benché la maggior parte degli studenti siano loro stessi degli appassionati di quest’arte, vi è anche una serie di programmi studiati per lo studente casuale. Il processo inizia con gli studenti che spianano la creta e formano un fondo rotondo. Segue poi il metodo di avvolgimento, un modo facile per fabbricare delle ceramiche con l’uso di lunghe strisce sottili di creta. Benché ogni programma sia un po’ diverso dagli altri, durano tutti due ore e comprendono elementi che riguardano il far girare la ruota, il dipingere a mano le ceramiche e l’accensione dei forni da ceramica. Qualunque porcellana facciate, vi viene poi spedita a casa entro un mese.

Su Internet si può vedere una lezione del maestro in un filmato con vari allievi cliccando qui o alcune foto tratte dalla stessa lezione cliccando qui.


Tratto in parte da “Icheon: The Soul of Porcelain”, in Korea, Maggio 2010. Ttesto originale di Lee Se-mi, fotografie di Kim Hong-jin. Il Korea Culture and Information Service, si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo