Questa paginetta sul modo di festeggiare il capodanno tradizionale in Corea viene pubblicata proprio il 17 febbraio 2007, primo dei tre giorni dedicati a questa importante ricorrenza celebrata in tutto l'Estremo Oriente. Anche se oggi un sempre maggior numero di coreani preferisce seguire il calendario gregoriano e festeggiare il capodanno solare come noi, la tradizione dei festeggiamenti del capodanno lunare ancora resiste, almeno nelle famiglie più legate alle usanze di un tempo. |
![]() Feste popolari che servono a far riunire i membri della famiglia Il primo mese del calendario lunare i coreani lo chiamano Chŏngwŏl (Jeongwol Ragazzini su un ponte che fanno ruotare dei fuochi legati a una corda nella notte della prima luna piena dell'anno La prima di queste feste è Sŏllal (Seollal Sŏllal è la più grande festa dell'anno per i coreani che passano il primo giorno dell'anno con i propri familiari offrendo cerimonialmente rispettosi omaggi agli antenati della famiglia. I riti ancestrali che si tengono a Sŏllal vengono chiamati ch'arye (charye |
Siccome tutti i membri della famiglia allargata si riuniscono per il capodanno lunare presso il luogo originario dei propri antenati, vi è uno spostamento di grandi masse di persone prima e dopo questa festa.
Il gioco del chegi-ch'agi (Jegi-chagi 제기차기), o “colpire il volano (con i piedi)”, è uno dei principali passatempi dei ragazzi durante le vacanze. Gli amici gareggiano fra di loro per vedere chi riesce a colpire il volano più a a lungo senza farlo cadere a terra. Ma, nonostante le difficoltà degli spostamenti, le persone ancora si riuniscono la mattina del capodanno lunare (Sŏllal) per tenere i riti in onore dei propri antenati e per passare del tempo con i propri parenti, mangiando cibi di stagione. Come tale, Sŏllal è una festività molto importante per i singoli individui e anche per la nazione perché rafforza il senso di unità fra la popolazione. Non si conosce esattamente quando questa festività sia stata celebrata per la prima volta. Testi storici ci dicono che il primo giorno del nuovo anno il re teneva dei riti per gli dèi del cielo e della terra e per gli antenati defunti, dal che risulta evidente che la tradizione di iniziare il nuovo anno con un'espressione di gratitudine per gli antenati risale a un tempo molto lontano. |
![]() Le festività coreane si basano sul calendario lunare usato dalle società agricole e, per questo motivo, il capodanno tradizionale coreano capita più tardi del capodanno occidentale. Comprendendo il giorno precedente e quello successivo, l'anno nuovo viene celebrato con una vacanza pubblica di tre giorni, la più lunga dell'anno. Mentre questa data segna l'inizio dell'anno lavorativo per gli agricoltori, per i lavoratori che vivono in città è un'occasione per ritemprarsi e riposarsi prima che l'accanita corsa al successo cominci di nuovo. Sebae Il più rappresentantivo dei piatti consumati in occasione del Sŏllal è il ttŏkkuk (tteokguk Nota: Secondo la tradizione coreana, si invecchia di un anno all'arrivo dell'anno nuovo e non nel giorno dell'anniversario della propria nascita. Per cui un bambino coreano nato nell'ultimo mese dell'anno lunare, all'inizio del nuovo anno lunare compirà un anno, anche se in realtà sono passati solo pochi giorni dalla sua nascita. L'ingrediente principale del ttŏkkuk è costituito da lunghi rotoli di pasta di riso ottenuti battendo del riso bianco. I rotoli vengono tagliati in fette di forma ovale che vengono poi cotte in una zuppa insaporita con carne di manzo o di fagiano. In alcune regioni, alla minestra vengono anche aggiunti dei ravioli di carne e vegetali, chiamati mandu ( |
Le usanze tipiche associate al capodanno lunare Sŏllal sono varie e comprendono:
![]() La minestra ttŏkkuk, o zuppa di gnocchi di pasta di riso, viene sempre mangiata a capodanno. Mangiare questo piatto significa invecchiare di un anno. Ch'arye è il nome dei riti commemorativi in ricordo dei propri antenati che si tengono a casa la prima mattina del nuovo anno da parte dei membri della famiglia estesa. Sul pavimento di legno dell'ingresso-veranda, chiamato maru ( |
Tŏktam si riferisce al fatto di fare gli auguri di benessere ad altri, come “Possiate avere buona fortuna nel nuovo anno” o esprimendo la speranza che i desideri di una persona si avverino, come ad esempio “Possiate restare incinta di un figlio nell'anno nuovo.” I colini pokchori portafortuna da appendere al muro o alla porta a capodanno Un'altra usanza del nuovo anno è quella di appendere sul muro dei pokchori, dei colini fatti con strisce di bambù a simboleggiare la buona sorte, non appena sia passata la mezzanotte alla vigilia del capodanno, oppure alla mattina al primo dell'anno. In passato i venditori ambulanti camminavano per le strade e le vie cittadine vendendo i pokchori nella sera di Sŏllal. Pok (bok |
Yut è un gioco che era spesso effettuato fra Seollal (capodanno) e Taeborŭm (luna piena) ed è un gioco popolare esclusivamente coreano che risale all'epoca dei Tre Regni (I secolo a.C.- VII secolo d.C.). Lo scopo della gara è una corsa fra cinque diversi animali divisi fra cinque villaggi differenti, per vedere quale cresce più in fretta. Yut viene giocato con bastoncini semicircolari e il modo diverso in cui questi cadono, dopo essere stati lanciati in aria (cioè quanti cadono con il lato piatto verso l'alto o verso il basso) rappresenta i cinque diversi animali.
I bastoni e i pezzi, chiamati “cavalli”, usati nel gioco del yut. A ognuno degli animali è concesso muoversi di un numero determinato di spazi: to di uno, kae di due, kŏl di tre, yut di quattro e mo di cinque (in pratica corrispondenti al numero dei bastoncini che sono caduti con il lato piatto rivolto verso l'alto). La tavola da gioco quadrata è divisa in 29 spazi e i pezzi del gioco, chiamati mal ( |
![]() Una festività che i coreani hanno da tempo considerato importante come il Sŏllal (capodanno lunare) è il Taeborŭm, il primo giorno di luna piena dell'anno lunare. Nella società agricola del passato, i 15 giorni fra il capodanno lunare e il giorno della luna piena del primo mese lunare erano considerati festivi e in questo periodo le usanze del sebae (inchini profondi) e del tŏktam (fare gli auguri) venivano continuate per tutto il tempo. A Taeborŭm, invece, avevano luogo varie usanze associate con l'agricoltura. Persone che giocano a t'uho (tuho Anche se vi sono differenze da una regione all'altra, nella maggior parte dei villaggi si teneva attorno alla mezzanotte un rito della comunità chiamato tongje (dongje Un'altra usanza praticata nel giorno della prima luna piena per ottenere prosperità e messi abbondanti era il tiro alla fune. Giocato fra villaggi diversi, il tiro alla fune era effettuato con una lunga e grossa fune fatta di paglia, un capo della quale era chiamato fune maschile e l'altro fune femminile. Se vinceva il gruppo posto dalla parte della fune femminile, si pensava che l'anno sarebbe stato prospero. Vi era poi l'usanza del chisin-palpkki (jisinbalkki |
![]() Un rito personale che si teneva in occasione del Taeborŭm era rompere e mangiare la frutta secca, come castagne, noci e arachidi. Quest'usanza, chiamata pusŭrŏm kkagi (buseureom kkagi Un tipico aquilone coreano, col foro nel mezzo, che porta delle parole scritte in caratteri cinesi Un cibo tradizionale preparato a Taeborŭm è il yakpan (yakban |
![]() Di notte la gente usciva fuori a dare il benvenuto alla luna piena, un'usanza chiamata talmaji (dalmaji L'altalena a bilico, un gioco femminile per il capodanno. Nella foto le due sorelle si sono poste alle due estremità dell'asse di legno che forma l'altalena a bilico, mentre il fratellino si è accoccolato al centro per far sì che il sacco di juta ripiegato su cui poggia l'asse non si sposti dal centro. Vi erano anche giochi fatti con il fuoco, fra cui il hwaetbulssaum ( Sŏllal e Taeborŭm sono due festività coreane che, fin dai tempi più antichi, sono state strettamente legate alle tradizioni di una società agricola. Delle molte usanze seguite e dei giochi popolari giocati in questi due giorni, alcuni sono sopravvissuti fino ad oggi, mentre altri si sono persi nel tempo attraverso i cambiamenti e lo sviluppo della società. Comunque, anche quelli che si sono persi restano nella memoria del popolo coreano come archetipi, tenuti in gran conto. |
Tratto da “Traditional Holiday Games and Customs”, in Pictorial Korea, Febbraio 2004. Testo di Lee Eun-jung / Fotografie di Jang han-sol. Ricerche bibliografiche a cura dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net. |
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© Valerio Anselmo