Questa è una pagina per gli studiosi accaniti di storia della Corea. I lettori che non hanno il pallino della storia, si potranno forse annoiare... |
P er commemorare il duecentesimo anniversario della morte del re Chŏngjo ![]() La firma autografa del re Chŏngjo su una missiva reale inviata al governatore di Suwŏn In contemporanea con la mostra Kyujanggak si sono tenuti altri due eventi che si occupavano dello stesso periodo storico: al Museo Kangsong una mostra di dipinti di due artisti rappresentativi dei tempi di Chŏngjo, Kim Hong-do Chŏngjo, 22º re della dinastia Yi del regno di Chosŏn |
![]() I tipi di caratteri usati per la stampa del Hongjaejŏnsŏ, una raccolta degli scritti del re Chŏngjo, stampata nel 1814. Quando fu incoronato re nel 1776 all'età di 25 anni, Chŏngjo era già uno studioso di chiara fama e nei 24 anni di regno portò a grandi splendori la cultura del suo paese. Lasciò anche un segno indelebile come studioso, per aver composto molti scritti, successivamente pubblicati in una raccolta in 184 volumi, il Hongjaejŏnsŏ L'istituzione Kyujanggak fu stabilita da Chŏngjo allo scopo di promuovere un governo orientato verso la cultura e per coltivare nuovi talenti fra gli studiosi. All'inizio il Kyujanggak fu situato nel giardino posteriore del palazzo Ch'angdŏkkung L'ultima parte del 18º secolo fu un tempo di grandi cambiamenti per tutta la società, un'epoca nella quale il re perseguì in modo aggressivo questi mutamenti dinamici attraverso una gran varietà di riforme. Offrì il leale supporto di Chosŏn alla Cina dei Ming che era venuta in aiuto della Corea durante l'invasione giapponese del 1592. Chŏngjo era anche orgoglioso del fatto che Chosŏn era l'unico paese asiatico in cui si conservasse ancora la cultura confuciana, anche dopo la caduta della Cina dei Ming. Per porre delle ferme fondamenta per lo sviluppo culturale del paese, promosse gli interessi culturali dedicando anche molte energie per rintracciare persone di grandi capacità che erano state in precedenza espulse come dissidenti e forzate a vivere in esilio. L'opera Pinhŭngnok (Registrazione completa degli esami per il servizio civile) illustra la profondità e l'ampiezza degli sforzi di Chŏngjo per scoprire e coltivare studiosi di talento. |
![]() Scene del monte Kŭmgang dipinte su seta La politica pubblica di Chŏngjo si focalizzò nell'identificare e risolvere le più serie difficoltà del popolo. Quando si recava in visita alle tombe reali, rispondeva direttamente alle richieste della gente che incontrava per strada, mentre nelle regioni che non visitava di persona mandava emissari segreti per vedere come stessero veramente le cose e per controllare le azioni dei funzionari locali. Mostrò anche uno speciale interesse per l'agricoltura, riconoscendola come il fondamento di tutta la produzione economica e introducendo in tutti i villaggi del paese i più recenti metodi di coltivazione agricola. In risposta all'urbanizzazione e allo sviluppo del commercio a Seul e in altre importanti prefetture, offrì la garanzia di una libertà senza precedenti alle imprese commerciali. Parallelamente al crescere della prosperità economica, il regno di Chŏngjo fu segnato anche da un fiorire della cultura e delle arti, che riflesse una forte tendenza verso il realismo, un nuovo modo di percepire e di esprimere i paesaggi e la cultura del paese nei campi della letteratura, della calligrafia e della pittura. Le tendenze che emersero in quest'epoca comprendono il movimento della poesia del paesaggio, che si occupò della storia del paese e dell'ambiente naturale, il movimento tonggukchinch'e che stabiliva uno stile calligrafico tipico per Chosŏn, e un nuovo genere di pittura realistica del paesaggio, chiamato chingyŏngsansu Un altro fenomeno notevole di questo periodo è che gli appartenenti alla classe media formarono le loro scuole di poesia indipendenti, ampliando così la diversità culturale. Nel volgere di questi cambiamenti la qualità della vita della popolazione migliorava. In effetti, la vita di ogni giorno progrediva a tal punto che si dovettero imporre misure restrittive per moderare le stravaganze eccessive. |
![]() Le maggiori realizzazioni culturali portate a termine durante il regno di Chŏngjo furono i grandi progressi nella stampa e nella pubblicazione dei libri. Lo stesso re, noto per essere uno scrittore prolifico, lasciò un notevole numero di volumi, mentre gli studiosi che facevano ricerche presso il Kyujanggak fornivano essi stessi importanti contributi. Il Kyujanggak funzionava anche come casa editrice con un gran numero di libri pubblicati con il suo marchio. Per sostenere i progetti di stampa, Chŏngjo ordinò che fossero creati cinque nuovi tipi di caratteri mobili, che richiesero la produzione di circa un milione di caratteri metallici. Pagina iniziale del terzo volume del Yŏkhakkyemongjipsŏn, 1772, una raccolta di commentari cinesi e coreani su Yŏkhakkyemong (Istruzione alla divinazione) di Sŏ Myŏng'ŭng, maestro del re Chŏngjo quand'era principe ereditario Stili diversi di caratteri venivano usati per vari tipi di pubblicazioni. Così, per stampare i testi confuciani o i libri di storia si usavano caratteri di dimensione piuttosto grande, mentre i caratteri di stile Imin, creati dal famoso calligrafo Han Ku e particolarmente eleganti, erano preferiti per la stampa di raccolte di poesia. I libri dell'epoca di Chŏngjo erano anche caratterizzati dal disegno tipico del frontale. Il frontale, che comprendeva il titolo del libro, l'anno di pubblicazione e il nome dell'editore, era stampato in caratteri particolari che riflettevano la tipologia del libro, e in inchiostro blu o rosso per distinguere quelle pagine dal testo principale. Poi, come fase finale della pubblicazione, veniva usato un timbro speciale per segnare il completamento della produzione del libro e anche per evidenziarne il suo valore artistico. Il timbro veniva intagliato in modo che si accordasse con le dimensioni del libro e con un disegno che andasse bene per l'argomento. Nella sua vita privata Chŏngjo dovette affrontare un'interminabile serie di difficoltà e di ostacoli. Durante i suoi 24 anni di regno focalizzò la propria attenzione unicamente sugli affari di stato e spese qualunque momento libero per approfondire i suoi interessi culturali. Sua nonna, la regina Chŏngsun, che passò molti anni al suo fianco, disse: “La sua mente era sempre concentrata sui suoi studi, le sue mani tenevano sempre un libro, e andava a dormire a notte inoltrata. Sempre con un'ombra di tristezza e di scontento che aleggiava su di lui, per gli oltre vent'anni in cui fu re, non sembrò mai felice, ma aveva piuttosto l'aria di un uomo indigente che non sapesse dove girarsi.” Il re Chŏngjo una volta scrisse: “Il sole sta tramontando, ma ho ancora un lungo cammino da percorrere”. Come le sue parole e le sue azioni indicano, era uno studioso e un governante che combatteva incessantemente per essere un re saggio e nobile. Grazie ai suoi sforzi continui, il regno di Chosŏn sotto la sua guida raggiunse un vero Rinascimento dorato. |
Tratto da “King Jeongjo and his Reign of Culture”, in Koreana, vol.15, n.1, primavera 2001. Testo originale di Kim Moon-sik, curatore degli Archivi Kyujanggak, Università Nazionale di Seul. Il testo è stato integrato con i caratteri coreani e cinesi da parte dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana. |
Torna all'inizio della pagina
© Valerio Anselmo