Del famoso tempio Haeinsa si è parlato di sfuggita quando, in precedenza, si è detto di un ritiro buddista, ma ora l'articolo che viene qui presentato ci racconta in dettaglio la sua storia e ci parla ampiamente dei tesori che in esso sono conservati, primo fra tutti il Tripitaka Koreana. |
S ituato sulle pendici sud-occidentali del monte Kayasan ( Una veduta generale del tempio Questo, che è il più grande tempio della Corea, si fonde armoniosamente con l'ambiente naturale dei monti Kayasan e Maehwasan dando luogo a una visione maestosa e solenne. Storicamente, Haeinsa, sede della dodicesima parrocchia della setta Taehan Chogyejong ( |
Quando la regina, moglie del re Aejang, soffrì di un tumore alla schiena, Sunŭng e Ijŏng, che avevano raggiunto uno stato pertetto di concentrazione spirituale, la curarono. Il re Aejang fu molto grato ai monaci, tanto da visitare di frequente la loro capanna sul monte Kayasan e da ordinare, alla fine, la costruzione di un tempio in quel luogo. Una curiosa apertura dalla forma arrotondata La costruzione del tempio fu diretta da Sunŭng, poi da Ijŏng e infine da Kyŏryŏn taedŏk, che divenne il primo capo del tempio. Il re T'aejo ( |
Nel 1398, durante il periodo Chosŏn, i blocchi di legno del Tripitaka Koreana furono spostati dal tempio Sŏnwŏnsa, che si trovava sull'isola Kanghwado, al tempio Chich'ŏnsa di Hanyang (l'attuale Seul) e poi,
l'anno seguente al tempio Haeinsa, dopo di che Haeinsa servì come tempio principale per pregare per la difesa nazionale. In seguito il re Sejo ( Il deposito in cui vengono conservate Haeinsa fu ampiamente rinnovato durante il regno di Sŏngjong ( Haeinsa fu colpito da sette grandi incendi e il tempio fu restaurato varie volte. La maggior parte della cinquantina degli attuali edifici fu costruita alla fine del periodo Chosŏn (1392-1910). Gli unici resti storici che risalgano al periodo iniziale della costruzione del tempio sono una pagoda in pietra a tre piani di fronte alla sala delle conferenze Taejŏkkwangjŏn e una lanterna di pietra. Dei molti tesori culturali di Haeinsa, il Tripitaka Koreana e il padiglione-deposito dove questo è custodito, tesori nazionali numero 32 e 52, rispettivamente, e la statua in pietra Yŏrae ( |
Come tempio principale della setta Hwaŏmjong ( Uno dei volumi del Tripitaka Koreana, stampato nel 1967 direttamente dalle tavole originali del Haeinsa su carta coreana (hanji), ora in possesso dell'autore del sito. Misura del volume chiuso: 29,5 x 41 cm. (Foto © V. Anselmo) Haeinsa è chiamato monastero gioiello Dharma per la sua conservazione del Tripitaka Koreana. Il tesoro è spesso citato come P'alman taejanggyŏng ( |
Il Tripitaka Koreana fu prodotto come progetto statale due volte durante il periodo Koryŏ. Il lavoro sulla prima edizione iniziò nel 1011 per adempiere il voto che il re aveva fatto di mettere tutte le scritture buddiste conosciute su blocchi di stampa se la nazione fosse stata risparmiata durante le invasioni dei Kitani, e fu completato 77 anni dopo, nel 1087. Era considerato molto superiore alle scritture buddiste cinesi. Uno dei blocchi del Tripitaka Koreana, contenente il Prajna-paramita sutra Tuttavia, nel 1232 gli invasori mongoli bruciarono il Tripitaka Koreana che era conservato nel tempio Puinsa sul monte Palgongsan. Per sostituirlo, fra il 1236 e il 1251 fu fatto il Tripitaka Koreana ora conservato a Haeinsa. |
Per fare i blocchi lignei di stampa, tronchi di betulla bianca e di magnolia argentea vennero immersi in acqua di mare per tre anni, poi tagliati in blocchi e piallati fino a renderli lisci. Per intagliare su di questi le scritture buddiste, i caratteri cinesi venivano per prima cosa scritti sui blocchi con pennello e inchiostro, e poi ogni carattere veniva intagliato. La pagoda a tre piani chiamata Chŏngjungt'ap Oggi è difficile immaginare l'impegno e la precisione che furono necessari per compiere il lavoro del Tripitaka Koreana. Secondo quanto viene detto negli antichi documenti, gli intagliatori facevano un inchino fino a terra ogni volta che un carattere era stato scritto e intagliato. Sui blocchi di legno furono intagliati 52.382.960 caratteri cinesi da una trentina di persone, ma i caratteri sembrano essere stati scritti tutti da una sola persona. Dal momento che non vi sono errori di intaglio, né caratteri mancanti, il Tripitaka Koreana è considerato un'opera perfetta. |
Il Tripitaka Koreana è meglio di altre scritture coreane o cinesi, non solo perché l'intaglio è squisito, ma anche perché è la più completa raccolta del canone buddista, dal momento che comprende molti sutra, commentari e scritti filosofici che altri canoni non riportano. È anche un modello eccellente per le moderne scritture buddiste. Il portale Iljumun di Haeinsa L'intento che stava dietro la fondazione del tempio Haeinsa è racchiuso nel suo nome, Haein (海印). Originariamente il nome viene dall'espressione haein sammae ( Per questo motivo, molti considerano Haeinsa come una specie di sito natale spirituale. E non solo perché conserva in un ambiente pacifico il Tripitaka Koreana, le pagode e gli altri preziosi resti storici, ma soprattutto perché è pervaso dallo spirito non inquinato del “mondo dell'eterna verità”. Si veda anche il sito web (in inglese) del tempio all’indirizzo http://80000.or.kr/eng/main/. |
Tratto da “Haeinsa”, in Pictorial Korea, dicembre 2004. Testo originale di Lee Eun-jeong, fotografie di Hwang Min-kyu. Ricerche bibliografiche sui nomi a cura dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net. |
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© Valerio Anselmo