Il villaggio tradizionale Hanok di Chŏnju
La vita dei coreani del passato vista attraverso le loro case

In questa pagina i nomi di luogo vengono trascritti in caratteri latini secondo il più noto sistema McCune-Reischauer, ma, la prima volta che un nome compare, viene anche fornita tra parentesi, se diversa, la trascrizione imposta di recente dal governo sudcoreano e adottata per i nomi di luogo.



Una grande casa tradizionale

N

ei distretti di Kyo-dong (Gyo-dong) e P'ungnap-tong (Pungnap-dong) di Chŏnju (Jeonju), nella regione Chŏlla-pukto (Jeollabuk-do), vi è un folto gruppo di case tradizionali coreane costruite dai 50 ai 100 anni fa. Quest'area, nota come “Villaggio Hanok di Chŏnju”, è un nucleo di cultura tradizionale nel bel mezzo della città con molte attrattive, fra cui un centro culturale, un museo dei liquori, una sala di esposizioni di manufatti, un luogo dove si può provare a vivere alla maniera tradizionale, un tempio dedicato a Yi Sŏng-gye, il fondatore della dinastia Yi di Chosŏn, e un monumento che commemora la sconfitta dei pirati giapponesi da parte dello stesso Yi Sŏng-gye.

Oggi si può affermare che la maggior parte delle città coreane sono coperte da alti edifici di appartamenti, mentre, prima della recente modernizzazione, la maggior parte dei coreani non abitava in appartamenti di stile occidentale, ma in casette composte da alcune camere con il pavimento riscaldato, una veranda col pavimento di legno, un cortile con la cuccia del cane in un angolo e un orticello, il tutto circondato da un muro di cinta.

Molte persone anziane in Corea sentono una grande nostalgia per il vecchio stile di vita che si conduceva nelle casette unifamiliari tradizionali. E, per soddisfare il desiderio di tornare almeno per qualche ora ai vecchi tempi, molti di essi vanno a visitare il Villaggio di case tradizionali (o Villaggio Hanok) della città di Chŏnju.

All'apertura di uno dei vecchi e consunti portoni delle case del villaggio, una brezza che porta con sé i profumi dell'autunno scuote le piante e gli alberi del giardinetto posto in un angolo del cortile in terra battuta.


Una sala di esposizione del Centro di medicina orientale, che presenta vari materiali in relazione con l'erboristeria

Osservandolo dal pavimento di legno della veranda, sembra che l'autunno che sta per andarsene si sia fermato ancora per un momento. Se ci si siede sull'orlo del pavimento e si volge il capo verso l'alto, il blu del cielo è luminosissimo. Se ci si accomoda in una delle camere, si nota che i suoni che dall'esterno penetrano attraverso la porta scorrevole di carta sono completamente diversi da quelli che si odono in un appartamento urbano: sono suoni bellissimi che scaldano il cuore.

Il Villaggio Hanok di Chŏnju si formò negli anni 1930 quando alcuni ricchi e vari funzionari governativi cominciarono a insediarsi in quest'area. Per conservare le case di valore storico, nel 1977 le autorità della regione Chŏlla-pukto designarono l'area come “zona di conservazione delle case tradizionali” e proibirono qualunque altra costruzione, con la sola eccezione delle case tradizionali con il tetto di tegole. Ma, siccome ciò significava che le case esistenti non potevano essere toccate anche se il tetto faceva acqua e i muri si crepavano, quell'area mostrò presto i segni di un rapido decadimento e molte furono le richieste di annullamento della zona speciale di conservazione di quelle abitazioni.

Di fronte al dilemma di concedere l'annullamento della zona speciale e il desiderio di conservare invece la cultura tradizionale, la città di Chŏnju nel 1999 designò il villaggio “distretto speciale della cultura tradizionale”, fornendo vari incentivi come un finanziamento per la costruzione e l'espansione di case coreane tradizionali, oltre che per la costruzione di nuovi centri culturali.


L'interno della Sala di esposizione dell'artigianato presenta oggetti prodotti nell'area di Chŏnju

La città ha anche investito di recente forti somme per ampliare i viali e per finanziare altri servizi, come un centro per la cultura tradizionale, un museo del liquore tradizionale e un centro per un'esperienza di vita nelle case coreane tradizionali. L'area che era andata man mano deteriorandosi, cominciò subito a cambiare aspetto trasformandosi in breve tempo in una destinazione turistica pulita e attraente, con molte cose da vedere, riportando così alla vita il luogo. Nel 2003 il Villaggio Hanok di Chŏnju è stato visitato da circa 600.000 turisti, 45.000 dei quali stranieri.

Il flusso di turisti al Villaggio Hanok di Chŏnju e il denaro che essi spendono mentre si fermano nel villaggio ha avuto un effetto benefico sull'economia della regione. In media i turisti spendono circa 60.000 won (50 dollari US) a persona per fermarsi una notte, mentre gli stranieri spendono 200 dollari. Quando il progetto di costruzione e ampliamento del villaggio sarà stato completato nel 2009, con ristoranti, sale da tè e servizi culturali stabiliti nell'area, si prevede che si possano creare tremila nuovi posti di lavoro.

La città di Chŏnju ha trasformato quest'area di case tradizionali in un luogo grazioso e rilassante, dove chi abita in città può provare a vivere nel modo tradizionale di un tempo, stando in quelle case, sentendo parlare della cultura del tè, assaggiando il cibo tradizionale e assistendo a rappresentazioni, giochi e spettacoli.

Oltre alle case tipiche, i principali impianti del Villaggio Hanok comprendono il “Centro della cultura tradizionale”, dove vengono tenute regolarmente rappresentazioni di p'ansori (canti narrativi), di danza e di percussioni, il “Museo dei liquori tradizionali”, dove i visitatori possono osservare il processo di produzione dei vini e liquori di riso come il makkŏlli (vino di riso non raffinato) e il ch'ŏngju (vino di riso raffinato), il “Centro di esperienza di vita in una casa tradizionale” (Hanok Living Experience Center), dove i visitatori possono passare la notte in una casa del luogo e provare i piaceri di un pavimento di pietre riscaldate e di una veranda col pavimento di legno, il “Tempio Kyŏnggijŏn” (sito storico numero 339) dedicato a Yi Sŏng-gye, fondatore dello stato di Chosŏn, “Omoktae”, il luogo dove Yi Sŏng-gye tenne un banchetto dopo aver sconfitto i pirati giapponesi, e infine la “Sala di esposizione degli oggetti di artigianato”.

Fra le altre attrattive del villaggio vi sono il “Memoriale della rivoluzione Tonghak”, alcune case con pareti di argilla, un centro di ceramiche tradizionali, alcune scuole confuciane, centri di calligrafia, una sala da tè tradizionale e un alberghetto per turisti di un tempo.

Il “Centro di esperienza di vita in una casa tradizionale” fu creato dalla città di Chŏnju nel 2002. All'interno di questo centro si sono trasferiti un certo numero di artigiani-artisti che si occupano di varie arti, dalla creazione di ventagli, alla ceramica, dai lavori in legno a quelli in carta, e alla tintura delle stoffe. I turisti possono osservarli al lavoro e rendersi conto di come si lavorava un tempo in Corea. Il centro possiede anche nove camere per i turisti, fra cui una camera coreana che era tipicamente riservata agli ospiti maschili (sarangch'ae) e una riservata per le signore ospiti (anch'ae), come si usava un tempo, oltre a un cortile e un padiglione esterno.

Agli ospiti che si fermano per la notte viene servito il vitto un tempo tradizionalmente gustato dalla classe dominante, cioè riso bollito, una minestra e cinque diversi contorni serviti in piatti di ottone. Si possono anche prendere in prestito delle biciclette per andare in esplorazione nel villaggio.

Oltre al “Centro di esperienza di vita Hanok”, anche il vicino alberghetto per turisti di tipo tradizionale possiede alcune camere per ospiti. Quest'ultimo edificio, chiamato Yangsajae, fu costruito nel 1875 e fu usato come luogo di lavoro e di riposo per i letterati che frequentavano il tempio e l'accademia confuciana Chŏnju Hyanggyo. Ha 6 camere e può ospitare fino a 24 persone.


Il Museo dei liquori tradizionali dove si possono osservare i procedimenti di preparazione dei vini dal riso e si possono assaggiare vari tipi di liquori

Siccome Chŏnju fu il luogo d'origine del clan reale Yi, l'accademia Chŏnju Hyanggyo fu la maggiore scuola confuciana della regione durante il periodo Chosŏn. Non lontano dall'alberghetto Yangsajae si trova Omoktae, il luogo dove Yi Sŏng-gye si fermò nel 1380 per offrire un banchetto ai membri del clan Yi di Chŏnju in celebrazione della sconfitta dei pirati giapponesi avvenuta a Hwangsan, nella zona di Namwŏn.

I gestori di Yangsajae coltivano e producono loro stessi il proprio tè verde, che viene offerto ai visitatori. La zona costituisce il limite settentrionale dell'area utile per la crescita del tè in Corea.

Vicino al “Centro di esperienza di vita Hanok” si trova un Centro di cultura tradizionale, chiamato Tongnagwŏn, che appartiene all'Università femminile Kijŏn di Chŏnju: anche questo Centro possiede delle camere per turisti. Tutti gli anni, in ottobre, questo centro tiene una manifestazione in cui l'ultimo discendente della famiglia reale Yi, il principe Lee Sŏk, parla ai visitatori della cultura e della storia della corte reale di Chosŏn.

Per trasformare il villaggio Hanok in un distretto turistico efficiente, la città di Kyŏngju ha diviso il villaggio in quattro aree separate: l'area hanok, l'area hyanggyo, l'area taejoro e l'area della cultura tradizionale. Ultimamente sono stati fatti notevoli lavori di ristrutturazione. Secondo i piani della città, il progetto dovrebbe essere completato, come si è detto, nel 2009 con una serie di ulteriori servizi, come un centro per la medicina, un villaggio in cui si serve vitto tradizionale, servizi di ricettività su temi tradizionali, un villaggio per i lavori di artigianato, un centro per la produzione di carta di gelso fatta a mano (hanji) e un centro dedicato alla letteratura di Ch'oi Myŏng-hi.


Tratto da “Jeonju Hanok Village”, in Pictorial Korea, Dicembre 2004. Testo di Moon Mi-hwa (rivisto e corretto dall'autore del sito). Fotografie di Lim Jong-pil. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo