T'ojŏng pigyŏl, il libro degli indovini coreani

Al vedere quanto spazio le riviste, la TV e perfino i quotidiani danno all'oroscopo nel nostro paese, uno straniero potrebbe pensare che noi italiani siamo un popolo che, prima di agire, consulta immancabilmente gli indovini. Anche in Corea, come in tutto il mondo, molti sono ansiosi di sapere in anticipo che cosa riservi loro il futuro e non mancano gli indovini, ma questi, perlomeno, hanno solide basi letterarie e filosofiche. I loro pronostici si basano infatti sui “trigrammi” del taoismo e sulla loro interpretazione. Uno dei testi classici sempre consultati da questi indovini-letterati, che scrutano il futuro per le strade, è il libro di cui tratta questo articolo.

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


Il T'ojŏng Pigyŏl (토정비결 ) è un libro di consultazione scritto dal letterato Yi Chi-ham (이지함 1517-1578), che usava T'ojŏng come proprio pseudonimo letterario. Il termine pigyŏl significa “segreto, mistero”, per cui il titolo del libro corrisponde a “I segreti di T'ojŏng”.

Basato sugli otto trigrammi della filosofia taoista, il libro fornisce una guida mese per mese del destino di una persona, mettendo in relazione fra loro gli otto elementi che sono considerati la base di tutte le cose dell’universo.

Una breve nota sui trigrammi      

Gli otto trigrammi illustrati qui sopra si contrappongono a due a due e, secondo l'appendice V dell'I Ching, corrispondono (da sinistra a destra) a: cielo e terra, tuono e pioggia, acqua e fuoco, monti e paludi.

Come si sa, quattro di questi trigrammi compaiono nella bandiera della Repubblica di Corea (Corea del Sud). Si tratta dei trigrammi che corrispondono a Cielo e Terra (contrapposti, in alto a sinistra e in basso a destra) e di quelli che corrispondono ad Acqua e Fuoco (anch'essi contrapposti, in alto a destra e in basso a sinistra). Al centro c'è il simbolo taoista dello Yin e Yang, che esprime l'eterno divenire e avvicendarsi di tutte le situazioni del mondo, nel bene e nel male.


Una giovane coppia, seduta a gambe incrociate sul pavimento, sta parlando con un indovino

A dire il vero, il T'ojŏng Pigyŏl è ricco di espressioni metaforiche e di frasi convenzionali, molto simili fra loro. Ma, siccome la consultazione di questo libro è considerata un modo semplice di venire a conoscenza di ciò che riserva il destino per il prossimo futuro, da centinaia d'anni questo testo è diventato una guida molto popolare fra la gente comune.

La consultazione di questo libro avviene specialmente all'inizio dell'anno del calendario lunare e in quell'occasione si vedono per la strada un gran numero di indovini che, per una modica spesa, fanno previsioni sul futuro di chi li consulta.

Esistono due modi di consultare il T'ojŏng Pigyŏl. Uno è quello di usare come standard il tempo, l'altro invece è di considerare lo spazio o l'ambiente che circonda l'individuo. Nella maggior parte dei casi, però, ci si basa sul fattore tempo, forse perché è il più facile da capire: basta infatti conoscere l'anno, il mese, il giorno e l'ora della propria nascita secondo il calendario lunare per avere tutti gli elementi necessari per consultare il manuale onde ricavarne un responso.


La tenda di un indovino per le strade di Seul

L'anno, il mese, il giorno e l'ora della propria nascita sono considerati “i quattro pilastri”, o saju (사주 ). Il giorno di 24 ore è diviso in due gruppi di 12 periodi temporali che vengono poi moltiplicati in modo da ottenere in totale 144 periodi.

Per interpretare il T'ojŏng Pigyŏl sono necessari tre trigrammi, chiamati “trigramma superiore” o sanggwae (상괘 ), “trigramma intermedio” o chunggwae (중괘 ) e “trigramma inferiore” o hagwae (하괘 ). Questi vengono poi combinati a formare un grande trigramma che viene quindi usato come chiave per interpretare il contenuto del libro. In pratica, il grande trigramma è un numero di tre cifre derivato da una serie di calcoli in cui sono coinvolti i numeri per l'anno, il mese, il giorno e l'ora della nascita.

Usando il numero così ottenuto, si consulta il contenuto appropriato del libro e lo si interpreta per ricavarne il destino della persona per il futuro, in particolare in occasione del capodanno. Il risultato è una specie di oroscopo di quello che il nuovo anno porterà in generale, seguito dagli oroscopi dettagliati mese per mese. Le espressioni che il libro riporta sono per la massima parte metaforiche e poetiche.


Un indovino sta prendendo appunti per poter dare al cliente il risultato della consultazione del libro

Le previsioni determinate in accordo con il momento esatto della nascita di una persona forniscono a ciascun individuo messaggi diversi. Per alcuni si tratterà di un avvertimento per un pericolo imminente, per altri di un messaggio di speranza.

È chiaro che questi messaggi vanno presi per quello che sono: semplicemente frutto del caso. La migliore attitudine da avere nei riguardi del T'ojŏng Pigyŏl è, al massimo, quella di nutrire qualche speranza nel caso di previsioni fortunate e di premunirsi opportunamente nel caso di previsioni sfortunate.

Di recente si è sentito dire che si sarebbe consultato questo antico libro anche per prevedere il futuro della nazione. D'altronde si sa che in Estremo Oriente questo tipo di testi vengono a volte consultati per decidere non solo il fato dei singoli individui, ma anche quello di grandi aziende. Non sarebbe quindi strano se si fosse usato il T'ojŏng Pigyŏl anche per conoscere il destino del paese.


In famiglia si esplora il futuro con l'aiuto del libro T'ojŏng Pigyŏl

Comunque sia, se poi la propria situazione coinciderà grosso modo con quanto previsto dalla consultazione di questo libro, o se invece risulterà essere esattamente l'opposto dipenderà evidentemente dal caso, come avviene per tutti gli oroscopi, per cui oggi non gli si dà più l'importanza che gli si dava un tempo.

La maggior parte dei giovani oggi consulta l'indovino solo per divertimento. Il T'ojŏng Pigyŏl resta comunque un esempio di ricerca sull’ignoto, un manuale scritto forse per venire incontro al bisogno della popolazione minuta di nutrire speranza nel futuro, specialmente nei momenti di maggiore calamità.

E, se consideriamo la storia della Corea, vediamo che quel paese ha vissuto più periodi brutti che periodi di grande sviluppo come sembra essere (almeno per la Corea del Sud) il momento attuale.


Tratto in parte dall'articolo “Fortune Telling” in Pictorial Korea, gennaio 2005. Testo di Lee Eu-jeong. Fotografie Hwang Min-kyu. Ricerche bibliografiche a completamento del testo a cura dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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