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Il luogo del rilevamento
L a via scelta per il rilevamento è situata in una zona periferica di Seul, lontana dai palazzi del centro e dai grandi alberghi. È un luogo ancora abbastanza poco inquinato da nuove costruzioni, che mantiene le caratteristiche di un tempo (di una quarantina d’anni fa, tanto per intenderci). È una via senza nome, come la maggior parte delle vie delle città coreane, e va dalla stazione Mia (미아역) della linea 4 della metropolitana al mercato di Samyang (삼양시장). La via è percorsa da un traffico leggero costituito da un autobus locale, da carrettini, motociclette alcune delle quali cariche di merci, biciclette, un certo numero di auto, oltre ai pedoni che devono destreggiarsi tra i furgoncini che stanno scaricando le merci. È lunga 700 metri circa ed è costellata di negozietti su entrambi i lati. Su Internet, la si trova indicata come si vede qui sotto.

La via in questione è quella segnata da tante B. Questa piantina è stata presa dalla mappa ufficiale di Seul pubblicata su Internet.

La stessa strada fotografata dall'aereo e presa da Google Earth. Come si nota, le proprietà immobiliari sono estremamente frazionate.
Circa l’ottanta per cento delle insegne (간판 看板) dei negozietti che si affacciano su quella stradina contiene delle parole in inglese prese dall’americano, trascritte in alfabeto coreano. In qualche raro caso capita anche di vedere una parola originariamente italiana, tedesca o francese. Normalmente non tutto il contenuto delle insegne è costituito da parole americane: alcune hanno una sola parola che si accompagna ad altre di origine cinese. È difficile trovare insegne che siano scritte esclusivamente con parole di origine coreana (cioè non sino-coreane). Il fenomeno è recente e risale a quando la Corea si è imposta sui vari mercati del mondo con i propri prodotti e ha cominciato a imitare l’Occidente negli edifici, con la costruzione di grattacieli e di grandi condomini.
Ma cominciamo nell’ordine in cui le foto sono state scattate, ovvero partendo dalla parte del mercato di Samyang e proseguendo verso la stazione della metropolitana di Mia-dong. |
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I documenti
L’insegna che qui si vede più in basso, sotto le altre, riporta la scritta 베르데 호프 치킨 che vuol essere la pronuncia coreana di una frase apparentemente italo-germanico-americana in cui si trova una parola evidentemente italiana ("verde", pronunciata 베르데 perŭde), una parola tedesca ("birra alla spina, birreria", in tedesco hof, trascritta con 호프 hopŭ) e una parola americana ("pollo [allo spiedo]", in inglese chicken, resa con 치킨 ch’ik’in). Il significato dell'insegna è, salvo prova contraria, “«Verde» birra e polli”. Si tratta senza dubbio di una rosticceria dove si vendono e si consumano sul posto polli arrosto e viene servita birra alla spina.
Nota: La soluzione del significato del termine 호프 (in un primo momento inteso erroneamente come derivante dall’inglese hope "speranza") ci è stata suggerita dal signor Lomonaco che vive in Corea. Oltre che nei moderni dizionari di coreano, questa soluzione trova conferma anche in Internet dove vediamo la correlazione tra “osteria” e il termine hopŭ (술집 > 호프). Resta invece ancora misteriosa la presenza della parola 베르데 (verde), che non si vede citata nei dizionari, ma che si nota in Internet associata alla parola 마레 (mare) ("Mare Verde" 마레 베르데) ed è citata anche come nome di luogo (베르데 (곶) Verde (串)). In questa insegna il termine 베르데 in effetti si trova scritto a parte, isolato, come se fosse il nome del locale.
Da notare che tutte le scritte orizzontali di queste insegne si leggono da sinistra a destra, come avviene per l’italiano, mentre le insegne orizzontali in caratteri cinesi che si trovano ad esempio sui principali edifici dei templi buddisti si leggono normalmente da destra a sinistra. |
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La scritta 리움 헤어 che si legge su questa insegna lascia aperti molti dubbi sul vero significato della prima delle due parole. La seconda delle parole, che si pronuncia heŏ, vuol dire "capelli", dall’inglese hair, ma della prima, che si pronuncia rium non si avevano soluzioni finché non si è trovato il collegamento con il Leeum, che è un importante museo d’arte di Seul. Questo nome, quindi, è diventato sinonimo di “opera d’arte”. La traduzione di questa insegna non è facile. Letteralmente dovrebbe significare “Capelli d’arte”, ma in un’insegna in italiano suonerebbe meglio un qualcosa come “L’arte dei capelli”.
Come si sarà capito, la maggior parte di queste parole inglesi non sono riportate dai dizionari coreani, per cui resta piuttosto difficile essere certi del vero significato senza accertarsene di persona con chi ha ideato quella scritta. |
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Questa è un’insegna che porta il testo principale in sino-coreano trascritto tutto in alfabeto coreano, ma che in un angolo ha la scritta, chiaramente americana, 뉴타운 che si pronuncia nyu t’aun e si riferisce all'inglese new town, cioè città nuova. Il termine “città nuova” è molto usato nelle insegne e ricorda un po’ lo slogan in puro coreano “새 마을” (villaggio nuovo) creato dal presidente della repubblica Park Chung-hee negli anni 1960 quando iniziò il processo di modernizzazione del paese che ha poi dato vita alla ripresa economica della Corea di oggi.
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Ecco un’altra insegna scritta in alfabeto coreano con parole solo anglo-americane. La scritta dice 코리아 레저타운 e le parole interessate sono: 코리아 k’oria, pronuncia della parola inglese Korea, 레저 rejŏ, pronuncia molto coreanizzata dell’inglese leisure (“tempo libero, divertimento”) e il già visto 타운, “città”, dall'inglese town. In definitiva l’insegna significa all’incirca “città dei divertimenti della Corea”.
Certo che risulta difficile capire come una parola inglese come “leisure”, che inizia con la elle (l), possa diventare in pronuncia coreana rejŏ, con la trasformazione della elle (l) iniziale in erre (r) e il cambiamento della esse (s) sonora intermedia in gi (j). Una tale pronuncia si trascriverebbe in italiano con “regio”, con la “o” finale aperta. Si capisce meglio la cosa quando si pensa che in coreano la elle e la erre iniziali non vengono distinte come suoni separati, per cui sono rappresentate dalla stessa lettera (ㄹ), mentre la pronuncia della esse sonora (come in rosa) non esiste nella lingua, per cui si è costretti a ricorrere alla consonante che dà il risultato fonetico più vicino, che è appunto la lettera ㅈ quando si trova in posizione intermedia. |
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Una scritta mista sino-coreano e inglese (주연테크 컴퓨터) in questo caso lascia intendere che il negozio tratta computer ad alta tecnologia. La parte sino-coreana 주연 (trascrizione in alfabeto coreano della pronuncia dei due caratteri cinesi originari 主演) significa “giocare il ruolo principale”, mentre la prima delle parti in inglese (테크 pronunciata t’ekŭ) si riallaccia al prefisso anglo-americano tech che significa “tecnologico”. L’unione della parte sino-coreana con la parte anglo-americana si può quindi rendere con “altamente tecnologico”. L’ultima parola (컴퓨터), pronunciata kŏmp’yut’ŏ, non lascia adito a dubbi: si tratta della pronuncia del termine “computer”, ormai diffuso in tutto il mondo (e la Corea su questo punto ci batte di molte lunghezze). Il significato dell’insegna risulta quindi essere “computer altamente tecnologici”, come si è accennato prima.
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L’insegna di questo negozio (위너스 마트), composta da due parole di origine anglo-americana, ci fa capire come possa essere trascritta un’altra consonante che non esiste nell’alfabeto coreano, la “v”. La prima delle due parole (위너스), infatti, non dovrebbe essere altro che la trascrizione in alfabeto coreano della parola “Venus”, in italiano “Venere”. Il condizionale è d’obbligo in quanto, come si è detto sopra, la maggior parte di queste nuove parole non sono riportate da alcun dizionario di coreano. La pronuncia di questa prima parola è winŏs, dove la prima sillaba wi si pronuncia come il dittongo italiano “ui” in “qui”. La seconda parola (마트), invece, è chiarissima nel suo significato: si tratta dell’abbreviazione tipicamente americana “mart” della parola “market” (mercato), qui pronunciato mat’ŭ. Il significato dell’insegna risulta quindi essere “mercato di Venere”. Confesso di non avere avuto il tempo di indagare più a fondo e vedere che cosa effettivamente si vendesse in quel negozietto (probabilmente cosmetici).
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Il negozio di noleggio di videocassette ha un’insegna abbastanza particolare. 스크린 도둑 è una scritta formata da una prima parola di origine anglo-americana e da una successiva parola originale coreana (non sino-coreana). La prima parola 스크린 pronunciata sŭk’ŭrin è la trascrizione coreana dell’inglese screen, “schermo”. La seconda parola 도둑, invece, è un termine originario coreano che si pronuncia toduk e che significa “ladro”. In sostanza, l’insegna può essere tradotta con “ladro dello schermo”.
Da notare come la scrittura della seconda sillaba 크 (k’ŭ) della prima parola sia stata scritta più in piccolo, forse per cercare di rendere meglio la pronuncia della c della parola screen (che, con la r che segue, forma il gruppo di consonanti cr inesistente in coreano). |
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Qui abbiamo due insegne: quella in alto contiene, sotto la scritta in inglese LINER PC ZONE, la pronuncia in coreano delle stesse parole: 라이너 피씨 - 존 che è rainŏ p’issi chon, con la “z” resa dalla consonante “ㅈ” (ch). Si tratta di un Internet Café.
L’insegna sottostante 우리게임랜드 è formata da una parola originaria coreana (non sino-coreana) e da due parole di origine anglo-americana. La parola originaria coreana è 우리, che si pronuncia uri e significa “noi, nostro”. Le due parole di origine inglese sono 게임 pronunciata keim, trascrizione coreana dell’inglese game (gioco, gara), e 랜드 pronunciata raendŭ, trascrizione dell’inglese land (terra). La traduzione dell’insegna sarà dunque “la nostra terra dei giochi” (oppure “la terra dei nostri giochi”). |
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A quanto pare l’insegna 럭키부동산 visualizzata a sinistra è quella di un’agenzia immobiliare. La seconda parte della scritta (부동산) è una parola sino-coreana pronunciata pudongsan, da un originale in caratteri cinesi 不動産 che significa “proprietà immobiliare”. La prima parola (럭키 pronunciata rŏkk’i) viene invece dall’inglese lucky che significa “fortunato”. Il significato dell’insegna di questa agenzia immobiliare è dunque “Proprietà immobiliare fortunata”.
Nota: Resta comunque un piccolo dubbio perché i dizionari coreani per la parola inglese lucky riportano la scritta 러키 senza la k (ㄱ) finale nella prima sillaba. |
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Un locale di un certo gusto, almeno nell’aspetto esterno, porta la scritta 비어캐빈. Si tratta di due parole di origine anglo-americana che sono riportate in piccolo (BEER CABIN) anche nell’insegna che si vede a sinistra della grande scritta in alfabeto coreano. È un bar in cui si vendono birra e liquori. La pronuncia coreana delle due parole è piŏ (da beer, in italiano “birra”) e k’aebin (da cabin, in italiano “cabina”). La traduzione potrebbe essere semplicemente “birreria”.
Si noti come la pronuncia della parola inglese beer sia diventata in coreano piŏ. Le parole coreane, infatti, non possono mai iniziare con una consonante occlusiva sonora (come ad esempio “b”). Nella trascrizione l’occlusiva sonora in posizione iniziale di parola (cioè dopo una pausa) diventerà quindi un’occlusiva sorda (“p”). |
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Come si vede, man mano che ci si avvicina alla stazione della metropolitana, le insegne diventano più attraenti e curate. Le immagini delle carte da gioco, della roulette e della banconota da 50 euro (notare EURO e non dollari) che si vedono come sfondo di questa insegna 최신온라인 보드게임 lasciano intuire che si tratta di un posto in cui si va a giocare facendo puntate in denaro. Qui si ha inizialmente una parola sino-coreana (최신, pronuncia dei due caratteri cinesi 最新, dal significato di “nuovissimo”), seguita da 온라인 pronunciata onrain [ollain], dall’inglese on-line, a sua volta seguita nella riga successiva da 보드게임 pronunciata podŭgeim, dall’inglese board game, “gioco di simulazione”. Il risultato finale ci dà la traduzione “Nuovissimi giochi di simulazione in linea”.
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Semplicissima l’insegna 탈렌트 di questo negozio di stufe. La pronuncia della parola è t’allent’ŭ e l’originale inglese è senza dubbio talent (talento, ingegno), anche se non viene riportato dai dizionari. Delle tre parole scritte in piccolo 카스 라거 하이트 a destra della scritta grande, non si riesce a immaginare quale possa essere la soluzione (se non per la prima 카스, pronunciata k’asŭ che non può che voler dire “gas”).
La soluzione del significato di quelle tre paroline mi viene fornita il 24 ottobre 2014 da un lettore (A. Borini) che ringrazio molto. Si tratterebbe dei nomi di due delle birre più diffuse in Corea, la Cass lager (카스 라거) e la Hite (하이트). Il che significa che
non si tratta di un negozio di stufe, conclusione alla quale ero forse giunto vedendo il tubo di una stufa che spuntava da una finestrella. Evidentemente questo locale è una birreria! |
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Questa 죠이애견 è evidentemente l’insegna di un negozio di cani da compagnia. Ce lo lascia capire la seconda parola 애견, termine sino-coreano la cui pronuncia è aegyŏn e il cui originale in caratteri cinesi è 愛犬. Il primo dei due caratteri cinesi significa amore, mentre il secondo significa cane, da cui il significato appena citato. La prima parola, 죠이 pronunciata chyoi, sarebbe stata difficile da capire se non ci fosse stata la concomitante scritta JOY in caratteri latini. Questa ci fa capire che il significato della parola è “gioia”, dall’inglese joy. La traduzione? Qualcosa come “Gioia, cani da compagnia”.
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Altra insegna che presenta problemi di interpretazione è questa 썬더지킨. È formata da due parole, la seconda delle quali, 지킨 pronunciata chik’in, si riferisce all’inglese chicken, “pollo”. Il problema è riuscire a capire quale significato possa avere la prima parte, 썬더 pronunciata ssŏndŏ. Le ricerche sui vari dizionari di coreano non davano risultati. Per fortuna un’e-mail a un amico in Corea mi chiariva che si tratta di un negozio che vende parti di pollo fritto, immediatamente pronte da consumare. Ecco che allora il termine 썬더 si collega direttamente all'inglese thunder che significa tuono, ma più spesso inteso come fulmine, o lampo (simbolo di velocità). Il significato dell’insegna viene quindi a chiarirsi. Significa: “polli fulminei”.
Abbiamo quindi anche capito che la th iniziale di una parola americana viene trascritta in coreano con la doppia esse (ㅆ). |
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Mentre la parte superiore di questa insegna porta il nome del negozietto in caratteri latini (MODERNIST), la parte sottostante con sfondo bianco presenta una scritta in parte in sino-coreano e in parte come pronuncia di un termine anglo-americano (남성패션). Poi segue la trascrizione del nome del locale (모더니스트, pronunciata modŏnisŭt’ŭ, corrispondente alla scritta in caratteri latini MODERNIST che si vede sopra). La parte che ci interessa è la prima, che risulta composta dalla pronuncia in alfabeto coreano dell’originale in caratteri cinesi 男性 (che si pronuncia namsŏng e che vuol dire “maschile, uomo”) e dal termine di origine anglo-americana 패션, che si pronuncia p’aesyŏn e corrisponde al termine fashion (in italiano “moda”). Il significato di questa parte dell’insegna risulta quindi essere “moda maschile”.
Da notare è il fatto che l’iniziale “f” di fashion (moda) sia stata trascritta con una “p” aspirata (ㅍ). Un’altra delle consonanti che manca nel coreano è la nostra effe (f), per cui si è costretti a ricorrere al suono più simile a questo, che è appunto la p aspirata. |
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Facilissimo il collegamento tra la pronuncia coreana della scritta 이지베이비 con il sottostante EZI Baby. Di più difficile interpretazione la parola EZI (che potrebbe forse essere una variante di easy, termine inglese per “facile”). Le due parole nella scrittura coreana sono collegate, per cui la pronuncia diventa ijibeibi. Il significato? Forse “bambini facili” (la scritta in piccolo parla di abiti per partorienti e di abitini per neonati).
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Il mazzo di carte disegnato sulla destra dell’insegna ci lascia intendere che questa è una sala dove si va a scommettere. Entrambe le parole
이벤트 행사 hanno lo stesso significato, ma la prima (이벤트) è di origine anglo-americana, mentre la seconda è sino-coreana. La pronuncia del primo termine è ibent’ŭ ed è immediatamente collegabile all’inglese event, che significa “avvenimento, competizione”.
Da notare che qui la v del termine event è stata resa in trascrizione con la consonante b (ㅂ) a causa della mancanza del suono “v” nella lingua coreana (ma nell’insegna del negozio di cosmetici, poco sopra, era trascritto con “w” nel dittongo 위 “wi”). |
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Ecco ora una lunga insegna che impiega inizialmente termini sino-coreani e che termina con due parole di origine anglo-americana
스포츠 맛사지. La prima parola (스포츠) si legge sŭp’och’ŭ ed è la pronuncia coreana del termine sport, parola usata comunemente e riportata dai dizionari coreani. La seconda (맛사지) che si pronuncia massaji invece non è riportata dai dizionari, ma è sicuramente in relazione con l’inglese massage che significa “massaggio”. Il significato di quest’ultima parte dell’insegna sarà quindi “massaggi sportivi”.
Da notare anche come viene segnalato il numero di telefono sotto la scritta: H•P sta per 핸드폰, abbreviazione di hand-phone, in pratica il nostro telefono cellulare. |
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Con la grande diffusione dei computer non poteva mancare, anche in una zona periferica come questa, un negozio che vendesse gli accessori di queste macchine.
Ecco dunque un 잉크 • 토너 due parole di origine inglese che si leggono ingk’ŭ - t’onŏ e che sono gli originali ink e toner (cioè inchiostri e toner) usati dalle stampanti. |
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Una scritta poetica per un negozio di scarpe da donna. Abbiamo qui una sola parola di quattro sillabe 신데렐라 che si pronuncia
sinderella. Il collegamento con il termine inglese Cinderella (Cenerentola) è suggerito anche dalla presenza di una scarpetta femminile.
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I colori di questa insegna (blu e rosso) segnalano che si tratta di tre parole. La prima di queste (란제리), che si pronuncia ranjeri, è un termine originariamente francese, ma passato anche nel vocabolario anglo-americano, mentre le altre due sono parole sino-coreane. Questo primo termine (la parte per noi più interessante) non è altro che la parola lingerie che significa “biancheria intima da donna”. Lingerie, con la pronuncia ranjeri, è entrata a far parte della lingua coreana da tempo ed è quindi riportata anche dai dizionari coreani.
Tra parentesi i colori blu e rosso sono quelli usati per la parte centrale della bandiera coreana (il simbolo del yin e yang) e vengono impiegati quasi ovunque con una frequenza molto superiore rispetto agli altri colori. |
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L’insegna qui a destra 카펫륨 formata da una sola parola anglo-americana dà luogo a qualche incertezza nella parte finale. Questo è un negozio di stuoie e le prime due sillabe 카펫 della parola, che si pronunciano k’ap’et, non lasciano dubbi: si tratta della parola inglese carpet che significa “tappeto”. Quello che può suscitare più di una incertezza è la desinenza finale
륨 (pronunciata rium che dovrebbe essere una desinenza inglese -rium, affine ad esempio al nostro -rio di “erbario”. La parola originaria anglo-americana, questa volta inventata in Corea, sembrerebbe quindi essere carpetrium e dovrebbe corrispondere al significato di un ipotetico “tappeteria” (insomma, un negozio di tappeti).
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L’ultima delle insegne fotografate (siamo ormai vicinissimi alla stazione Mia della metropolitana) è questa 화장품 뱅크 che risulta composta da una parola sino-coreana e da una anglo-americana. Il primo dei termini (화장품) è la pronuncia coreana (hwajangp’um) dei caratteri cinesi 化粧品 che significano “cosmetici”. La seconda parte, invece, è chiaramente americana: la pronuncia paengk’ŭ (dove il digramma ae sta per una e aperta) indica la parola inglese bank, che in italiano vuol dire “banca”. Il significato dell’insegna non può quindi essere che “la banca dei cosmetici”.
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Conclusioni
Si conclude così questa breve ricerca linguistica che, se pur limitatissima nel materiale presentato e nell’estensione areale, ha potuto dimostrare quanto stia cambiando la lingua coreana. Nelle insegne dei negozi la presenza di parole originarie coreane, come si è visto, è limitatissima. Più importante è ancora il numero di parole sino-coreane, ma sta avanzando rapidissimamente la quantità di termini anglo-americani trascritti però alla maniera coreana e spesso resi incomprensibili dall’inadeguatezza della lingua coreana nell’esprimere i suoni dell’inglese e delle altre lingue occidentali. |
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