Finora questo sito ha trascurato quello che è uno dei più diffusi giochi di strategia della Corea, il janggi. Grazie al contributo di Antonio Barra rimediamo alla mancanza e offriamo un primo contatto con un gioco estremo-orientale che, nella versione coreana, si presenta molto interessante, forse ancor più degli scacchi occidentali. |
Introduzione![]() La scacchiera coreana del gioco del janggi O ltre al gioco del baduk ( Il janggi viene giocato su un tavoliere o una scacchiera con 9x10 intersezioni. Le pedine sono di forma ottagonale o circolare, di diversa grandezza a seconda della forza del pezzo che rappresentano. La posizione di partenza per una partita è illustrata nella figura a destra. La partita viene condotta tra due schieramenti: lo schieramento Cho ( I pezzi che compongono entrambi gli schieramenti sono:
Per capire meglio quali siano le possibili mosse dei vari pezzi sarà utile consultare le pagine di un corso di istruzioni (in coreano) che si aprono cliccando sui seguenti nomi dei pezzi: Generale (漢), Carro (車), Cannone (包), Cavallo (馬), Elefante (象), Soldato (兵) e Guardia (士). Quando i pezzi (nostri o avversari) arrivano all’interno del Palazzo, acquistano la capacità di poter muovere anche sulle diagonali in esso presenti. Questa regola è molto utile nel caso dei Carri, dei Cannoni e dei Soldati. La cattura di un pezzo avversario ha luogo quando la casa che questo occupa si trova sulla traiettoria di una nostra figura. In tal caso, il giocatore che effettua la presa toglierà il pezzo avversario dalla casella e vi metterà una pedina del proprio schieramento. Si noti che i caratteri cinesi usati per indicare i pezzi dello schieramento Cho (verde o blu) sono sempre scritti in corsivo, il che, come si è detto prima, rende più difficile il riconoscimento dei pezzi. Si veda la voce Janggi di Wikipedia (in inglese). Il janggi ha una grande somiglianza con gli scacchi cinesi (xiangqi), di cui è diretto discendente. Occorre però dire che la somiglianza fra i due è puramente esterna: i pezzi sono simili, ma le differenti regole di movimento del Cannone e dell’Elefante e soprattutto la possibilità, per entrambi i contendenti, di poter cambiare la disposizione del Cavallo e dell’Elefante su ogni ala (con il divieto però di collocare due Cavalli o due Elefanti sulla stessa ala) danno al gioco coreano un’altra fisionomia strategica e tattica. Basti pensare che, grazie alla suddetta regola dello scambio di posizione di Cavalli ed Elefanti, si possono avere sedici possibili configurazioni iniziali di gioco, il che arricchisce molto le varianti di apertura. Inoltre, nel gioco coreano i due Generali possono stare in opposizione diretta senza un pezzo interposto ed è prevista la possibilità di “passare” (ossia, saltare) la mossa in mancanza di tratti possibili. Qualora non si arrivasse allo scacco matto, la vittoria viene decisa conteggiando il valore dei pezzi rimasti sul tavoliere. NOTE
Il janggi ha una ricca letteratura dedicata alle diverse fasi di gioco (apertura, centro partita e finale) ed ai problemi (bagbo In Corea del Sud dal 1956 esiste un’associazione nazionale (la Korean Janggi Association, KJA) ed un campionato professionistico. Inoltre sulla rete televisiva KBS e sul canale tematico “Brain TV” al janggi è dedicata una serie di trasmissioni. In internet i maggiori portali di gioco offrono il janggi online. |
Origini![]() Il janggi è stato celebrato anche nei francobolli Abbiamo detto che il janggi è un diretto discendente degli scacchi cinesi. La cosa non desta meraviglia, in quanto la cultura cinese ha sempre avuto una grande influenza su quella coreana. I primi cenni sul gioco coreano si incontrano nell’opera “Seongho Saseol” ( Una descrizione del gioco, con regole che sono in tutto e per tutto simili a quelle odierne, si può trovare nell’opera “Gyeogokjip: Shanghuiji” del letterato Jang Yu, vissuto nel XVII secolo. Come già si è detto, il gioco del janggi era molto popolare e non conosceva barriere sociali: non era infrequente vedere al tavoliere ufficiali e soldati, nobili e mercanti, vecchi e giovani. Nella letteratura coreana vi sono parecchi aneddoti su questo argomento. Vi sono delle testimonianze sulla diffusione del gioco anche nel primo periodo Joseon (1392-1910): in una di queste si parla di congiurati che si riunivano con il pretesto di giocare a janggi; in altre testimonianze si parla anche della passione scacchistica del “Taejo” Yi Songgye e di altri personaggi di spicco della corte e del governo. Il janggi è presente anche nelle arti figurative del periodo, soprattutto nella pittura. Nell’iconografia coreana, per rappresentare una vecchiaia serena, spesso si vedono raffigurati degli anziani che giocano a janggi. |
![]() Una rara foto del janggi in Corea del Nord. Si noti la forma dei pezzi e la scacchiera incisa nel tavolo Attualità del giocoAncora oggi, nei parchi delle maggiori città coreane (sia del Sud che del Nord) non è raro vedere anziani immersi in una partita di janggi. C’è da dire che il janggi è presente anche nelle manifestazioni dedicate ai giochi popolari (insieme allo yut e anche agli altri sport fisici come ad es. la lotta coreana “sirum”). Il janggi è un gioco che val la pena di scoprire e diffondere in Europa, in quanto non ha nulla da invidiare agli scacchi “internazionali”, cinesi o giapponesi (questi ultimi vantano già un buon numero di praticanti e di pubblicazioni fuori dai loro paesi di origine). Purtroppo bisogna dire che gli stessi coreani non sono molto propensi a far conoscere il proprio gioco all’infuori del loro paese o delle comunità coreane all’estero. E questo è un gran peccato. In Italia, negli anni Novanta del secolo scorso, un tentativo di promuovere il janggi fu intrapreso dall’AISE (Associazione Italiana Scacchi Eterodossi) tramite alcuni tornei per corrispondenza. Purtroppo questa piccola associazione ha terminato l’attività da alcuni anni e si può dire che da allora il gioco coreano non abbia avuto più alcuna promozione. La speranza è che questo articolo possa risvegliare un certo interesse per questo affascinante e semisconosciuto gioco in cui è racchiusa una parte dello spirito del popolo coreano. |
Alcuni link utili In inglese: |
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© Valerio Anselmo