Ji So-yun, grande calciatrice
La strada verso la vittoria nel calcio femminile

Il calcio femminile non è ancora molto diffuso in Italia, ma ovunque si pratichi raduna una folla di curiosi. Dopo la Coppa del mondo FIFA in Sud Africa, dove la squadra maschile di calcio della Corea del Sud si è fermata ai sedicesimi, la squadra femminile li ha battuti finendo terza alla Coppa del Mondo Under-20 che si è disputata in Germania.



Tre componenti della squadra corrono nel campo nella partita contro il Messico. Ji So-yun è la seconda da sinistra, con le scarpe rosse.

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n un paese dove la maggior parte delle persone probabilmente non sapeva neppure che esistesse, la squadra coreana di calcio femminile Under-20 ha di recente mandato onde d’urto attraverso il mondo calcistico della Corea. Dopo che la squadra nazionale maschile ha superato i sedicesimi di finale a giugno 2010 in Sud Africa, la squadra femminile è riuscita a fare ancora meglio finendo terza nell'evento “under-20” (U-20) che si è tenuto in Germania da luglio all'inizio di agosto. Non è stato solo il miglior risultato per la squadra femminile, ma è stato anche il miglior risultato di qualunque squadra coreana in un evento FIFA.

Dal momento che nell’intero paese vi sono appena 1.404 giocatrici di calcio registrate, il risultato della Corea alla Coppa del mondo Under-20 ha un qualcosa del miracoloso. Benché tutte le giocatrici abbiano dato il massimo, ve ne è stata una che ha dato il maggior contributo a questo miracolo. Con otto goal all’attivo in questa competizione, Ji So-yun ha ricevuto il Premio della scarpetta d’argento (dato al miglior secondo segnapunti) e il Premio della palla d’argento (assegnata alla seconda miglior giocatrice) per aver spinto la sua squadra a raggiungere il terzo posto nel torneo.

Come tributo ai suoi fulminei dribbling e ai suoi superbi passaggi, Ji si è guadagnata l’appellativo di “Ji-Messi”, un accenno a Lionel Messi, la star del Barcellona, e alla leggenda del calcio francese, Zinedine Zidane. Proprio come Park Ji-sung è diventato una figura a cui ispirarsi per il calcio coreano maschile, Ji ora ha il peso della nazione sulle sue giovani spalle, con i coreani che sono impazienti di vederla in prima linea nel calcio femminile per molti anni a venire.

A proposito del tempo passato al torneo, Ji ha detto di non avere che ricordi piacevoli. “Durante gli allenamenti facevamo delle battaglie di danza per rendere più luminosa l’atmosfera”, ha aggiunto. “Dopo essere avanzate alle semifinali, abbiamo trasformato lo spogliatoio in un night-club, accendendo e spegnendo le luci mentre danzavamo e celebravamo.” A dir la verità, Ji non è mai neppure entrata in un night-club. “Preferisco allenarmi e giocare a calcio,” ‒ dice ‒ “piuttosto che passare il mio tempo in un night-club.”

Dopo i momenti eroici della sua Coppa del mondo, Ji da allora è dovuta rientrare di nuovo nella sua più monotona routine quotidiana. Allenandosi ai piedi del tranquillo Monte Songnisan a Boeun, nella regione Chungcheongbuk-do, ha preso parte al Torneo di calcio femminile Tongildaegi nella città di Gangneung. L’evidenza più immediata del suo cambiamento di stato sono state le orde di richieste di interviste che ha ricevuto quando è tornata in Corea. Con l’interesse dei mezzi di comunicazione che si è ora un poco calmato, Ji sta di nuovo dedicandosi a tempo pieno agli allenamenti.


In una partita contro il Messico, Ji So-yun celebra il suo sesto goal alla Coppa del mondo 2010 FIFA U-20

Da studentessa laureanda dell’Università femminile Hanyang, Ji dovrebbe, come la maggior parte delle sue compagne di classe, darsi da fare per cercare un posto di lavoro. Dopo essersi presentata al torneo per gli Under-20, Ji si è trovata nell’invidiabile posizione di vedersi notata da una schiera di squadre femminili professioniste. Tutte le squadre della Lega calcio femminile coreana (WK) vorrebbero offrirle un contratto, ma dovranno aspettare fino ai Rookie Drafts (selezione delle reclute) di novembre per dar voce ai loro interessi. Si dice che anche all’estero alcune squadre della Lega calcio tedesca e della Lega del calcio professionale femminile (WPS) degli Stati Uniti la stiano tenendo d’occhio.

Comprensibilmente, Ji è allettata dalla prospettiva di giocare con i migliori al mondo. “Ho sempre desiderato competere nel campionato del calcio femminile americano, dove giocano le migliori calciatrici del mondo.” ‒ dice ‒ “Nessuna giocatrice coreana ha mai giocato nella Lega calcio WPS, e questo mi rende ancor più determinata. Voglio far vedere al mondo che vi sono giocatrici di calcio di altissima classe anche dalla Corea.”

Per una donna che è stata allevata in circostanze difficili, con genitori divorziati e la lunga lotta della madre con il cancro, l’attrazione finanziaria degli Stati Uniti è anch’essa un fattore importante. Si dice che una squadra americana abbia offerto a Ji 100 milioni di won (85.000 dollari USA) all’anno e, benché questa cifra si riduca una volta detratte le tasse, tuttavia fa sembrare in confronto molto piccola la cifra di 30 milioni di won che lei riceverebbe come recluta nella Lega coreana WK.

Un altro motivo per cui Ji vuole giocare negli Stati Uniti è di mostrare che i giocatori asiatici possono essere una forza nel più duro campionato del mondo. Anche se Ji So-yun non è lei stessa la più possente delle giocatrici, essendo alta 160 cm e pesando 50 kg, alla Coppa del mondo di quest’anno ha dato prova che le sue abilità sono sufficienti per superare qualunque vincolo fisico.

“Ho sentito dire da alcune calciatrici coreane che giocano nel campionato tedesco che la vita là può essere estremamente deludente. Pur avendo lo stesso livello di abilità, le altre nazionalità di solito vengono scelte soprattutto per le loro dimensioni.” ‒ dice ‒ “Se vengo accettata nel campionato americano, voglio dimostrare che i giocatori coreani possono reggere il confronto con giocatori provenienti da qualunque parte del mondo.”

Che Ji stia ora considerando una carriera in America mostra chiaramente quanto sia cambiata la sua vita. A ulteriore conferma, Ji è stata invitata a incontrare il presidente della repubblica Lee Myung-bak alla Casa Blu, dove il presidente le ha chiesto di agire da “ambasciatrice del calcio femminile”. Il presidente Lee ha inoltre chiesto a Ji “la sua cooperazione e il suo supporto al calcio femminile per la creazione di nuove squadre.” Anche se non è una persona che si senta naturalmente a proprio agio sotto i riflettori, Ji ha accolto la richiesta dell’uomo che lei ha chiamato rispettosamente “nonno presidente”, e ora sta imparando come promuovere questo sport in Corea.

Il presidente Lee è ben lungi dall’essere il solo che si aspetta molto da Ji. Dopo gli sforzi erculei da lei compiuti alla Coppa del mondo Under-20, Ji rappresenta ora le speranze di una nazione che si attende altri successi dalle proprie stelle del calcio femminile.


Tratto da «The Road to Victory» in Korea, settembre 2010. Testo di Guk Yeong-ho. Pubblicato con autorizzazione del Korea Culture and Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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