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K im Hong-do Uno dei dipinti più famosi di Kim Hong-do, che illustra una scuola di campagna (di fronte all'insegnante un bambino che è stato rimproverato piange, mentre gli altri ridono) Kim Hong-do è di solito noto come “pittore di costume” (cliccare qui per una pagina su questo argomento), ma fu in realtà un artista eccezionale in tutti i campi della pittura, tanto che oggi viene spesso considerato come un uomo del Rinascimento per i suoi molteplici talenti. Assieme a Chŏng Sŏn ( |
Conosciuto anche col nome d'arte Tanwŏn ( Ragazzo che balla (osservati da vicino, i volti dei suonatori mostrano curiosità e divertimento alla vista del danzatore straccione che balla senza stile) L'Album di dipinti di costume di Tanwŏn, composto da 25 dipinti di cui ne vengono qui presentati 6, è solo uno dei tanti album oggi esistenti di questo prolifico artista che godette di un'immensa popolarità. Altri suoi lavori ben conosciuti comprendono Scene di strada, un paravento a otto ante da lui dipinto all'età di 37 anni, che illustra le scene della vita di ogni giorno in cui uno studioso viaggiante si imbatte; Tre gentiluomini in ritiro, scene di vita pastorale di letterati che hanno rifiutato offerte di una prestigiosa vita pubblica in favore della solitudine campestre; e ancora Dalla nascita alla morte, una cronaca dello stile di vita idealizzato di un letterato confuciano. Vi sono poi dei dipinti-documentario che ritraggono meticolosamente varie funzioni ufficiali di corte. |
Kim Hong-do è anche noto come uno dei “tre maestri della pittura di costume” del periodo Chosŏn, assieme a Sin Yun-bok (![]() Donne che fanno toeletta e lavano la biancheria al fiume (notare il bastone piatto usato al posto del sapone). Nascosto dietro un masso un uomo le sta spiando con un ventaglio sul volto, probabilmente per non farsi riconoscere. La pittura di costume è una categoria generica di pittura che rappresenta lo stile di vita e i costumi di un certo periodo. I temi possono essere qualunque cosa, dalla vita di ogni giorno della popolazione di qualunque classe e strato della società, a scene di eventi politici o religiosi, a celebrazioni, festeggiamenti nei villaggi e lavoro quotidiano. Kim visse in un periodo in cui la gente comune, grazie allo sviluppo economico, cominciava ad avere voce nella società. I documenti storici rivelano che la pittura di costume era spesso disprezzata dai letterati delle classi più alte che la consideravano come “pittura secolare” a causa delle sua mancanza di raffinatezza, da loro molto stimata. Questo tipo di pittura era tuttavia il più popolare fra la gente comune perché catturava scene intime della popolazione al lavoro o durante il divertimento. |
![]() Trebbiatura del riso (il padrone controlla il lavoro comodamente disteso su una stuoia e fuma la lunga pipa) Un'altra teoria sostiene invece che la pittura di costume risultò da un'integrazione dei temi e dello stile della pittura kyŏngjikto ( C'è poi una terza teoria che ipotizza che, come lo stile di paesaggio realistico sorto all'incirca allo stesso tempo, la pittura di costume caratterizzata da un distinto gusto popolare sia nata dalla fiducia in sé e dall'orgoglio degli studiosi gentiluomini che avevano con successo creato il neoconfucianesimo. |
L'Album di dipinti di costume di Tanwŏn, tesoro nazionale n. 527, è conservato nel Museo Nazionale della Corea. In questi dipinti il paesaggio di sfondo è assente, mentre vengono messi in risalto lo stile di vita della gente comune e i suoi tratti caratteristici fondamentali. Presentato con umorismo e con gusto, ognuno dei dipinti porta il sorriso a chi li osserva, toccandone il cuore. I caratteri rappresentati nei dipinti presentano l'intero spettro della società. Studiosi appartenenti alle classi superiori si possono ritrovare nel dipinto Apprezzamento della pittura; ![]() La tessitura di una stuoia Contadini, artigiani, mercanti e individui di varia estrazione sono tutti rappresentati nei dipinti di Kim. I contadini sono rappresentati nelle opere Aratura delle risaie, Trebbiatura, Trinciatura del tabacco e Intervallo del pranzo. Particolarmente notevole è il dipinto Intervallo del pranzo che mostra l'influenza delle tecniche occidentali di ombreggiatura sulla faccia dei contadini e sulle bottiglie del vino di riso. Artigiani e operai specializzati sono rappresentati nel dipinto La fucina del fabbro, in Il ferracavalli e in Lavori di sistemazione del tetto, mentre pescatori e mercanti sono rappresentati nei dipinti Pescatori, Traghetti, Venditori ambulanti, Il mercato e Albergo di villaggio. Si tratta di persone robuste, che sembrano prender gusto al lavoro quotidiano nonostante la fatica richiesta per guadagnarsi il pane, in netto contrasto con la rappresentazione che l'artista diede dei nobili delle classi superiori (yangban |
![]() I dipinti di costume di Kim Hong-do sono molto apprezzati per vari motivi. Sono soprattutto opere d'arte eccezionali che meritano uno studio approfondito, non solo perché registrano lo stile di vita del passato, ma perché lo fanno con un'acuta introspezione e con una tecnica pittorica da maestro. Di conseguenza, Kim viene considerato il migliore dei molti pittori di costume attivi negli ultimi anni del periodo Chosŏn. Lavori di sistemazione del tetto In effetti, i suoi lavori documentano fedelmente la società del suo tempo in modo più convincente di qualunque altro. Sono testimoni di una società composta da persone di buon cuore, ottimiste e spiritose, in contrasto con l'idea comune che la società confuciana del periodo Chosŏn fosse troppo rigida e stagnante, con poco interesse verso la condizione umana. Inoltre, i dipinti di Kim sono una vetrina del senso coreano della bellezza. Semplicità naturale, spensieratezza, umorismo e tutti gli altri tratti che si trovano al centro dell'estetica di Chosŏn sono ciò che caratterizza tutti i suoi lavori. Su Internet ci sono molti altri dipinti di Kim Hong-do. |
Tratto da “Kim Hong-do”, in Koreana, vol.16, n.2, estate 2002. Testo originale di Lee Won-bok. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana. |
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© Valerio Anselmo