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K im Jeong-ho era perfettamente consapevole della grande importanza delle mappe per l’interesse della nazione. In Corea viene ricordato come un pioniere cartografo e uno degli eroi del periodo Joseon per la sua tenacia, determinazione e creatività. ![]() Un ritratto di Kim Jeong-ho Oggi tutto ciò di cui uno ha bisogno per vedere come si presenta una certa zona del globo è un collegamento Internet. Poche battute sulla tastiera e qualche clic con il mouse permettono di ottenere mappe e immagini dal satellite in scale diverse. In molte parti del mondo si usano comunemente apparecchi satellitari per la navigazione e dispositivi intelligenti per cercare la strada giusta con precisione, perfino verso zone remote dove non si è mai stati. Un’intera generazione sta crescendo ora con queste tecnologie, ma prima a essere indispensabili per i viaggiatori erano le mappe su carta. I viaggiatori del periodo Joseon (1392-1910) non facevano eccezione. La necessità di mappe accurate e dettagliate deve essere stata grande anche per l’interesse nazionale, dal momento che la Corea soffrì molte incursioni e pericolose invasioni straniere durante il periodo Joseon. Eppure, non esistevano allora carte geografiche abbastanza accurate: sì, vi erano indicati montagne, fiumi e strade, ma le scale non erano precise, nonostante i migliori sforzi da parte dei cartografi. Questo non significa che i coreani non dessero importanza alla pubblicazione delle mappe. Le prime mappe della Corea furono disegnate prima del periodo dei Tre Regni (37 a.C.- 668 d.C.), e il governo del regno di Joseon cominciò a stampare mappe immediatamente dopo la creazione del nuovo stato. Un esempio estremamente importante è la Honil Gangni Yeokdae Gukdo Jido ( Il Daedongnyeojido fu stampato con 22 blocchi lignei (per un cenno sul restauro di questi blocchi cliccare qui). Quando la carta è completamente spiegata compare una grande mappa della Corea alla scala di circa 1:162.000. Se ci si pone di fronte a questa enorme mappa alta 6,7 metri da nord a sud, la si trova quasi opprimente. Mostra il territorio dello stato di Joseon in un dettaglio estremo. La mappa nel suo insieme ha l’aspetto di un’opera in rilievo di un artista, e ogni linea rivela lo sforzo tremendo che Kim Jeong-ho profuse in essa. Ogni parte di essa trasmette informazioni geografiche, sociali, culturali e amministrative. Prima del Daedongnyeojido, Kim pubblicò mappe come il Suseon Jeondo ( La vita sconosciuta di Kim Jeong-ho Di Kim Jeong-ho (pseudonimo letterario: Kosanja Non è chiaro quale sia stato il motivo che spinse Kim a produrre le mappe, ma è evidente che lui, come geografo e cartografo, superò le barriere di classe inventando nuove tecniche cartografiche e di conseguenza ampliando i confini del suo ambiente. Kim non aveva intenzione di seguire ciecamente i metodi convenzionali, né di rimanere un parassita tecnico del disegno delle mappe. Nelle sue mappe egli tracciò dei segnali per indicare la distanza circa ogni 5,4 chilometri e presentò legende ideate in modo chiaro che spiegavano i simboli e i segni per un più facile utilizzo del suo atlante e dei libri di geografia. Un esempio significativo è il Cheonggudo, che fu la prima mappa prodotta da Kim. Un libro in due volumi, la mappa possedeva una legenda facile da usare e due indicazioni delle distanze (distanze sulla mappa e distanze effettive) con reticoli. Kim fornì anche sulle sue mappe statistiche amministrative e militari per utenti appartenenti alle classi dominanti degli yangban o che fossero funzionari governativi. Tutte queste caratteristiche puntano alla sua idea di una mappa ideale: le mappe non dovevano essere semplici rappresentazioni illustrative di caratteristiche geografiche, ma dovevano anche servire agli scopi, personali o governativi, degli utenti. Non solo scarseggiano registrazioni ufficiali su Kim Jeong-ho, ma anche lo stesso cartografo non scrisse quasi nulla di sé. E tuttavia le sue mappe, i suoi atlanti e i suoi libri chiariscono il suo carattere e la sua visione. Se fosse vissuto nel ventunesimo secolo, sarebbe stato un pioniere creativo che trascende i limiti, allargando i vecchi confini e imponendo nuove regole. In suo onore è anche stato dato il nome Kimjeongho all’asteroide 95016 scoperto nel 2002. |
Tratto dall’articolo “Joseon on Foot: cartographer Kim Jeong-ho”, pubblicato dalla rivista Korea, nel numero di Ottobre 2012. Testo di Im Sang-beom. Qui pubblicato con autorizzazione del Korea Culture and Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Tutti i riferimenti in caratteri cinesi sono dell’autore di questo sito |
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© Valerio Anselmo