L’Italia onora il violinista Kim Min
con il premio ‘Una vita per la musica’ 2009



Il maestro Kim riceve il premio “Una vita per la musica” al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno

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l 13 settembre 2009 al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno il sessantasettenne violinista Kim Min ha ricevuto il riconoscimento “Una vita per la musica” e gli è stata concessa una medaglia dal Presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Il maestro Kim è diventato così il primo sudcoreano a ricevere tale onore. Questi riconoscimenti vengono offerti al musicista dell’anno, scelto dal comitato del Festival di Ascoli Piceno, il cui presidente, Gaetano Rinaldi, ha consegnato il premio a nome del presidente Napolitano.

“Questo è per me un grande onore e costituisce un voto di fiducia dato nel mondo alla musica della Corea, che viene riconosciuta a livello internazionale.” ha detto Kim. “Sono molto grato ai membri dell’Orchestra da Camera Coreana, perché hanno reso possibile per tutti noi la nostra presenza qui, in questo luogo famoso.”

Kim ha ricordato i suoi trent’anni di viaggi e di esecuzioni musicali tra eccitazione e ansietà assieme all’Orchestra da Camera Coreana che ha tenuto più di 700 concerti in nazioni sparse per l’Asia, il Nord America e l’Europa. Un concerto, per Kim indimenticabile, è stato tenuto tempo fa nell’isola di Sorok, che prima ospitava una colonia di lebbrosi coreani e dove vivono ancora molte vittime di questa malattia debilitante.

“La prima organizzazione di musica classica dell’isola fu fondata cento anni fa e la nostra visita ha commosso entrambe le parti, noi e loro.” ha detto Kim e ha aggiunto che il coinvolgimento e l’appassionata reazione che sentì da parte degli abitanti dell’isola hanno avuto un grande impatto sulla sua vita.


Il riconoscimento “Una vita per la musica” e la medaglia del Presidente della Repubblica Napolitano

“Con il concerto sull’isola Sorok-do ho avuto la certezza che condividere con gli altri le proprie sensazioni può portare a una durevole ispirazione e a un incoraggiamento per chiunque si trovi a soffrire, e questo è quanto sentivo di dover fare. Continuerò a comunicare allo stesso modo con chiunque e cercherò di aprire i loro cuori per trasmettere la gioia della vita attraverso la mia musica e il mio violino.”

Per Kim, che descrive il suo violino come la cosa per lui più importante, “Una vita per la musica” sembra essere un’etichetta adatta. Ma non è sempre stato così.

“Non sono arrivato a questo punto seguendo una strada diritta. Ho preso un altro percorso, girandovi attorno. Ero interessato a così tanti campi diversi, come la pittura, la fotografia, e mi sarebbe anche piaciuto avere una mia azienda, e così ci furono momenti in cui ebbi dei dubbi su una mia carriera in campo musicale, per non parlare di vari ostacoli finanziari che mi tennero lontano dal violino.”

Nel 1965, Kim pensava di andare a studiare all’estero dopo essersi diplomato all’università, quando sfortunatamente la sua famiglia fece bancarotta e Kim dovette vendere il violino e gestire per un anno un piccolo caffé. Ma, nonostante questi momenti difficili, in quell’anno in cui fu costretto a star lontano dal mondo della musica si rese conto, senza alcun dubbio, che la musica significava tutto per lui.

“Una volta che mi resi conto che suonare era ciò che desideravo al massimo, combattei per seguire questa mia passione, senza fermarmi.” dice Kim. “Anche se non avevo abbastanza risorse, ero semplicemente felice di poter suonare di nuovo il violino.”


Il violinista Kim Min in un concerto ad Ascoli Piceno

Quattro anni più tardi Kim andò in Germania con una borsa di studio DAAD (Servizio tedesco di scambio accademico) e diede concerti mentre studiava. Nel 1979 tornò in Corea e fu nominato concertista dell’Orchestra Filarmonica Coreana e dell’Orchestra Sinfonica della KBS. Assunse anche la guida dell’Orchestra da Camera Coreana e fu nominato professore onorario di violino alla Facoltà di musica dell’Università Nazionale di Seul.

Nella sua qualità di direttore e di concertista, Kim portò l’Orchestra da Camera Coreana a diventare uno dei più famosi gruppi musicali del paese, attirando l’attenzione del mondo con varie tournée.

Nel 2010, l’Orchestra da Camera Coreana celebrerà il suo 45º anniversario e andrà in tournée all’estero per la centesima volta. In questo anno pieno di significato, Kim dice che spera di sviluppare una serie di composizioni di musica classica tipicamente coreana trovando e finanziando compositori di talento che abbiano un sound locale caratteristico, ampliando nel contempo il repertorio della propria orchestra, costruendo un sistema di registrazione migliore e, naturalmente, andando in giro nelle sue tournée mondiali.

Kim si dice convinto che la società coreana sia molto migliorata e che la musica debba cambiare di conseguenza. “L’industria della musica non può avere alcuna discriminazione contro alcuno. Deve crescere in modo bilanciato armonizzando fra loro i musicisti, gli spettatori e la stessa cultura” nota Kim. “La società si deve assumere maggiori responsabilità nel nutrire i propri figli con una istruzione artistica sistematica aperta a chiunque.”

Kim dà quattro consigli ai futuri musicisti della Corea. Primo, essere pazienti, secondo, quando si inizia a studiare un brano di musica, impararlo alla perfezione, terzo, ascoltare una varietà di selezioni musicali, e quarto, pensare sempre al proprio futuro e imparare dai propri errori.


Tratto da “Italy Honors Devoted Violinist and Concert Master for his ‘Life of Music’”, in Korea, Novembre 2009 (testo originale di Susan Yoon). Pubblicato con autorizzazione del Korea Culture and Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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