Dall'11 ottobre al 12 novembre 2005 presso la Galleria Artetadino6, Via Tadino 6, Milano si è tenuta la mostra personale dell'artista coreano Koo Hwan-Young. Gli orari di apertura della mostra sono stati Lunedì/Venerdì: 16.00/19.00 – Sabato 10.00/12.30 – 16.00/19.00. Ingresso gratuito. Inaugurazione: martedì 11 ottobre 2005, ore 18.

La mostra è stata realizzata dall'Associazione Culturale Italia-Corea “Calmo Mattino” in collaborazione con la Galleria “ArteTadino6”.

L'artista

Koo Hwan-Young si occupa di design industriale e di grafica e crea le proprie opere con il computer e con varie altre tecniche. L'artista è professore di “Visual Design” presso l'Istituto di belle arti di Seul (서울예술대학).

A destra l'opera “Suono e spazio”. Qui l'artista rappresenta
graficamente l'espandersi del suono di uno dei gong coreani,
che va a sovrapporsi alle note prodotte da un tipico flauto di bambù.

È direttore della “Visual Information Design Association of Korea”, nonché membro di altre importanti associazioni coreane legate al mondo del design e dell'arte, fra cui la “Brand Design Association of Korea”, la “Korea Industrial Art's Association”, la “Korean Society of Basic Design and Art” e la “Korean Fine Art Association”. È stato vincitore inoltre del premio conferito dal governo coreano per il miglior progetto alla 26ª Mostra di design industriale. Espone per la prima volta in Italia.

Due parole sullo stile

L'arte di Koo Hwan Young ha il grande merito di rappresentare una sintesi equilibrata della dialettica Oriente – Occidente e di offrire uno sguardo contemporaneo su una cultura millenaria, quella coreana, ponendo a confronto il linguaggio artistico nazionale e gli influssi dell'arte occidentale, la tradizione e la sperimentazione.

Simpatica e curiosa l'opera “Vento” qui a sinistra,
che vede girandole, foglie e steli che si sovrappongono
in un turbinio di forme e colori

Quello di Koo Hwan Young è un richiamo alle proprie origini, alle radici culturali, profondamente scosse dai radicali cambiamenti economici sociali e politici che hanno inserito il suo paese sulla scena internazionale. Si tratta tuttavia di un atteggiamento che si potrebbe definire in una sola parola “pragmatico”, un atteggiamento di silenziosa consapevolezza alla ricerca di una propria “originale” individualità. Le sue opere, ricche di citazioni tecnico-visive, comunicano un profondo e sincero sentimento di affetto per la propria terra d'origine.

(Tratto dal comunicato stampa diffuso dall'Associazione “Calmo Mattino”)

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L'Associazione Culturale Italia-Corea “Calmo Mattino” nata da poche settimane si presenta sulla scena con questa prima manifestazione artistica di pregio. L'associazione è nata con l'obiettivo di promuovere e diffondere il dialogo culturale fra l'Italia e la Corea, due paesi che solo in apparenza si trovano agli antipodi. L'obiettivo che si propone è quello di valorizzarne le esperienze artistiche, culturali e sociali, favorendo la cooperazione internazionale e la mediazione culturale.

A destra un'altra delle opere di Koo Hwan Young

Nel comunicato stampa diffuso dall'Associazione leggiamo: “Se l'Asia rappresenta la grande scommessa del futuro globale, non solo da un punto di vista economico ma più profondamente culturale, siamo pronti come associazione a porre e ad alimentare le basi di un proficuo dialogo, nella speranza di creare un legame che favorisca la reciproca comprensione, arricchendo entrambe le parti.

Per raggiungere questi obiettivi, è nostra intenzione dar vita ad effettivi momenti di relazione, attraverso l'organizzazione di mostre d'arte, dibattiti, corsi, rassegne cinematografiche ed eventi culturali in genere, costituendo opportunità propulsive a garantire fecondi scambi fra le due realtà, nonché a offrire con la propria organizzazione ampia visibilità al panorama culturale tanto della Corea che dell'Italia.”

Per i dati dell'Associazione, si veda la pagina sulle associazioni culturali.


Alcune immagini tratte dalla mostra

La mostra che si è tenuta a Milano aveva per tema la natura. Tra i molti quadri esposti abbiamo scelto i dipinti qui presentati, ripresi dal catalogo.


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© Valerio Anselmo