![]() La Croce Rossa Italiana nella Guerra di CoreaI l 25 giugno 1950 scoppiava nella penisola coreana una guerra che doveva durare tre lunghi anni. A sinistra una veduta generale dell’ospedale. Per portare aiuto alla popolazione civile, ridotta in estreme condizioni di terrore, miseria e abbandono, la Croce Rossa Internazionale richiese l’intervento delle Croci Rosse di vari Paesi, fra cui l’Italia. Fu così che l'Italia mandò un ospedale da campo da 100 letti in Corea, dove giunse nel novembre del 1951. Diretto inizialmente dal capitano medico dottor Luigi Coia e, a partire dal luglio 1952, dal maggiore medico prof. Fabio Pennacchi, l'ospedale dovette assumere la responsabilità di tutta l'assistenza sanitaria per la popolazione civile del triangolo Inchon-Seul-Suwon. |
![]() Nell'immagine, civili coreani in attesa di essere Per far fronte agli accresciuti compiti fu istituito un vasto poliambulatorio e i posti letto furono portati a 120. Il personale dell’ospedale veniva spesso anche chiamato ad intervenire nell’occorrenza di gravi incidenti. Il 17 settembre 1952, in occasione di un disastro ferroviario avvenuto sulla linea Inchon-Seul, l’ospedale italiano, accorso sul luogo dell’incidente, trasportò con i propri automezzi tutti i 160 infortunati, procedendo a lavorare di emergenza in camera operatoria. |
Il prof. Pennacchi legge un discorso Il lavoro dell'ospedale italiano ricevette numerosi riconoscimenti da parte delle autorità civili e militari, sia coreane che delle altre nazioni allora presenti nella Repubblica di Corea. Il 27 luglio 1953 il comandante dell'ospedale italiano, maggiore Pennacchi, in rappresentanza del governo italiano assisteva alla cerimonia della firma dell'armistizio fra le forze dell'ONU e quelle sino-nordcoreane a Panmunjom. |
Il ministro coreano della difesa consegna la Come risultato secondario, ma non minore, dell'attività dell'ospedale italiano in Corea, si deve annoverare il fatto che l'ingresso dell'Italia nel consesso delle Nazioni Unite, avvenuto il 14 dicembre 1955, fu senza dubbio favorito dalla partecipazione della Croce Rossa Italiana alla guerra di Corea. Bibliografia |
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© Valerio Anselmo