La bussola e la rosa dei venti

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


C

he la bussola magnetica sia stata usata in Estremo Oriente molto prima che in Occidente è noto. Da noi la bussola completò, a partire dal XIII secolo, l’indicazione della direzione che prima era data principalmente dall’osservazione delle stelle ed espressa graficamente dalla rosa dei venti.

Come si sa, la rosa dei venti, che costituì poi la base della bussola magnetica, fissava la provenienza degli otto venti principali i cui nomi, per il Mediterraneo, prendono come punto di riferimento l’isola di Malta, cioè, partendo da Nord e girando in senso orario, Settentrione o Tramontana (da Nord), Greco o Grecale (dalla Grecia, ovvero da Nord-Est), Oriente o Levante (da Est), Scirocco (da Sud-Est), Austro o Mezzogiorno (da Sud), Libeccio (da Sud-Ovest), Occidente o Ponente (da Ovest) e Maestrale (da Nord-Ovest). Questa rosa dei venti iniziale si è poi ulteriormente suddivisa dando luogo ad altri otto punti intermedi e precisamente: Nord-Nord-Est, Est-Nord-Est, Est-Sud-Est, Sud-Sud-Est, Sud-Sud-Ovest, Ovest-Sud-Ovest, Ovest-Nord-Ovest e Nord-Nord-Ovest.

Essendo il cerchio suddiviso tradizionalmente in 360 gradi, e ogni grado diviso a sua volta in 60 minuti primi composti da 60 secondi, la divisione del cerchio in 16 parti fa sì che i vari archi di cerchio formati da queste suddivisioni coprano ognuno un settore di ventidue gradi e trenta primi (22° 30' 00"), mentre gli archi formati da ciascuna delle otto suddivisioni iniziali coprivano 45 gradi esatti.

Qui a destra uno schema della
rosa dei venti occidentale
(in viola e in rosso) e di quella
estremo-orientale (in viola e in blu).
Il viola rappresenta le direzioni in
comune fra le due.

La suddivisione della base della bussola orientale (inizialmente cinese) è invece diversa in quanto si basa sulla dozzina: le sezioni indicate con altrettanti caratteri cinesi sono infatti ventiquattro (due dozzine, derivanti certamente dal raddoppio della dozzina iniziale). Ognuna delle 24 suddivisioni occupa quindi un arco di quindici gradi esatti (15° 00' 00"). Ne consegue che otto delle direzioni dei due quadranti (quello occidentale e quello orientale), indicate dal colore viola nell'immagine, coincidono (si tratta delle direzioni degli otto venti fondamentali della nostra rosa dei venti). Queste suddivisioni non coincidono però tutte con le dodici originali della rosa dei venti orientale.

Un'occhiata ai 12 “segni terrestri” riportati nella pagina Capodanno, anno lunare e zodiaco ci fa capire che le dodici suddivisioni primitive erano quelle che, partendo dal Nord (0° = 360°) e, girando in senso orario, sceglievano un segno su due di quelli tradizionali attuali suddividendo il cerchio in 12 settori di 30 gradi ognuno. I caratteri cinesi dei segni terresti utilizzati per indicare queste direzioni rappresentano rispettivamente il topo cha (0°), il bufalo ch'uk (30°), la tigre in (60°), la lepre myo (90°), il drago chin (120°), il serpente sa (150°), il cavallo o (180°), la capra mi (210°), la scimmia sin (240°), il gallo yu (270°), il cane sul (300°) e il cinghiale hae (330°). Questi erano i dodici punti cardinali della bussola secondo i principi della geomanzia. Come indicatori di direzione sono sempre seguiti dal carattere pang che significa appunto “direzione” (come chabang , ch'ukpang , inbang eccetera).

Gli altri caratteri cinesi scelti a indicare le direzioni intermedie fra le dodici principali (kye 15°, kan 45°, kap 75°, ŭl 105°, son 135°, pyŏng 165°, chŏng 195°, kon 225°, kyŏng 255°, sin 285°, kŏn 315° e im 345°) non seguono uno schema preciso: alcuni sono stati scelti fra i “segni celesti”, altri sono stati presi da fonti diverse. È interessante notare che la stessa sequenza di caratteri cinesi usata per indicare le direzioni è stata anche adottata per indicare le ore, esattamente nello stesso ordine. In questo caso la mezzanotte è indicata dal simbolo che indica il Nord e poi si prosegue in senso orario per tutte le 24 ore.

Tradizionalmente in Corea sono numerose le suddivisioni in parti che coinvolgono la dozzina, come d'altronde lo sono ancora anche da noi. Si pensi alla suddivisione del giorno in ore, a quella dell'anno in mesi (in Corea in realtà si hanno anche 24 suddivisioni stagionali), alle 12 costellazioni, ai 12 apostoli, al modo di contare le uova, eccetera.


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© Valerio Anselmo