Trekking nella catena Paektudaegan

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Un lungo viaggio fra monti e fiumi

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re quarti della superficie della Corea è coperta da montagne. Per questo motivo le montagne sono considerate luoghi sacri e uno spirito della montagna le protegge tutte. Secondo i miti, l'antenato dei coreani sarebbe nato da una montagna, che si può probabilmente identificare con il monte Paektu.

A destra il lago che si è formato nel cratere del Paektu-san

Nel caso di una siccità prolungata, i coreani dell'antichità salivano sulle montagne a celebrare rituali di venerazione del cielo per implorare la pioggia.

Paektudaegan (백두대간 ) si riferisce alla catena di montagne che forma la spina dorsale della penisola coreana e che unisce il monte Paektu, alto 2.749 metri, che si trova in Nord Corea, con il monte Chiri (지리산 ), alto 1.915 metri, che si trova in Sud Corea. Tra parentesi, il monte Paektu in coreano viene detto Paektu-san (백두산 ), dove il termine sino-coreano san (산 ) significa montagna e viene aggiunto al nome di tutte le montagne.

Per i coreani il Paektudaegan ha un significato particolare. Un vecchio adagio coreano dice: “L’acqua unisce i popoli, le montagne li separano”. Circa 1000 anni fa, quando tre regni dominavano nella penisola coreana, la catena montana Paektudaegan definiva i loro confini nazionali. Le differenze nei dialetti regionali, nei costumi e nelle usanze architettoniche si comprendono facilmente quando si pensa alla catena montana che separa le regioni.

La maggior parte delle grandi montagne della penisola coreana, fra cui il Paektu-san (2.749 m), il Kŭmgang-san (1.638 m), il Sŏrak-san (1.708 m), il Taebaek-san (1.567 m), il Sobaek-san (1.440 m), il Songni-san (1.058 m), il Tŏgyu-san (1.614 m) e il Chiri-san (1.915 m) fanno parte della catena Paektudaegan.

A destra, vecchi alberi presso la cima del monte Sobaek coperta di neve

Il desiderio di molti coreani amanti della montagna è quello di poter percorrere, una volta nella vita, l'intera catena Paektudaegan, ma per ora l'invalicabile confine che divide in due il paese impedisce la realizzazione di questo sogno.

I metodi seguiti in Sud Corea per percorrere la parte meridionale della catena sono vari: i giovani con spirito di avventura la percorrono senza fermarsi in vari giorni, mangiando e campeggiando da soli in montagna.

Gli studenti che fanno alpinismo per hobby di solito si riuniscono in gruppo e attraversano le montagne durante le vacanze scolastiche.

Gli impiegati, invece, affrontano il percorso a tappe, una sezione per volta durante i week-end e nelle vacanze, nel qual caso, di solito, impiegano da uno a due anni per completare l’intero percorso.

Un’altra soluzione è quella di iscriversi ad un’agenzia di viaggi specializzata nella traversata del Paektudaegan. L’età dei partecipanti varia molto, si va dalle ragazzine di dieci anni non ancora compiuti a temperati scalatori di oltre settant’anni.

Sinsŏnam, un maestoso picco roccioso sul monte Sŏrak

Le montagne della catena Paektudaegan sono piuttosto alte, con valli profonde e densa vegetazione. Sono sempre affascinanti in tutte le stagioni. Chi le percorre può ammirare i fiori delle azalee in primavera, rinfrescarsi d'estate, abbeverarsi di cielo azzurro e dei colori variopinti degli alberi in autunno e camminare su piste coperte di neve d'inverno.

La maggior parte dei gitanti partono dal monte Chiri, la punta più meridionale della catena del Paektudaegan, e finiscono a Chinuryŏng a Kosŏng, nella regione Kangwŏndo. Si devono fermare qui a causa della barriera imposta dalla divisione del paese.

Il picco Chesŏkbong del monte Chiri in un tramonto invernale

Si può partecipare a programmi organizzati da professionisti del trekking tramite l’Associazione Alpinistica Coreana.

Affrontare la catena Paektudaegan, specialmente d’inverno, è un’esperienza indimenticabile.


Tratto da “Baegdudaegan Trekking”, in Pictorial Korea, dicembre 2000. Testo di Min Byung-jun, foto di Son Jae-sik, Bang Ho-suk, Lee Han-ku, Yu Yong-sik. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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