Oggi, con la crescente frenesia di produrre in fretta, è sempre più difficile trovare un artigiano che continui a lavorare alla maniera antica, specialmente quando si tratta di lavori in lacca. Fortunatamente, Kim Hwa-kyung non ha ceduto alla facilità e alla rapidità permesse dall'uso di vernici sintetiche e ha proseguito con i metodi tradizionali, lunghi e laboriosi, mantenendo intatta una tradizione che risale a molti secoli fa. |
U n fiore di peonia abbaglia con la sua vivacità e splendore, mentre un crisantemo trasuda pura eleganza. Una magnolia diffonde la sua aggraziata dignità e i fiori di orchidea, con le foglie disposte in modo casuale, sono delicati all'aspetto e tuttavia robusti nel carattere. Una scatola porta-gioielli decorata con fiori di magnolia Anche quando sono dipinti dallo stesso artista e con lo stesso pennello, le varie immagini di fiori illustrate su oggetti di legno presentano tutte una propria personalità individuale. La raffinatezza squisita di queste immagini floreali non manca mai di lasciare un'impressione duratura su chiunque le osservi. |
Una bellezza che aumenta col tempoI disegni multicolori rappresentati sui dipinti con lacca colorata, che in coreano si chiama ch'aehwach'il ( La lacca, che viene prodotta con la resina degli alberi della lacca, è stata applicata da molto tempo a una varietà di oggetti in metallo e in legno. Anche se ha un aspetto traslucido quando è in forma liquida, assume un tono sul marrone scuro quando viene applicata a una superficie in metallo o in legno. Da notare è il fatto che il colore di una pittura a lacca non svanisce col tempo. Grazie a queste caratteristiche, la lacca è stata mischiata con diversi pigmenti e applicata a una grande varietà di oggetti. Si dice che una pittura a lacca sia una “pittura vivente” perché i suoi colori diventano più luminosi col tempo.
Kim Hwan-kyung con alcuni dei suoi lavori Kim Hwan-kyung ( |
Nel rispetto della tradizioneOpere artigianali dipinte con lacca colorata hanno fatto parte della tradizione popolare coreana per quasi tutta la storia della penisola. Il fatto che la Corea sia dotata di una gran quantità di alberi della lacca che producono una lacca di qualità eccezionale aiuta a spiegare la creazione degli oggetti in lacca colorata. Evidenze storiche indicano che oggetti prodotti con la tecnica del ch'aehwach'ilgi erano molto comuni durante il periodo dei Tre Regni (1º sec a.C. - 7º sec d.C.), come è confermato dagli oggetti estratti dalla tomba del cavallo celeste (ch'ŏnmach'ong “Gli oggetti dipinti con lacca colorata non si diffusero mai al grande pubblico a causa delle difficoltà di procurarsi il materiale necessario. Uno dei lavori in ceramica con pittura in lacca colorata Secondo Kim Hwan-kyung, fu durante i periodi Koryŏ e Chosŏn (1392-1910) che l'interesse per gli oggetti dipinti con lacca colorata cominciò a declinare in seguito all'emergere degli oggetti laccati con intarsi in madreperla, che erano ritenuti superiori. Inoltre, lo stretto controllo del governo di Chosŏn sulla distribuzione della lacca fu un altro motivo della mancanza di popolarità fra il grosso pubblico degli oggetti dipinti con lacca colorata. In seguito, poi, a causa della produzione di massa di queste opere con l'impiego di vernici sintetiche e la conseguente notevole diminuzione dei prezzi, gli autentici ch'aehwach'ilgi che impiegavano la vera lacca scomparvero del tutto. |
Kim è un maestro artigiano che ha conosciuto il ch'aehwach'ilgi nel 1976. La sua carriera come artigiano iniziò con la produzione di vasellame di legno non ancora laccato, chiamato paekkol ( “Gli oggetti coreani intarsiati in madreperla - afferma Kim - non erano molto popolari in Giappone: la maggior parte dei loro lavori erano invece oggetti in lacca colorata che utilizzavano vari tipi di pittura. Ricordo che pensai come questo fatto sembrasse strano perché i documenti storici e le opere letterarie rivelano che quest'arte (il ch'aehwach'il) era in origine una tradizione nativa coreana. La cultura della pittura con lacca di Lolang fu portata avanti dagli stati coreani di Koguryŏ (37 a.C. - 668 d.C.) e Paekche, prima di essere trasmessa al Giappone. Fui molto colpito dal fatto che la Corea, anche se era stata la patria di origine della pittura con lacca colorata, non aveva neppure una propria piena comprensione di quest'arte, mentre il Giappone promuoveva tale tecnica a livello nazionale. Non potei che sentire che questo non era giusto.” Motivato dalla situazione che ebbe modo di constatare di persona, Kim si dedicò al ripristino della tradizione del ch'aehwach'ilgi in Corea. Ricorda di aver provato un senso di frustrazione nel vedere come la Corea in queste tecniche non arrivasse
A destra un porta-gioielli Tornato in Corea, si dedicò allo studio della storia della pittura a lacca tradizionale coreana, con l'intento di ricreare le tecniche tradizionali coreane della pittura a lacca colorata. Il punto più critico del lavoro fu quello di riuscire a creare tutta una serie di colori con la lacca. Per imparare a produrre quello che cercava, Kim analizzò antichi documenti e materiali, poi provò a mischiare la lacca con i materiali che trovava in Corea, come orpimento (arsenico giallo), stagno, muschio e frutta secca. |
Adattamento della tradizioneSono passati circa trent'anni da quando Kim ha volto per la prima volta le sue mire artistiche sugli oggetti decorati con lacca colorata. Nonostante i notevoli risultati raggiunti, egli continua a essere considerato in un certo senso un isolato. “Continua a esserci la convinzione che uno che ha ricevuto il titolo di 'proprietà culturale intangibile' debba conformarsi agli stili tradizionali. Per questo motivo ho anche avuto difficoltà a ricevere il riconoscimento. Io però continuo a pensare che nello stile tradizionale si debbano incorporare influenze moderne.” Con questa idea, Kim continua a lottare per far accettare il fatto che nei mestieri tradizionali entrino caratteristiche contemporanee. Anche se, da una parte, è propenso a pensare che la tradizione debba essere rispettata, dall'altra sente che è essenziale modernizzare le tradizioni in modo da ampliare la loro attrazione e la loro accettazione da parte del pubblico. Secondo lui, queste tradizioni possono essere mantenute vive solo attraverso un tale adattamento. Basandosi su questa filosofia, Kim ha creato una varietà di oggetti ch'aehwach'ilgi sperimentali e innovativi. Dal punto di vista dei conservatori contrari a qualunque cambiamento allo stile tradizionale, Kim può essere considerato una specie di eretico.
Una scatola tipo antipastiera a nove scompartimenti (kujŏlp'an) Kim ha esteso l'orizzonte della sua arte fino a comprendere, oltre agli oggetti in legno, anche dipinti e ceramiche. I suoi dipinti di lacca colorata, che hanno qualche somiglianza con le tecniche della pittura divisionista del neo-impressionista Georges Pierre Seurat, trasmettono attraverso una tecnica antica una sensibilità moderna. Nel 1992 ha tenuto una mostra di lavori sperimentali che combinavano le sue tecniche di ch'aehwach'ilgi con i dipinti del maestro pittore coreano Kim Ki-chang, opere che hanno ricevuto l'approvazione incondizionata del pittore Kim. Anche le opere di altri importanti pittori coreani, come Park Soo-keun e Park Re-hyun, sono state da lui fatte rivivere attraverso le proprie tecniche ch'aehwach'ilgi. Come si è detto, Kim ha anche creato delle ceramiche con la stessa tecnica. Per ottenere questo risultato, Kim dapprima fa cuocere in forno la ceramica non verniciata, poi la ricopre con lacca e varie decorazioni, e infine la fa di nuovo cuocere a 400°-500°C, il che dà luogo a una forma di ceramica totalmente nuova. Kim adatta al proprio lavoro la pittura popolare, quella folk, le figure geometriche e la scrittura. La sua fusione degli stili tradizionali con quelli moderni fa sì che i suoi lavori vadano ben al di là dei confini tradizionali. Il grande affresco che orna l'ingresso dell'Hotel Lotte nell'isola di Cheju è una delle sue opere più notevoli, che riflette la solidità del suo spirito sperimentale. “Uno dei requisiti dei lavori in lacca è che gli oggetti devono asciugare in un luogo che abbia un tasso di umidità tra l'85 e il 90 per cento. Per questo motivo è necessario molto tempo perché queste opere asciughino nel modo adatto. Ma, col passare del tempo, gli oggetti laccati rivelano sempre di più tutto il loro splendore e le loro tinte delicate.” Kim parla dei colori tenui del ch'aehwach'ilgi, la cui natura meno evidente deriva dal fatto che i pigmenti originali sono stati mischiati con la lacca, come di una “bellezza dolce e profonda”. |
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Tratto da “Kim Hwan-kyung”, in Koreana, vol.19, n.2, estate 2005. Testo originale di Ji Geun-hwa, fotografie di Oh Jong-eun. Ricerche bibliografiche a cura dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana. |
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© Valerio Anselmo