La Corea del Nord ha messo in orbita un satellite

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ggi, 12 dicembre 2012 alle 9:51 ora locale, corrispondente all’1:51 ora italiana, la Corea del Nord ha lanciato un razzo Unha-3 a lungo raggio dal centro spaziale Sohae della contea di Cheolsan, nella regione North Pyongan. Il razzo, stando a quanto affermato dalla stessa fonte nordcoreana, avrebbe messo in orbita un satellite Kwangmyongsong-3.

Il leader Kim Jong-un stava certamente preparando da tempo il lancio in modo che corrispondesse al primo anniversario della morte del padre Kim Jong-il, avvenuta il 17 dicembre 2011. A parte il fatto che il momento del lancio dipende anche dalle condizioni atmosferiche favorevoli (dal trovare una “finestra” di tempo atmosferico adatta), c’è da chiedersi se l’aver anticipato tale data non sia dipeso anche da qualche altro motivo. Forse potrebbe essere stato influenzato dal fatto che siamo a meno di una settimana dalle elezioni presidenziali nella Corea del Sud.


Il lancio del razzo vettore Unha-3 nordcoreano a Cholsan

La scelta della data non sembra essere stata casuale. In tutto il mondo le cifre 12/12/12 hanno lo stesso significato: in Italia scriviamo la data in forma numerica indicando prima il giorno, poi il mese e infine l’anno. Negli Stati Uniti si usa indicare prima il mese, quindi il giorno e infine l’anno. Nell’Estremo Oriente si indica prima l’anno, poi il mese e infine il giorno. In forma numerica abbreviata (in cui si riduce l’anno a due sole cifre), tutti questi modi di indicare la data individuano nel 12/12/12 lo stesso giorno dell’anno. E, fra le 12 possibilità disponibili in questo secolo (dal 1º gennaio 2001 [01/01/01] in poi) questa è l’ultima occasione del ventunesimo secolo.

C’è poi un altro punto da considerare. Quest’anno è il centenario della nascita del fondatore della nazione nordcoreana Kim Il-sung, nonno di Kim Jong-un, e, secondo la propaganda nordcoreana, 2012 significa mettere il Nord su un percorso verso “una forte, prospera e grande nazione”. Anche questo potrebbe essere stato un motivo per la scelta della data del lancio.

L’evento ha messo in agitazione tutto il mondo in quanto questa è stata la dimostrazione che il Nord Corea, che possiede già la tecnologia nucleare, avrebbe ora la possibilità di colpire ovunque.

Molte nazioni considerano il lancio come una prova da parte della Corea del Nord per verificare la tecnologia dei propri missili balistici, ma Pyongyang insiste nell’affermare che lo scopo dell’evento era solo quello di mettere un satellite scientifico nello spazio.

Condannano il lancio innanzitutto i vicini immediati, la Corea del Sud, il Giappone e, in tono molto minore, anche la Cina, ma non solo. Gli Stati Uniti, il cui territorio potrebbe rientrare nel raggio d’azione di un missile nordcoreano, sono particolarmente preoccupati, anche perché sembra che la Corea del Nord venda missili all’Iran e ad altri paesi medio-orientali.

Il Comando della difesa aerospaziale del Nord America (NORAD) ha dichiarato che il satellite nordcoreano sembra essere stato messo correttamente in orbita. Indicazioni iniziali hanno lasciato capire che il primo stadio del missile è caduto nel Mar Giallo circa un minuto dopo il lancio, mentre il secondo stadio sarebbe caduto a 300 chilometri ad Est delle Filippine. Pyongyang aveva preventivamente avvisato l’Organizzazione Marittima Internazionale per avvertire le navi e gli aerei di star lontani dalle aree in cui i rottami del razzo sarebbero caduti.

Considerando la gara che le due Coree avevano ultimamente iniziato per vedere chi di loro per primo riuscisse a lanciare dal proprio territorio un razzo vettore che mettesse in orbita un satellite della loro nazione, questo successo del Nord Corea avrà lasciato il Sud Corea con moltissimo amaro in bocca. La super tecnologica Corea del Sud in dicembre aveva cercato di lanciare per la terza volta dal centro spaziale Naro il proprio razzo vettore KSLV-1, ma era stata ancora una volta costretta a rimandare il lancio all’ultimo minuto per problemi tecnici. E così adesso il Nord ha vinto la gara.


Tratto da varie fonti, fra cui i siti nordcoreani, in data 12 dicembre 2012.

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© Valerio Anselmo