Un tempo molto diffuse, ma ormai quasi scomparse da oltre un secolo dall’uso comune, le lanterne con candela si trovano ancora spesso riprodotte nei disegni folcloristici e citate nei romanzi storici coreani. |
U n tipo tradizionale di lanterna illuminata da una candela, il chorong ( Questa lanterna si appendeva al portone o sui muri perimetrali della casa e veniva portata con sé per far luce quando era necessario avventurarsi fuori casa di notte. La struttura della lanterna, che era fatta di legno o di metallo, aveva al centro della base un cilindretto per l’inserimento di una candela (detta cho |
![]() A coprire la struttura si usava della carta o del tessuto di seta, spesso nei due colori rosso e blu. Non produceva una luce forte, ma la sua illuminazione soffusa creava un senso di raffinata eleganza nell’oscurità della notte. La lanterna chorong rappresentata in un dipinto La lanterna chorong con una copertura rossa e blu era detta cheongsa chorong ( |
Inoltre, dopo che gli amici dello sposo erano arrivati alla casa della sposa, sul portone dell’abitazione si appendeva una lanterna di questo tipo ad annunciare l’imminente matrimonio. Dopo il matrimonio, anche il percorso dalla casa della sposa a quella dello sposo veniva illuminato da lanterne rosse e blu. Lanterne cheongsa chorong (rosse e blu) Il chorong, che fu in uso a partire dal periodo Goryeo (918-1392), restò a lungo una parte indispensabile della casa coreana. Poi l’era moderna arrivò nel 1887, quando la luce elettrica fu usata per illuminare il palazzo Gyeongokgung. Nel 1898 la fondazione della Compagnia Hanseong dell’elettricità rese disponibile la fornitura di energia elettrica, che alla fine causò la graduale scomparsa delle lanterne chorong. |
Tratto da “Chorong”, in Koreana, vol.21, n.4, inverno 2007. Senza indicazione dell'autore del testo. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana. |
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© Valerio Anselmo